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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Laura Boldrini e Gianni Morandi al convegno “Parole ostili” alla Stazione Marittima di Trieste

Laura Boldrini e Gianni Morandi al convegno “Parole ostili” alla Stazione Marittima di Trieste

Trieste - La presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini è giunta a Trieste il 17 febbraio per partecipare al convegno “Parole ostili” incentrato sulla quastione delle notizie false e della violenza verbale in Internet, che si conclude nel capoluogo il 18 febbraio.

Al convegno è intervenuto anche Gianni Morandi, definito il cantante più “social” d’Italia, con 382 mila fan sulla pagina Instagram e quasi 2 milioni e mezzo sul profilo Facebook. Morandi ha raccontato la sua esperienza in rete.

Il suo intervento a Parole Ostili aveva per titolo: “Un ragazzo che come noi ama i Social e i Rolling Stones”. Morandi ha cantato "Un mondo d'amore" e molti hanno intonato le parole con lui. Al termine, standing ovation.

Rispondendo ai giornalisti sulle tematiche dell’odierno convegno, la presidente Boldrini da parte sua ha osservato che ”La notizia falsa, la bufala, non è mai innocente, in quanto è mirata a creare odio". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, durante la visita alla Fondazione Luchetta di Trieste.

"Tu dici cose assurde - ha spiegato - le metti in bocca a una persona che non le ha mai dette e mai pensate, perché la gente possa reagire odiando quella persona. È un meccanismo diabolico che crea un discorso pubblico basato sull'odio".

Per Boldrini, inoltre, "la professione giornalistica è sotto attacco da più parti, dal fatto che non si investono abbastanza risorse per fare in modo che i giovani possono avere un percorso professionale adeguato e dal fatto che c'è chi ha interesse a diffondere disinformazione".

"Le fake news possono creare danni alle persone, non sono goliardate. La professione giornalistica deve salvaguardarsi puntando sempre più sulla qualità, sul fact-checking e sulla serietà. È l'unico modo perché non venga a travolta - ha concluso Boldrini - da quello che succede".

Durante la mattinata la presidente aveva visitato la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin, che si occupa dell’ospitalità per i bambini e ragazzi provenienti da aree di guerra che necessitano di cure mediche. La Fondazione si fa inoltre promotrice, ogni anno, di un Premio di giornalismo dedicato a servizi e inchieste su situazioni di conflitto in cui sono coinvolti minori.

"La Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin è la punta dell'iceberg di una bella realtà che in Italia e in Friuli Venezia Giulia conta molti esempi non conosciuti” ha detto Laura Boldrini, che era accompagnata dall’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti.

Delegazione di esuli Istriani Fiumani e Dalmati dal presidente Mattarella. Ferita oggi ancora aperta

Delegazione di esuli Istriani Fiumani e Dalmati dal presidente Mattarella. Ferita oggi ancora aperta

Roma - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato mercoledì 15 febbraio al Quirinale una delegazione di Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati guidata dal Presidente di FederEsuli, Antonio Ballarin.

L’Unione degli Istriani, una delle sei organizzazioni di esuli invitate, non ha ritenuto d’essere presente all'incontro.

L'ha reso noto con un comunicato il presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, sottolineando "l'amara delusione" per "la disattenzione dei vertici dello Stato con la loro incomprensibile e ingiustificata assenza alla Cerimonia del Giorno del Ricordo a Basovizza".

Un’assenza, scrive Lacota, "che ha generato polemiche e contrapposizioni politiche di cui non si sentiva il bisogno”. Lacota ha spiegato le ragioni della scelta in una lettera già inviata al Capo dello Stato.

Di recente la FederEsuli, rispondendo ad una comunicazione inviata alla rivista “L’Internazionale” tesa a ridimensionare l’entità del dramma del confine orientale, aveva scritto una lettera in cui si leggeva, tra l’altro: “Coerentemente allo spirito della legge istitutiva del Giorno del Ricordo, le associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati si impegnano oggi affinché questi drammi vengano portati alla conoscenza di tutti senza discriminazioni e distinguo e per il riconoscimento di questa tragedia al pari delle altre grandi catastrofi del Secolo breve”.

“Le associazioni hanno avviato da sette anni un proficuo tavolo di lavoro con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che ha portato alla realizzazione di concorsi scolastici e di seminari di aggiornamento per i docenti tenuti da insegnanti universitari e storici qualificati.

“In concomitanza con il Giorno del ricordo 2016 la rivista Storia In Rete ha dedicato un numero monografico alla storia del confine orientale italiano, coinvolgendo storici che da tempo collaborano con le associazioni dell’esodo giuliano-dalmata e la trasmissione televisiva Terra ha realizzato uno speciale, sicché altrettanto interessante potrebbe essere un approfondimento di Internazionale, ma, come sopravvissuti e testimoni della Shoah vengono interpellati in occasione del Giorno della Memoria ed i tentativi revisionisti o negazionisti vengono silenziati, così anche la comunità degli esuli chiede rispetto per i propri lutti, empatia per le proprie sofferenze e assenza di livore e di velleità giustificazioniste nelle ricerche storiche che li riguardano da vicino”.

Qui i link:

http://www.federesuli.org/2017/01/11/giustificazionisti-di-esodo-e-foibe-ospitati-su-internazionale/


http://www.internazionale.it/notizie/2016/12/20/lettera-aperta-giorno-del-ricordo

Lo Stato chiede 84 milioni di euro al FVG: la Giunta fa ricorso contro legge di bilancio

Lo Stato chiede 84 milioni di euro al FVG: la Giunta fa ricorso contro legge di bilancio

Trieste - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, riunita il 14 febbraio nel capoluogo in seduta straordinaria, ha deliberato di promuovere ricorso avanti alla Corte Costituzionale contro la legge di Bilancio dello Stato per l'anno 2017.

In particolare, come spiega l'assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, "la Regione ritiene illegittimo l'articolo 1, commi 392 e 394 della legge di Bilancio, che aggiornando un'analoga norma già prevista nella legge di Stabilità 2016, pone a carico del Friuli Venezia Giulia un contributo alla Finanza pubblica stimato in misura pari a 84 milioni di euro nel 2017, 134 milioni di euro nel 2018 e 175 milioni nel 2019".

"La legge dello Stato - precisa Peroni - giustifica l'onere in base alla necessità di ridurre la spesa sanitaria programmata per i prossimi esercizi. La Regione censura la norma per varie ragioni. In primo luogo, per il fatto che l'autonomia speciale finanzia le spese di assistenza sanitaria con oneri interamente a carico del proprio Bilancio e, pertanto, non può essere destinataria di misure di coordinamento finanziario in tale materia".

"In secondo luogo - aggiunge - perché, in ogni caso, tali misure dovrebbero essere concordate con l'autonomia speciale nel rispetto del principio dell'accordo, così da valorizzare le caratteristiche finanziarie della specialità e scongiurare il rischio che la Regione sia privata della capacità di finanziare le funzioni di propria competenza, anche tenuto conto della considerevole dimensione dei contributi alla Finanza pubblica già previsti a carico della stessa dalla vigente legislazione (pari, nel 2017, a circa 769 milioni di euro)".

In pratica, le argomentazioni per questo ricorso sono le stesse in ragione delle quali il Friuli Venezia Giulia, già lo scorso anno, ha impugnato la legge di Stabilità 2016. Ovvero "due manovre finanziarie impugnate per gli stessi motivi", in quanto, sottolinea Peroni, "si vogliono caricare sulle Regioni speciali, inclusa la nostra, risorse aggiuntive rispetto a quelle definite negli accordi finanziari con lo Stato; tutto questo non è oggetto di contestazione nello spirito, come qualcuno polemicamente potrebbe affermare, di tutelare presunti privilegi delle Specialità. Non è affatto così".

Il punto è che "le Regioni speciali, per assolvere le proprie funzioni e prestare servizi ai propri cittadini, si alimentano di risorse provenienti dal gettito fiscale. Ciò è stabilito da precisi accordi, con valore di norma, che tracciano un equilibrio: equilibrio che non può essere alterato unilateralmente, ledendo il principio dell'accordo. Senza aggiungere, giova ripeterlo, che la Regione concorre già alla Finanza pubblica per un importo annuo di circa 769 milioni di euro. Siamo fiduciosi che la Corte Costituzionale, che già ha riconosciuto le nostre posizioni nella recente sentenza n. 188 del 2016, lo faccia anche in questa occasione".

Gli attuali rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione Friuli Venezia Giulia sono regolati, fino a tutto il 2017, dal cosiddetto Patto Serracchiani-Padoan, sottoscritto a Roma nell'ottobre 2014 dalla presidente del Friuli Venezia Giulia e dal ministro delle Finanze, che ha ridisegnato e superato il Patto Tondo-Tremonti del 2010. Dunque ora, come previsto, si va verso una rinegoziazione dei rapporti finanziari con lo Stato.

"Ma fino ad allora - ribatte Peroni - pacta sunt servanda,  i patti vanno rispettati, non possono essere inserite ulteriori clausole in maniera unilaterale".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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