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Celebrazioni del Giorno del Ricordo. A Trieste arrivano Matteo Salvini e Giorgia Meloni
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Giovedì, 09 Febbraio 2017 22:30
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Nell’Aula della Camera dei deputati la presidente Laura Boldrini ha fatto rispettare un minuto di silenzio in memoria delle vittime delle foibe alla vigilia del Giorno del Ricordo, che si celebra il 10 febbraio di ogni anno.
Ricordare le vittime delle foibe e dell'esodo "contribuisca a rafforzare quei principi di democrazia, solidarietà e libertà che anche grazie agli esuli fu possibile affermare nel Paese” ha detto la presidente.
Venerdì 10 in Aula si tiene una cerimonia alla presenza di esponenti del governo e degli esuli. Saranno presenti anche alunni delle scuole di ogni ordine e grado, accompagnati dagli insegnanti.
In tutta la provincia di Trieste è prevista la deposizione di corone di fiori sui monumenti dedicati ai caduti in seguito ai fatti del Confine orientale.
Presso la foiba di Basovizza si svolge la consueta cerimonia commemorativa alla quale partecipa un picchetto del Piemonte Cavalleria con la musica d'ordinanza della brigata alpina Julia.
Oltre al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza sono presenti alla commemorazione anche i leader della Lega Nord Matteo Salvini, di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il sottosegretario agli Affari esteri Benedetto Della Vedova.
Numerose le iniziative che si svolgeranno nel corso del 2017, per ricordare il 70° anniversario del Trattato di Parigi, in cui furono dettate al’Italia le condizioni della pace dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale.
Il presidente della Lega nazionale Paolo Sardos Albertini ha proposto di invitare alla cerimonia, a partire dal prossimo anno, anche chi commemora le vittime slovene e croate della repressione jugoslava della primavera del 1945.
“Forse è giunto il momento - ha affermato Sardos Albertini - di fare un passo ulteriore; in quel periodo furono assassinati migliaia di italiani, ma decine di migliaia di sloveni e centinaia di migliaia di croati subirono la stessa sorte per mano degli uomini di Tito. Se siamo consapevoli di questo e della comune identità degli assassini, invitiamo a partire dal prossimo anno anche chi in Slovenia e Croazia ricorda quei caduti a essere presente alla cerimonia annuale al Sacrario di Basovizza”.