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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

"Un gesto di pace e di riconciliazione”: l’ANPI alla cerimonia per l’eccidio di Porzus

Udine - A Faedis e Canebola si sono svolte il 5 febbraio le cerimonie commemorative dell'eccidio di Porzus, a 72 anni di distanza dall'uccisione di 17 partigiani della Brigata Osoppo ad opera di altri partigiani, esponenti dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP).

La cerimonia di quest'anno ha visto per la prima volta la partecipazione di una delegazione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) accanto all'Associazione Partigiani Osoppo (APO).

Oltre alla presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, all’evento erano presenti anche l'assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli, il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, il sindaco di Udine Furio Honsell, il presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop e l'onorevole Gian Luigi Gigli.

“La commemorazione di Porzus - ha detto il presidente Iacop - si configura come un momento di sintesi importante dei valori propri della Resistenza ancora attuali, anzi, oggi ancora più da rappresentare verso i giovani e una società che deve sentire la responsabilità rinnovata nella tutela dei valori fondamentali di libertà, democrazia e giustizia sociale, che sono stati la grande eredità che la Resistenza ha consegnato a un'Italia democratica e repubblicana alle generazioni future”.

“Il riconoscimento della Osoppo quale custode del patrimonio nazionale delle malghe di Porzus - ha aggiunto Iacop - e la partecipazione oggi alla cerimonia anche da parte dell'Anpi, segnano un momento alto della condivisione di questi valori e del comune impegno della loro trasmissione alla società di oggi”.

""Una giornata storica. Un gesto che assume un significato di pace e di riconciliazione” ha rimarcato la governatrice del FVG Debora Serracchiani, che ha definito l’eccidio un episodio "che ha segnato in modo indelebile questi luoghi, imprimendo una duratura e sofferente traccia in quella che vorrei chiamare la coscienza del Movimento di Liberazione".

Riferendosi poi alla complessità di quanto accaduto in quegli anni nelle terre del confine orientale la presidente ha detto che in quei momenti "anche la cognizione chiara di cosa significasse difendere la Patria è stata in alcuni casi smarrita".

Da allora, ha ricordato Serracchiani, Porzus "ha scavato un solco durato decenni tra le associazioni partigiane italiane e tra la stessa popolazione del Friuli".

Un muro che ha cominciato a infrangersi nel 2001, quando alcuni dei protagonisti di allora si ritrovarono alle Malghe per un gesto di riconciliazione.

Non è mancato da parte della presidente un riconoscimento all'Associazione Partigiani Osoppo (APO) per essere stata in tutti questi anni "custode della memoria storica", attraverso atti concreti, come la posa di lapidi commemorative e l'acquisto dei fabbricati dove si svolse l'eccidio, oltre che di alcuni terreni circostanti, e provvedendo a realizzare le necessarie opere di manutenzione, compresa la sistemazione della viabilità di accesso.

Proprio grazie all'attività di conservazione e divulgazione del ricordo svolta dall'APO, la Regione con delibera del 20 gennaio 2017 ha dichiarato le Malghe di Porzus "Bene di interesse storico-culturale".

E in virtù della fattiva collaborazione con le comunità locali e l'APO, l'Amministrazione regionale ha sottoscritto un Protocollo di intesa che regola gli impegni di ciascuna delle parti coinvolte (Regione, Provincia di Udine, Associazione Partigiani Osoppo e Comune di Faedis) nell'attività di tutela e valorizzazione del compendio delle Malghe di Porzus.

Dopo aver evidenziato l'importante ruolo divulgativo dei pannelli informativi che saranno installati nel luogo dell'eccidio, la presidente Serracchiani ha voluto ringraziare l'APO e l'ANPI "perché mi avete resa partecipe dell'inizio di un nuovo cammino delle associazioni partigiane, all'insegna del dialogo e della comprensione. Tutta la comunità regionale - ha concluso - ha bisogno di esempi come il vostro".

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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