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Le autorità italiane vicine alla famiglia Regeni nell’anniversario del rapimento del ricercatore
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 25 Gennaio 2017 17:08
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - In occasione dell'anniversario del rapimento di Giulio Regeni, avvenuto il 25 gennaio 2016, il personale dell'ambasciata d'Italia al Cairo, verso le 13 ora locale, ha osservato un minuto di silenzio. L'iniziativa era stata preannunciata ieri dal ministro degli Affari Esteri, Angelino Alfano.
Dopo il ritiro dell'ambasciatore Maurizio Massari deciso nell'aprile scorso per protestare contro l'insufficiente collaborazione delle autorità egiziane nelle indagini sull'uccisione di Regeni, la rappresentanza diplomatica è senza ambasciatore in quanto non sono state ancora presentate le credenziali del nuovo rappresentante, nominato a maggio, Giampaolo Cantini.
Il premier Paolo Gentiloni ha sentito nella mattinata di mercoledì 25 gennaio i genitori di Giulio Regeni. A Paola e Claudio Regeni il premier ha confermato la vicinanza del governo ed espresso fiducia nel lavoro che sta facendo la magistratura italiana, auspicando ulteriori passi avanti sulla via dell'accertamento della verità.
Il presidente del Consiglio ha anche diffuso un messaggio su Twitter in cui si legge: ”Un anno dall'orribile uccisione di Giulio Regeni. Vicinanza alla famiglia. Impegno con la magistratura per ottenere #veritapergiulioregeni".
Il ministro degli esteri Angelino Alfano, in un altro tweet, scrive: "Un anno dopo la stessa tristezza e dolore. #veritapergiulioregeni: continuiamo a cercarla. Non ci accontenteremo di nient'altro che la verità".
"Un anno fa - ricorda il presidente del Senato Pietro Grasso in una nota - dopo esser stato brutalmente torturato, veniva ucciso Giulio Regeni. In questo triste anniversario ho deciso di scrivere alla sua famiglia per ribadire che il nostro impegno non verrà mai meno, anche nelle molte difficoltà che stiamo affrontando. Incontrai la famiglia Regeni in Senato alcuni mesi fa, quell'incontro fu toccante: da un lato la loro compostezza davanti ad un dolore incommensurabile, dall'altro la volontà di rassicurarli che lo Stato sarebbe stato al loro fianco. L'Italia non ha alcuna intenzione di cedere, pretende la verità su quello che è successo a Giulio e che sia fatta giustizia”.
Sull’anniversario si è espressa anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha scritto: ”È passato un anno, ma il tempo non ha per nulla fiaccato la voce dei tanti, tantissimi che continuano a chiedere giustizia per Giulio Regeni. È stata la forza di questo movimento, diffuso e popolare, che ha fatto accantonare le prime ricostruzioni dell'omicidio, ridicole e oltraggiose; che ha sollecitato le istituzioni italiane a difendere la dignità stessa del Paese colpita attraverso l'uccisione di un suo cittadino".