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La Corte costituzionale sui 4 punti controversi dell’Italicum, sentenza attesa a breve
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Martedì, 24 Gennaio 2017 12:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Tra martedì 24 e mercoledì 25 gennaio è attesa la sentenza della Corte costituzionale sulla legge elettorale detta “Italicum”. I giudici hanno iniziato a riunirsi alle 9.30.
La decisione è destinata a incidere sul prosieguo della legislatura, per stabilire se, quanto e come e quindi con quali tempi sarà necessario intervenire sul sistema elettorale per poter poi andare al voto.
La Corte costituzionale si pronuncerà sull'incostituzionalità di alcuni punti della legge elettorale, questione sollevata da quattro tribunali - Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste - su alcuni nodi cruciali dell'Italicum, la legge elettorale pensata solo per la Camera, approvata nel 2015 durante il governo di Matteo Renzi ed entrata in vigore nel luglio del 2016.
L'Italicum prevede un sistema proporzionale a doppio turno a correzione maggioritaria, con premio di maggioranza, una soglia di sbarramento al 3% e 100 collegi plurinominali con capilista bloccati.
Di seguito i quattro nodi sotto la lente della Consulta.
Premio di maggioranza: la lista (e non più la coalizione) in grado di raggiungere il 40% dei voti al primo turno ottiene il premio di maggioranza di 340 seggi.
Doppio turno: il premio viene assegnato al primo turno se una lista ottiene almeno il 40% dei voti. In caso contrario, le prime due vanno al ballottaggio.
Candidature multiple. Un aspirante candidato può essere contemporaneamente capolista in più collegi, fino a un massimo di 10. Se un candidato vince in più collegi può optare per un collegio piuttosto che per un altro.
Capilista bloccati. Il paese è diviso in 100 collegi, che eleggono ciascuno da 3 a 9 deputati. In ogni collegio i partiti presentano le liste: per ciascuna formazione il capolista è bloccato, gli altri sono eletti con le preferenze.
A promuovere i ricorsi un gruppo di legali, tra cui l’avv. Felice Besostri, che fu già al centro dell'azione contro il Porcellum, poi dichiarato incostituzionale.
Tredici i giudici presenti nell'aula della Consulta: relatore è Nicolò Zanon, che ha illustrato la causa.
Poi parleranno gli avvocati anti-Italicum e a seguire l'avvocato generale dello Stato, Massimo Massella Ducci Teri, che ha il compito di difendere l'Italicum per conto della Presidenza del Consiglio.
La decisione sarà presa dopo la camera di consiglio a porte chiuse dei giudici.