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Dom11242024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

“Friulia” parte da Trieste

Trieste  - Inizierà da Trieste la serie di incontri di Friulia con gli imprenditori del Friuli Venezia Giulia allo scopo di illustrare i contenuti delle Linee del piano Industriale Friulia 2014-2017.

Oggi, lunedì 30 marzo, presso la sede di Confindustria Venezia Giulia di piazza Casali 1 il Presidente di Friulia Pietro Del Fabbro e il direttore Carlo Moser incontreranno gli imprenditori associati. Per introdurre l’incontro interverrà Sergio Razeto, Presidente di Confindustria Venezia Giulia.

Sarà un’interessante occasione per un confronto su quello che è stato definito “un giro di boa” della Finanziaria regionale rispetto ai suoi programmi e attività a supporto dello sviluppo dell’industria regionale.

 

"Repubblica delle Idee" a Udine, la crisi de "Il Piccolo" e il pluralismo dell'informazione in FVG

Trieste - Lo storico quotidiano di Trieste "Il Piccolo" sta attraversando una crisi senza precedenti. I colleghi della testata vedono assottigliarsi sempre di più la redazione e percepiscono il distacco da parte dell'editore, il gruppo La Repubblica-Espresso.

Il 23 marzo il giornalista e politico triestino Pierluigi Sabatti, già redattore de "Il Piccolo", aveva inviato una lettera aperta al presidente del Gruppo Espresso, Carlo De Benedetti, in occasione della sua presenza alla manifestazione "La Repubblica delle idee" svoltasi a Udine il 21 e 22 marzo scorsi (nella foto).

Qui il testo della lettera

Sabatti nelle ultime elezioni amministrative aveva sostenuto la candidatura di Cosolini a sindaco, con il gruppo “Progetto Comune”.

Nella sua lettera Sabatti scriveva tra l'altro: "Ingegner De Benedetti, l’aver organizzato a Udine le giornate della “Repubblica delle idee” dedicate alla multiculturalità mi ha stupito perché se c’è una città in questa regione in cui la multiculturalità è di casa da secoli quella è Trieste. Non faccio questioni di campanile, ma di tradizioni".

"Mi è stato anche detto - proseguiva Sabatti - che si è scelto il capoluogo friulano, e il suo giornale “Messaggero Veneto”, perché non ci sono le tensioni sindacali che invece si avvertono a Trieste. Ebbene, ingegnere, si è chiesto perché a Trieste c’è un così forte disagio, da far temere per la riuscita di una manifestazione del giornale-corazzata del suo gruppo editoriale? Evidentemente no".

"La politica che il suo gruppo sta facendo riguardo al Piccolo - concludeva il messaggio - mi pare stia dando pessimi risultati, come la perdita di copie e di ruolo che si estendeva anche oltre i nostri confini. La prego di riflettere su queste considerazioni di un vecchio redattore del Piccolo, affezionato al suo giornale e alla sua città".

A fianco di Sabatti e della testata triestina interviene ora il giornale indipendente online "e-paper" con un articolo a firma di Fabio Folisi (qui la versione integrale).

"Il problema - scrive Folisi - non è evidentemente la lamentela sulla scarsa attenzione dell'ingegner De Benedetti al più antico blasone giornalistico regionale, ma quella ben più seria relativa al rischio che il quotidiano Il Piccolo venga ulteriormente ridimensionato e con lui il pluralismo informativo. Ma diciamo di più, il problema riguarda la libertà di stampa e la democrazia in questa regione".

"È solo una questione di tempo - conclude Fabio Folisi - ma se non vi sarà una inversione di tendenza il problema non sarà Trieste contro Udine, ma saremo tutti omologati al pensiero unico e alla gestione delle notizie che calerà dall'alto, come nei tempi più oscuri del secolo scorso".

"Catastrofismo? Difficile crederlo, in ogni caso aprire una riflessione su questo sarebbe opportuno, noi per quanto nelle possibilità del nostro giovane mezzo editoriale lo faremo certamente. "Repubblica delle idee" poteva essere un buon palcoscenico per discutere di queste cose, ma sarebbe stato come chiedere a Landrù di parlare delle sue mogli".

La risposta di De Benedetti non si è fatta attendere. Eccone il testo, diffuso il 24 marzo da Assostampa FVG. Lasciamo ai lettore trarre le proprie conclusioni:

"Gentile Signor Sabatti,

il contenuto della sua lettera mi conferma, qualora ce ne fosse stato bisogno, quanto sia stata giusta la scelta di Udine, con una partecipazione di pubblico davvero straordinaria. Infatti nella sua lettera lei fa riferimento a un mondo che non c'è più o, per meglio dire, nel quale la sua bellissima città ha perso troppe occasioni per sfruttare la sua posizione geografica - oltre che storico-culturale - che la rendevano il porto naturale del Mediterraneo per tutto il nord dell’Europa. In questa concezione di un mondo che Trieste si è lasciata sfuggire, vorrei ricordarle più specificamente la crisi dell’editoria quotidiana che ci ha COSTRETTO ad azioni di adattamento dei mercati diffusionali e pubblicitari, che per fortuna sono state efficaci e tempestive. Il direttore e la redazione de Il Piccolo lo hanno capito, sottoscrivendo ultimamente un accordo che è stato considerato soddisfacente, pur con i sacrifici imposti dalla situazione.

Continui a comperare Il Piccolo, perché è pieno di notizie dalla regione e dal mondo ed è scritto da validi giornalisti in armonia con un ottimo direttore.

Cordiali saluti, Carlo De Benedetti"

Condanna di Alberto Mazzi: il M5S chiede le dimissioni da revisore dei conti del Comune di Trieste

Condanna del commercialista Mazzi: il M5S chiede le dimissioni da revisore dei conti del Comune di T

Trieste - I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Paolo Menis e Stefano Patuanelli, in un comunicato diffuso mercoledì 18 marzo, fanno sapere che chiedono ad Alberto Mazzi di rassegnare le dimissioni da revisore dei conti del Comune di Trieste.

Aggiungono i consiglieri grillini: "Ai gruppi politici che l'hanno proposto e votato nel gennaio 2013 (Un'Altra Trieste, Lega e alcuni consiglieri di maggioranza), domandiamo di chiedere pubblicamente scusa".

Il commercialista Alberto Mazzi, revisore dei conti del Comune di Trieste ed ex presidente dell’Ater, lo scorso 15 marzo è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione per tre fatture false da 150mila euro. La frode risale al 2007 ed era emersa nel 2012 a seguito di una verifica fiscale dell’Agenzia delle entrate.

Il comunicato ricorda che subito dopo l'elezione del collegio di revisione, nel gennaio 2013, Menis e Patuanelli avevano stigmatizzato la nomina di Mazzi e il metodo usato per farlo eleggere.

"Noi votammo con la consapevolezza di svolgere un servizio pubblico, valutando i curriculum di tutti i candidati - spiegano i due portavoce del M5S -. In modo trasparente scegliemmo Marco Pieri e Stefano Podda, annunciando in aula il voto anche se era segreto". Menis e Patuanelli ricordano che all'epoca ogni consigliere comunale poteva esprimere 2 voti. Votarono in 37, di questi uno lasciò la scheda in bianco.

"Un'Altra Trieste caldeggiò la candidatura Mazzi e, grazie a 4 o 5 voti del centrosinistra, riuscì coi voti della Lega a farlo eleggere. Dall'altra parte i consiglieri del Pdl (e stranamente anche l'assessore di quella volta, Maurizio Consoli, che sul tema non avrebbe dovuto esprimere opinioni avendo il revisore il compito principale di verificare l'operato dell'assessore al bilancio) si incavolarono perché non erano riusciti a far eleggere il loro candidato (Giamporcaro) e lasciarono l'aula. Una delle tante pagine tristi di questa città".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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