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Profughi, il viceministro Bubbico a Udine: "aprire una nuova fase di sistema di accoglienza"
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- Pubblicato Martedì, 21 Aprile 2015 09:29
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Udine - "Oggi sono qui a Udine anche per manifestare la precisa volontà del Governo nazionale ad aprire una nuova fase di sistema di accoglienza in tutta Europa e non solo in Italia". Così il viceministro dell'Interno, Filippo Bubbico, in visita nel pomeriggio del 20 aprile al comune di Udine, che da mesi sta affrontando l'emergenza profughi (in particolare quelli che arrivano attraverso il confine nord orientale).
"Il nostro Paese non può più sostenere da solo il carico di un problema diventato insostenibile e questo territorio, in particolare, paga l'incertezza delle norme condivise a livello comunitario, come ad esempio il protocollo di Dublino", ha continuato Bubbico.
"I tragici fatti di questi giorni hanno accelerato le decisioni a livello europeo, tant'è che proprio in queste ore i nostri ministri degli Esteri e dell'Interno sono impegnati con gli omologhi colleghi europei per affrontare le questioni dei flussi migratori".
"Tuttavia - ha proseguito Bubbico - non deve essere sottovalutato il fenomeno dei richiedenti asilo che giungono via terra in Italia a causa, spesso, di una non corretta applicazione delle norme degli altri nostri partner europei in base agli accordi internazionali. Le richieste del sindaco Honsell, già da tempo presentate anche a livello governativo - ha concluso - meritano grande attenzione e mi auguro possa essere trovata una soluzione in tempi brevi".
Messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Meeting di pace a Udine
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- Pubblicato Venerdì, 17 Aprile 2015 16:37
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Udine - "La pace è una grande speranza, ma è anche una necessità. Essere costruttori di pace è nel nostro tempo una qualità che ci viene richiesta come cittadini, come persone che vogliono essere protagoniste del proprio domani".
Così il passaggio chiave del messaggio che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge ai 3500 giovani del Meeting di pace che si è aperto il 17 aprile a Udine.
Ecco per esteso il testo della missiva, che il presidente Mattarella ha indirizzato a Flavio Lotti, Direttore del Coordinamento nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani.
"Gentile direttore, rivolgo a lei e a tutti i partecipanti al “Meeting per la pace” un saluto caloroso, unito al vivo apprezzamento per la vostra iniziativa che intende trasformare nelle giornate di oggi e domani alcuni luoghi-simbolo della guerra in uno spazio di riflessione e di confronto sulla convivenza, la giustizia sociale, la cooperazione tra gli Stati, la coesistenza pacifica dei popoli".
"La Grande guerra fu un’immane tragedia per l’Europa e per l’umanità. E le trincee che i giovani visiteranno nel corso della manifestazione sono state teatro di disperazione e lutti, oltre che di abnegazione e di eroismo personali. Dobbiamo fare memoria della nostra storia per affrontare con maggiore coscienza il nostro futuro. Ma sono proprio le vicende del Novecento, e poi l’interdipendenza nella società globale di oggi, a chiederci di tracciare e di percorrere con impegno le vie della pace".
"La pace è una grande speranza, ma è anche una necessità. Essere costruttori di pace è nel nostro tempo una qualità che ci viene richiesta come cittadini, come persone che vogliono essere protagoniste del proprio domani. Non c’è democrazia che possa sopravvivere alla violenza e alla sopraffazione, alla logica del nemico e del conflitto insanabile".
"La fratellanza e la concordia sono valori morali e civili che una comunità deve saper trasmettere e che ogni agenzia educativa deve saper porre a tema”.
“Con questi auspici invio a Lei, agli organizzatori del Meeting, ai rappresentanti delle istituzioni e a tutti i partecipanti, il mio più cordiale augurio di buona riuscita dell’iniziativa".
Sicurezza dei confini in vista dell'Expo: la presidente Serracchiani scrive al ministro Alfano
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- Pubblicato Venerdì, 17 Aprile 2015 09:44
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Trieste - Il rafforzamento della sorveglianza in occasione dell'Expo, con il conseguente trasferimento a Milano e in Lombardia di forze di polizia dislocate in Friuli Venezia Giulia, rischia di sguarnire il confine nord-orientale in un momento delicato e complesso a causa dei flussi migratori regolari, irregolari e di rifugiati. Occorre dunque un'immediata e concreta risposta da parte del Governo.
A esprimere la sua "forte preoccupazione" per questo problema che coinvolge la sicurezza, e a chiedere un intervento del Governo, è la presidente della Regione Debora Serracchiani in una lettera inviata il 16 aprile al ministro dell'Interno Angelino Alfano.
La preoccupazione dell'Amministrazione regionale, scrive la presidente, è "condivisa dagli Enti locali, dalle Organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dal procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Udine, il quale ha già effettuato un sopralluogo presso la sede della Polizia di Frontiera di Tarvisio, ridotta di un terzo con la partenza di un primo contingente di quattordici agenti con direzione aeroporto di Bergamo".
"Apprendiamo - aggiunge la presidente nella lettera - che il totale degli agenti da trasferire temporaneamente in Lombardia dimezzerà di fatto l'intero comparto della Polizia di Frontiera sul confini italo-austriaci e italo-sloveni. Non solo, sono previsti anche trasferimenti di agenti impiegati localmente dalla Polizia Ferroviaria e dai Carabinieri".
La presidente Serracchiani avverte che l'emergenza aumenterà con la buona stagione, e per affrontarla sarà dunque necessario un riequilibrio dei trasferimenti e una rapida definizione dei protocolli di collaborazione tra le polizie di Italia, Austria e Slovenia, con la conseguente costituzione di pattuglie miste a presidio dei confini.
Nel riconfermare la "forte preoccupazione, mia e della popolazione, in merito agli sviluppi della situazione", Debora Serracchiani chiede un'immediata e concreta risposta da parte del Governo, ricordando che "il Friuli Venezia Giulia è di fatto una porta d'ingresso terrestre all'Italia come lo è il mare per il Sud".
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