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20 anni di Schengen: quattro milioni di chilometri quadrati e 400 milioni di persone senza frontiere
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 01 Aprile 2015 21:44
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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FVG - Il 26 marzo è stato celebrato il 20° anniversario del Trattato di Schengen, che sancisce la libertà di circolazione negli Stati europei. E sono trascorsi quasi 30 anni da quando, il 14 giugno 1985, cinque stati membri (il Belgio, l'allora Germania Ovest, la Francia, l'Olanda e il Lussemburgo) decisero di lasciare libero il passaggio alle loro merci ed ai loro cittadini.
Per il Friuli Venezia Giulia le date significative sono state il 1º aprile 1998 ed il 21 dicembre 2007, quando hanno aderito al Trattato, rispettivamente, Austria e Slovenia. L'Italia aveva aderito il 26 ottobre 1997.
Lo spazio Schengen oggi è composto da 26 paesi europei. Dei 28 appartenenti all'Unione, attualmente ne fanno parte 22; le eccezioni sono costituite da Gran Bretagna e Irlanda (opt-out), Cipro (l'isola è divisa in due dall'invasione della Turchia), Croazia (ingresso previsto 2015-2016), Bulgaria e Romania (via libera della Commissione ma veto di Germania, Olanda e Finlandia). Vi rientrano poi Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera.
L'area copre attualmente una popolazione di oltre 400 milioni di persone e una superficie di circa 4.000.000 km2.
A gennaio, dopo l'attentato terroristico al giornale Charlie Hebdo, la Francia ha chiesto una intensificazione dei controlli all'entrata dei Paesi del Trattato, cambiando, se occorre, le regole.
Il vertice dei ministri europei svoltosi a febbraio 2015 ha deciso tuttavia di non modificare la normativa in vigore ma di sfruttare gli strumenti già a disposizione delle forze dell'ordine, tra cui il Sistema d’informazione Schengen di seconda generazione (SIS II), operativo dall’aprile 2013.
Il sistema permette alle autorità nazionali doganali, di polizia e di controllo delle frontiere di scambiarsi informazioni sulle persone che potrebbero essere coinvolte in reati gravi. Contiene segnalazioni sulle persone scomparse (soprattutto minori) oltre a indicazioni su beni e documenti d’identità rubati, sottratti o smarriti.
Con la revisione del regolamento Schengen del 2013, si autorizza il ripristino dei controlli alle frontiere interne in presenza di "minaccia grave per l’ordine pubblico o la sicurezza interna" per 30 giorni.
Nel caso si registrino carenze gravi nella capacità di uno o più Stati di gestire i controlli alle frontiere esterne, la Commissione può anche prevedere il ripristino dei controlli delle frontiere nazionali, per un massimo di due anni.