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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Rimpasto in Giunta regionale: a Shaurli l'agricoltura, Bolzonello aggiunge le Politiche europee

Rimpasto in Giunta regionale: a Shaurli l'agricoltura, Bolzonello aggiunge le Politiche europee

Trieste - Entrerà a breve nella Giunta del Friuli Venezia Giulia il consigliere regionale Cristiano Shaurli, con il referato alle Politiche agricole, mentre al vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive vengono assegnate le Politiche europee, sin qui di pertinenza dell'assessore Francesco Peroni, al quale (per la prima volta nell'ambito dell'organizzazione della Regione) fa capo l'intero sistema delle 64 società partecipate, sia in forma diretta che indiretta.

La riassegnazione di deleghe è stata illustrata nel corso della conferenza stampa svoltasi venerdì 8 maggio con il vicepresidente Bolzonello (al quale continuano a fare riferimento anche i settori del Turismo, della Cooperazione e del Commercio) e i tre capigruppo dei partiti di maggioranza, Giulio Lauri, Pietro Paviotti e lo stesso Shaurli.

Un cambiamento che si colloca "a due quinti della legislatura - ha spiegato la presidente Debora Serracchiani - dopo un lavoro corale, collettivo e molto impegnativo che ha contraddistinto il primo biennio di legislatura, con l'impegno ora di proseguire nell'attuazione delle riforme sin qui varate e con l'intenzione di governare a lungo questa Regione".

 


Una prima fase di governo della Regione caratterizzata da "un importante lavoro svolto dal vicepresidente Bolzonello - ha evidenziato Serracchiani - nel corso del quale è stato concretizzato lo strumento di legge per il sostegno alle attività industriali del Friuli Venezia Giulia (Rilancimpresa FVG), è stato attuato il Piano strategico del Turismo, si sono gestiti tantissimi Tavoli di crisi, si sta arrivando alla nuova legge sul mondo cooperativo, si sta arrivando alla chiusura con le autorità di Bruxelles del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) del FVG (dotato di 296 milioni di euro) e del Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)".

Sempre di più viene a rafforzarsi il legame tra politiche economiche e risorse comunitarie [FESR e Strategia di specializzazione intelligente (S3), tra gli altri, hanno ancora sottolineato Serracchiani e Bolzonello, e per questo motivo è stato ritenuto più che opportuno riunire le due competenze, considerata infatti la sempre maggior incisività dei fondi dell'Unione Europea nei settori della produzione e dell'innovazione industriale: in pratica, è stato detto, non si può oggi immaginare di impostare le politiche industriali senza guardare alle dinamiche della nuova Programmazione europea 2014-2020.

"Abbiamo da fare assieme ancora un lungo percorso", ha quindi dichiarato Bolzonello, "una strada immaginata sin dall'inizio del nostro mandato" e che ora, ha aggiunto il prossimo assessore Shaurli ringraziando per la fiducia, "percorrerò nel solco del cammino tracciato dal vicepresidente Bolzonello, a iniziare dalla gestione del PSR, con i quasi 300 milioni di euro da mettere in circolo in Friuli Venezia Giulia".

Non sono mancate le critiche al rimpasto: i consiglieri del Movimento 5 Stelle, in un comunicato della portavoce Eleonora Frattolin, fanno sapere che si tratta della "solita spartizione di poltrone in barba alle competenze. Bisognava invece abbassare lo stipendio degli assessori e aumentare il numero dei componenti dell’esecutivo regionale".

Frattolin rimarca che - a suo dire - le competenze del consigliere Shaurli non sono adeguate al compito assegnato: "Shaurli - si legge nel comunicato - ha infatti un diploma universitario in educazione professionale e ha avuto – poche – esperienze lavorative: animatore nei centri estivi, commesso e operaio estivo nelle aziende della sua zona. In seguito – aggiunge Frattolin - ha intrapreso la sua formazione come educatore nella cooperativa sociale Aracon, costruendosi una professionalità come consulente per le politiche sociali presso diversi enti locali. Niente a che fare quindi con l’agricoltura".

"Se la volontà fosse stata davvero quella di ottimizzare il lavoro contenendo le spese - ribadisce ancora Frattolin - , avrebbero potuto abbassare lo stipendio degli assessori e aumentare il numero dei componenti dell’esecutivo regionale. Ad esempio - aggiunge la nota - sarebbe di urgenza vitale cominciare a gestire seriamente la delega per la montagna". 

L’Italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: è finalmente l'ora della riabilitazione?

L’Italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: è finalmente l'ora della riabilitazione?

FVG - Si svolge a Rovereto il 4 e 5 maggio “L’Italia nella guerra mondiale e i suoi fucilati: quello che (non) sappiamo”. L'incontro è organizzato dal Museo Storico Italiano della Guerra (via Guglielmo Castelbarco, 7), in collaborazione con il Centro Interuniversitario di Studi e Ricerche Storico-Militari, Accademia Roveretana degli Agiati, Fondazione Museo storico del Trentino e con il patrocinio della Società italiana per lo Studio della Storia Contemporanea.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al Convegno, dedicato proprio alle esecuzioni sommarie durante la Grande Guerra, in cui si legge, tra l'altro: "Il ricordo della vittoria, la giusta e doverosa rivendicazione orgogliosa dei tanti atti di grande valore e di nobile eroismo compiuti dai soldati italiani, la memoria delle loro sofferenze e dei loro sacrifici hanno costituito e costituiscono patrimonio condiviso.

Proprio il loro richiamo non consente di lasciare in ombra alcune pagine tristi e poco conosciute di quegli anni di guerra. Pagine che riguardano anche il funzionamento, in qualche caso, dei tribunali militari e la cosiddetta “giustizia sommaria”".

"Una prassi - prosegue il messaggio - che includeva la fucilazione immediata, senza processo, e persino il ricorso – sconcertante, ma incoraggiato dal comando supremo – alle decimazioni: soldati messi a morte, estratti a sorte, tra i reparti accusati di non aver resistito di fronte all’impetuosa avanzata nemica, di non aver eseguito ordini talvolta impossibili, di aver protestato per le difficili condizioni del fronte o per la sospensione delle licenze. Alberto Monticone ed Enzo Forcella sono tra i primi ad aver scandagliato, alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso, l’universo delle corti marziali italiane, mettendo in luce il rigore estremo delle sentenze e, in alcuni casi, anche la loro arbitrarietà".

"Un Paese dalle solide radici come l’Italia - conclude il presidente Mattarella - non deve avere il timore di guardare anche alle pagine più buie e controverse della propria storia recente. Ricordare e capire non vuol dire necessariamente assolvere o giustificare. La memoria di quei mille e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità".

Parole di "vivo apprezzamento e considerazione" per l'intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono state espresse dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani.

Proprio nelle scorse settimane, Serracchiani aveva scritto al Capo dello Stato per chiedere che venga restituito l'onore a quattro giovani Alpini friulani fucilati a Cercivento nel luglio del 1916.

Da alcuni anni, in Friuli, varie persone, parti politiche e amministrazioni, chiedono un gesto di clemenza postuma nei confronti di quattro alpini del battaglione Monte Arvenis fucilati dai carabinieri: Silvio Gaetano Ortis da Paluzza, Basilio Matiz da Timau, Giovan Battista Corradazzi da Forni di Sopra, Angelo Massaro da Maniago.

Furono passati per le armi perché la loro compagnia aveva controproposto a un assalto suicida alla cima del Cellon, che sovrasta il passo Monte Croce Carnico, un attacco notturno con il favore delle nebbie.

Questo episodio, rimasto nella memoria delle popolazioni locali, "rappresenta - aveva scritto la presidente - una ferita ancora aperta".

"L'intervento del Presidente della Repubblica - ha osservato Serracchiani - rivela saggezza e acuta sensibilità istituzionale, e invita ora a guardare anche alle pagine buie della Grande Guerra, facendo appello alla nostra coscienza e al nostro senso di umanità. Sono parole importanti, quelle del Presidente, perché il Centenario della Prima Guerra Mondiale deve essere occasione per una riflessione senza retorica e soprattutto senza ombre sulla storia d'Italia".

"Sono parole - ha aggiunto la presidente della Regione - che possono aprire finalmente un percorso di restituzione dell'onore a quegli italiani che, come i giovani Alpini di Cercivento, sono stati passati per le armi da 'mano amica' ma che ugualmente devono essere considerati tra coloro che hanno sacrificato la vita per la Patria".

Intanto la commissione difesa della Camera ha ascoltato Mario Flora, nipote di Silvio Ortis, uno dei quattro alpini passati per le armi a Cercivento, il 1 luglio 1916, vicenda in merito alla quale si è creato in Friuli un comitato e un vasto movimento di opinione, con una raccolta di migliaia di firme sostenuta dal “Messaggero Veneto”.

L’audizione del commercialista ed ex finanziere carnico è avvenuta nel quadro dell’iter preparatorio per il disegno di legge Spanu-Zanin, in merito alla riabilitazione dei “Fucilati per l’esempio”.

Celebrata la Festa del Lavoro in Regione. Occupazione e solidarietà i temi affrontati

Celebrata la Festa del Lavoro in Regione. Occupazione e solidarietà i temi affrontati

FVG - Politiche attive del lavoro, dopo i 23 mila posti di lavoro persi nella crisi; solidarietà e accoglienza per i profughi. Sono stati i temi al centro delle manifestazioni del Primo Maggio in Regione, che hanno portato in piazza oltre 10 mila persone.

La più numerosa a Trieste, con circa 6.000 manifestanti e l'intervento del segretario confederale Uil Paolo Carcassi. A Gradisca il segretario nazionale Cisl, Luigi Sbarra. Tradizionali cortei anche a Cervignano del Friuli e a Pordenone.

"Il lavoro e la sicurezza sociale sono in testa alle priorità della Giunta regionale. E il lavoro in particolare, che è alla base della dignità delle persone e delle famiglie, soprattutto nel nostro Friuli Venezia Giulia dove esprime anche un valore etico". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani da Milano, dove era giunta per partecipare all'apertura ufficiale di Expo 2015.

"Mai in precedenza abbiamo dovuto fronteggiare una crisi così lunga e pesante, che ha fatto perdere tanti posti di lavoro, colpendo assieme dipendenti, autonomi, imprenditori. Ora siamo in mezzo al guado e cominciamo a vedere la luce, ma non basta ancora, lo so".

"Per questo, dialogando con tutte le parti sociali e i livelli istituzionali, la Regione continuerà a impegnarsi con determinazione per sostenere la ripresa economica e rialzare i livelli occupazionali. L'angoscia di chi perde il lavoro è una ferita per tutta la comunità e noi - ha concluso Serracchiani - stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per dare risposte concrete".

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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