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Condanna di Alberto Mazzi: il M5S chiede le dimissioni da revisore dei conti del Comune di Trieste
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- Categoria: Politica e società
- Pubblicato Mercoledì, 18 Marzo 2015 13:22
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Paolo Menis e Stefano Patuanelli, in un comunicato diffuso mercoledì 18 marzo, fanno sapere che chiedono ad Alberto Mazzi di rassegnare le dimissioni da revisore dei conti del Comune di Trieste.
Aggiungono i consiglieri grillini: "Ai gruppi politici che l'hanno proposto e votato nel gennaio 2013 (Un'Altra Trieste, Lega e alcuni consiglieri di maggioranza), domandiamo di chiedere pubblicamente scusa".
Il commercialista Alberto Mazzi, revisore dei conti del Comune di Trieste ed ex presidente dell’Ater, lo scorso 15 marzo è stato condannato ad un anno e sei mesi di reclusione per tre fatture false da 150mila euro. La frode risale al 2007 ed era emersa nel 2012 a seguito di una verifica fiscale dell’Agenzia delle entrate.
Il comunicato ricorda che subito dopo l'elezione del collegio di revisione, nel gennaio 2013, Menis e Patuanelli avevano stigmatizzato la nomina di Mazzi e il metodo usato per farlo eleggere.
"Noi votammo con la consapevolezza di svolgere un servizio pubblico, valutando i curriculum di tutti i candidati - spiegano i due portavoce del M5S -. In modo trasparente scegliemmo Marco Pieri e Stefano Podda, annunciando in aula il voto anche se era segreto". Menis e Patuanelli ricordano che all'epoca ogni consigliere comunale poteva esprimere 2 voti. Votarono in 37, di questi uno lasciò la scheda in bianco.
"Un'Altra Trieste caldeggiò la candidatura Mazzi e, grazie a 4 o 5 voti del centrosinistra, riuscì coi voti della Lega a farlo eleggere. Dall'altra parte i consiglieri del Pdl (e stranamente anche l'assessore di quella volta, Maurizio Consoli, che sul tema non avrebbe dovuto esprimere opinioni avendo il revisore il compito principale di verificare l'operato dell'assessore al bilancio) si incavolarono perché non erano riusciti a far eleggere il loro candidato (Giamporcaro) e lasciarono l'aula. Una delle tante pagine tristi di questa città".