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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Maxi truffa sulla bonifica di Grado e Marano, 26 persone indagate tra cui funzionario ministeriale

Maxi truffa sulla bonifica di Grado e Marano, 26 persone indagate tra cui funzionario ministeriale

Udine - L'inchiesta sulla bonifica della laguna di Grado e Marano, avviata dalla Procura di Udine due anni fa e approdata a Roma, ha portato gli inquirenti alla scoperta di un sistema di truffe che andava avanti da una decina d'anni.

Le indagini, partite dal Friuli Venezia Giulia e giunte a un punto d'arrivo nel marzo 2012 con i primi indagati, si sono collegate ad un’inchiesta parallela della Procura di Roma sulla gestione drogata delle strutture commissariali.

Il 29 ottobre si è appreso che, a seguito delle indagini della Procura romana, sono stati consegnati 26 avvisi di garanzia, in Friuli Venezia Giulia e in altre regioni.

Le accuse sono di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, tentata corruzione, concussione e abuso d'ufficio legati ai finanziamenti statali assegnati per la gestione delle emergenze ambientali nei siti di interesse nazionale (Sin).

Tra gli indagati anche un ex direttore del ministero dell'Ambiente.

In Friuli Venezia Giulia sono indagati, fra gli altri, tre ex commissari del sito inquinato, già accusati di peculato e truffa nell’ambito dell'inchiesta del 2012 della Procura di Udine.

Il meccanismo seguito era quello della reiterazione dello stato di "emergenza ambientale" sul sito di interesse nazionale, in modo da ottenere il mantenimento della struttura commissariale e ricevere un continuo flusso di finanziamenti dallo Stato per gli studi di caratterizzazione e per le messe in sicurezza. Anche alcuni imprenditori, vittime della truffa, avrebbero contribuito di tasca propria alle finte spese di bonifica.

Le bonifiche non sarebbero mai state eseguite ed i fondi sarebbero finiti in un rivolo di società beneficiarie di appalti legate in vario modo agli indagati. Secondo gli inquirenti, ammontano a circa 100 milioni di euro i fondi percepiti indebitamente.

Un sistema di scatole cinesi molto simile a quello messo in piedi per il Mose di Venezia. È infatti al vaglio degli inquirenti un possibile collegamento tra i due episodi criminosi.

“Ambiente: rifiuti, bonifiche, recupero”: un convegno non solo per riflettere

“Ambiente: Rifiuti, bonifiche, recupero”: un convegno non solo per riflettere

Trieste - Le imprese italiane si trovano a dover prendere in considerazione molti aspetti ambientali nella loro attività. Non solo per adempiere alle esistenti legislazioni italiane ed europee, ma anche perché oggi il rispetto dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile sono sempre più elementi centrali per la loro competitività sul mercato globale e possono anche essere occasioni di sviluppo di nuove opportunità di business e di nascita di imprese.

In questo contesto, il convegno “Ambiente- Rifiuti, bonifiche, recupero. La gestione degli adempimenti ambientali e le attività produttive: quali soluzioni tra normativa, tecnica ed esperienze” -  svoltosi  al MIB - School of Management di Trieste - è stato un prezioso momento di confronto sul rapporto tra Ambiente e Attività Produttive, di aggiornamento sulla legislazione Comunitaria e Nazionale e sulle nuove soluzioni per un approccio e una gestione corretta, consapevole e sostenibile delle risorse, con esempi di buone prassi nazionali e internazionali.

Oltre 250 i partecipanti, tra professionisti del settore, imprenditori e rappresentanti istituzionali.

Due le sessioni di lavoro: nella prima si è parlato di Direttive europee ed evoluzione dell’ordinamento nazionale in materia di rifiuti e bonifiche - tra attività produttive e tutela ambientale; del campionamento e caratterizzazione dei rifiuti - tra normativa e problematiche di laboratorio; di bonifiche e delle competenze dell’Arpa nella gestione dei siti contaminati; delle competenze della Provincia nelle bonifiche. Nella seconda, esperti di Enti di Ricerca e Aziende, hanno illustrato progetti, tra cui quelli inerenti la Laguna di Grado-Marano, il depuratore di Trieste e un'esperienza canadese di bonifica di siti contaminati.

Tra gli interventi che si sono susseguiti, di rilievo quello di Laura D’Aprile del Ministero dell’Ambiente, che ha portato una testimonianza su quanto il Governo ha fatto e stia facendo per coniugare le esigenze del mondo produttivo e quelle ambientali. In particolare ha rilevato come le bonifiche siano una questione particolarmente complessa, perché soffrono di una elevata stratificazione normativa e della mancanza di un quadro di riferimento europeo unitario, su cui dal 2006 al 2011 c'era stato un tentativo di accordo poi non andato a buon fine per l’opposizione di alcuni Stati membri. La D'Aprile ha quindi ribadito l'impegno del Ministero per una semplificazione dei procedimenti degli iter di bonifica, un maggior dialogo con le imprese e gli Enti territoriali preposti con il fine di accelerare le iniziative (ben 62 decreti di bonifica sono stati infatti approvati lo scorso anno, pari al 23% del totale dei progetti presentati dal 2000). Il Ministero ha inoltre affermato un costante impegno per garantire la trasparenza delle fasi istruttorie rendendo disponibili i verbali delle conferenze dei servizi sul proprio sito.

Nella seconda sessione, l'intervento di Paola Del Negro, Direttore della Sezione di Oceanografia di OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, ha mostrato come i monitoraggi delle acque del Golfo di Trieste presentino uno stato di salute complessivamente positivo e come si possa realizzare una positiva collaborazione tra Enti di Ricerca ed Industria. Ha proseguito Enrico Altran di AcegasApsAmga Spa che ha illustrato il progetto del nuovo depuratore di Trieste. L'iter dell'iniziativa, come già noto, è complesso anche a causa della collocazione dell'impianto, che insiste su un'area in cui si svilupperanno una piattaforma logistica e i lavori di riconversione della Ferriera. La caratterizzazione è stata terminata per entrambe le due fasi previste e ha rivelato la necessità di una bonifica finalizzata alla realizzazione dell'impianto, dati i superamenti rilevati nei terreni e in falda. Per questo motivo si procederà con la demolizione delle opere preesistenti, la bonifica dell’amianto in esse contenuto, la bonifica in situ dei terreni e il lavaggio delle acque di falda, previsti nell'arco di 15 mesi. Altran ha definito positiva l’esperienza maturata, pur in presenza di oggettive difficoltà, superate grazie all’attività di tutti i soggetti coinvolti che hanno smesso i panni di “burocrate” e lavorato congiuntamente per conseguire l’obiettivo comune.

“Ci piace sottolineare che oggi, in questa sala, ci sono oltre 250 rappresentanti di enti di controllo, manager, professionisti, tecnici di organizzazioni private e pubbliche, economisti, assicuratori. Crediamo che l’integrazione e la diffusione delle conoscenze e delle competenze, dei saperi e delle capacità, di tutti gli attori che partecipano ad un processo di bonifica e di rigenerazione di un luogo – di un sito – possano contribuire ad ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi e le spese, ed anche restituire slancio ad alcuni processi di recupero che per molti casi si sono inceppati. Le sfide che ci troviamo di fronte sono importanti. Il patrimonio immobiliare che necessita di interventi è immenso - ne siamo circondati. Il suo recupero ambientale può generare occasioni di lavoro a tutti i livelli e può risparmiare l’occupazione di territori vergini, non ancora occupati. Ad alcuni potrebbe sembrare frutto di cinismo ad altri semplice miopia economica. Noi pensiamo invece che in un momento così complesso del sistema economico, solo la forza delle idee e dell’azione possano darci delle prospettive per il futuro” ha affermato Adriano Luci, Presidente del Gruppo Luci.

L’ambiente è il fornitore principale delle materie prime e garantisce le condizioni che consentono tutte le attività dell’uomo. Imprese e Istituzioni possono, grazie a iniziative come quella odierna, trovare momenti di confronto per l'individuazione del necessario equilibrio tra la tutela dell'ambiente e l'efficienza economica.

Convegno organizzato da Gesteco Spa, con il patrocinio di Ministero dell’Ambiente, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Provincia di Trieste, Confindustria Trieste, ARPA FVG, Ordine degli Ingegneri Provincia Udine, MIB School of Management, OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, LOD società di spin-off dell’Università degli Studi di Udine e il sostegno di Siad Spa

Finisce l'autunno tiepido: in arrivo la tempesta "Gonzalo" con venti forti e temperature in calo

Finisce l'autunno tiepido: in arrivo la tempesta

Palmanova - Dalla mattinata di martedì 21 ottobre, e per le prossime 36 ore sul Friuli Venezia Giulia viene segnalato vento sostenuto da Sud, e sulle zone orientali piogge sparse deboli o moderate.

Lo rende noto la Protezione civile, nell’avviso meteo emesso sulla base delle previsioni dell’Osmer Arpa del Friuli Venezia Giulia. In serata, e soprattutto nella notte, il peggioramento potrà portare a piogge, anche abbondanti e temporalesche su pianura e costa, cui seguiranno raffiche di vento forte da Nord.

Come segnala il sito di previsioni Meteoweb, sull'Italia è in arrivo la tempesta "Gonzalo", che ha già attraversato l'Atlantico dopo aver colpito le isole Bermuda. Ha portato in Irlanda ed Inghilterra vento forte, piogge abbondanti, mareggiate e basse temperature.

Secondo Meteoweb, martedì la tempesta si dividerà in due: una parte si muoverà verso nord tra Islanda e Penisola Scandinava e l’altra arriverà sull’Italia e sui Balcani. Martedì 21 ottobre, dicono le segnalazioni, sarà l’ultima giornata di un autunno finora tiepido.

Sulle Alpi le temperature dovrebbero scendere al di sotto della media stagionale e si potrà vedere la prima neve sui versanti settentrionali, probabilmente fino a quote basse. Nella notte tra martedì e mercoledì, forti temporali potranno colpire l’estremo Nord Est, tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, nelle zone di confine.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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