Esondazioni del Varma: presto i lavori. Assemblea pubblica per discutere sulle perplessità
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- Pubblicato Giovedì, 13 Novembre 2014 10:02
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Barcis (Pn) - La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, nel corso del sopralluogo sui luoghi colpiti dal maltempo, si è recata anche a Barcis (Pn), dove si è ripetuta dell'esondazione dei torrenti Cellina e Varma, che hanno nuovamente causato l' interruzione della strada regionale 251.
Incontrando i sindaci di Erto e Casso, Barcis, Cimolais e Claut, Serracchiani ha sottolineato che la Regione è consapevole di una "situazione molto difficile e complicata, e che l'esasperazione della popolazione è comprensibile", anche perché "il problema si trascina da parecchi anni e un fenomeno che di norma accadeva una volta l'anno si sta ripresentando con più frequenza, visto il ripetersi di condizioni meteorologiche avverse eccezionali".
La presidente ha ribadito che la Regione è determinata a proseguire i lavori per la messa in sicurezza della strada: "Abbiamo allocato le risorse fin dalla prima finanziaria per fare l'intervento e appena il tempo migliorerà accelereremo le procedure per riaprire il cantiere" ha affermato Serracchiani.
"Il cantiere della Protezione Civile regionale per lo sghiaiamento era in piena attività - ha aggiunto la presidente - ma purtroppo questa ondata eccezionale di maltempo lo ha praticamente spazzato via. La prossima settimana avremmo consegnato i lavori per il sopraelevamento".
In base ai progetti, per fare il cantiere per il sopraelevamento della SR 251 era previsto si dovesse procedere allo sghiaiamento di 90mila metri cubi e circa 60mila ne erano già stati prelevati: un intervento di carattere provvisorio ma che avrebbe concesso il tempo indispensabile per impostare il lavoro definitivo.
Serracchiani ha infine annunciato che si terrà un'assemblea pubblica, richiesta dai sindaci, per informare dettagliatamente la popolazione sulla situazione.
Numerose infatti le opinioni contrarie ai lavori progettati. Tra i principali oppositori, l'ex vicepresidente della Regione Gianfranco Moretton, che ha definito "uno spreco di soldi il progetto così come è strutturato". A suo avviso " è meglio portar via gradualmente gli inerti, senza ulteriori dilazioni". Anche lo scrittore Mauro Corona ha manifestato in modo esplicito la sua contrarietà.
Le principali argomentazioni dei contrari al progetto sono due: i costi del progetto scaricati sui contribuenti e non sui responsabili delle acque (la ditta che gestisce il lago di Barcis); l'impatto ambientale ed i rischi connessi all'innalzamento della strada.
(nella foto: fermo immagine del Varma alle 9 del 13 novembre)
Esondazione fiumi, riattivata la linea ferroviaria. Regionale 251 a senso unico alternato
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- Pubblicato Mercoledì, 12 Novembre 2014 14:45
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Palmanova - Nel tardo pomeriggio del 12 novembre è stata riattivata la circolazione sulla strada regionale 251 della Valcellina, pur se al momento a senso unico alternato.
La situazione dei fiumi in Friuli Venezia Giulia sta rientrando gradualmente, anche se continua a piovere. Un leggero miglioramento è previsto per giovedì e venerdì, mentre una nuova perturbazione si delinea già per il fine settimana.
La circolazione ferroviaria sulla linea Venezia-Trieste fra Latisana e San Giorgio di Nogaro è stata riattivata nella tarda mattinata, dopo la sospensione disposta dalle 4.20 del 12 novembre per l'esondazione del canale Cormor.
Durante l'interruzione i treni a lunga percorrenza sono stati deviati via Gorizia/Udine/Sacile, con un aumento dei tempi di viaggio di circa un'ora e 40 minuti minuti. I treni regionali sono stati sostituiti con bus fra Portogruaro e San Giorgio di Nogaro.
Altre frane hanno causato nella serata dell'11 novembre l'evacuazione di 14 famiglie a Tarcento (Udine) e di otto persone a Montenars. Per l'emergenza fiumi in Regione la Protezione civile regionale sta impiegando 163 volontari in 45 Comuni.
La presidente Fvg Debora Serracchiani e l'assessore alla Protezione civile Paolo Panontin hanno già firmato un decreto per la dichiarazione dello stato di calamità naturale in Regione per l'ondata di maltempo che sta colpendo diverse porzioni di territori.
Con un successivo decreto è stata stanziata la somma di 1 milione euro per far fronte ai primi interventi, nonché a copertura delle prime spese relative all'invio di una colonna di soccorso, partita martedì 11 novembre per la Liguria.
"Ancora una volta la protezione civile del Friuli Venezia Giulia ha dimostrato professionalità, organizzazione e impegno straordinario", ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, nel corso dell'incontro con i vertici della struttura a Palmanova per monitorare la situazione.
L'Europa dà maggiori garanzie agli Stati che vogliono vietare coltivazioni OGM
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- Pubblicato Mercoledì, 12 Novembre 2014 13:36
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Bruxelles - L'11 novembre il Parlamento Europeo ha votato per dare agli Stati membri solide basi legali per vietare nei propri territori la coltivazione di Ogm. Lo comunica una nota di Greenpeace Italia, che accoglie con soddisfazione la notizia, anche se - notano gli ambientalisti - "la partita non è finita, e le insidie neppure – il Parlamento, la Commissione e i governi nelle prossime settimane dovranno infatti iniziare i negoziati per mettere a punto il testo definitivo della nuova legge".
A Bruxelles il Parlamento ha emendato l’accordo raggiunto dal Consiglio Ue lo scorso giugno che presentava molte lacune e andava contro il voto del precedente Parlamento.
"Gli emendamenti - si legge nella nota Greenpeace - migliorano sensibilmente il testo discostandosi dall’orientamento filo-OGM che era stato il frutto delle pressioni del governo britannico".
Il Parlamento Ue ha reintrodotto il diritto degli Stati Membri di vietare la coltivazione di OGM per ragioni di carattere ambientale, e ha limitato il ruolo delle aziende che producono e commercializzano le sementi OGM.
Il voto fornisce agli Stati membri solide basi legali per bandire la coltivazione di OGM, rendendo difficile per l’industria biotech contrastare i divieti nazionali nei tribunali.
"Ora - sottolinea Greenpeace - il ruolo della presidenza italiana sarà decisivo per fare in modo che la proposta di legge non venga annacquata e il testo non si trasformi in un cavallo di Troia durante le negoziazioni in sede europea".
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