Allerta meteo: neve a bassa quota e bora. Riaperto il transito ai mezzi pesanti tra Italia e Slovenia
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- Pubblicato Mercoledì, 04 Febbraio 2015 23:05
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Trieste - La Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha diffuso una allerta di criticità "arancione" per giovedì 5 febbraio. Questo il testo: "allerta meteo dalle 00 del 5/2 per le successive 48 ore. Neve su Friuli Venezia Giulia oltre i 300m, localmente a quote più basse. Bora molto forte e possibile gelicidio zona D (Carso). Massima vigilanza".
Dalle ore 13.30 comunque sono state revocate tutte le ordinanze di limitazione alla circolazione dei mezzi pesanti superiori alle 7 tonnellate e mezzo, sulle strade e autostrade della regione e della Slovenia. In Slovenia, sono stati riaperti i confini di Rabuiese, Fernetti e Sant’Andrea che erano stati chiusi da questa mattina alle cinque, in direzione Slovenia.
Le disposizioni sono state revocate in accordo tra autorità italiane (Viabilità Italia, Autovie Venete, Polizia Stradale, Prefetture, Anas) e slovene (Dars e Ministero dei trasporti), a seguito del cambiamento delle condizioni meteo.
Per quanto riguarda la viabilità, il traffico su tutta la rete di competenza è regolare e non si registrano nevicate.
Le frontiere erano state chiuse ai mezzi pesanti fra Italia e Slovenia a partire dalle ore 5,00 del 5 febbraio per prevenire situazioni difficili o critiche.
Intanto a Trieste, in vista delle avverse condizioni meteorologiche previste per giovedì 5 febbraio, il Comune ricorda alla cittadinanza di attenersi alle istruzioni del previsto “Piano Neve-Ghiaccio”.
In particolare si sottolinea l'importanza di provvedere a spargere il sale nel tratto antistante la propria abitazione (non è prevista una distribuzione del sale ai cittadini, ma alla base delle vie più impervie sono già stati posizionati dei sacchi; il sale così detto da cucina è perfetto per evitare la formazione del ghiaccio).
AcegasApsAmga ha effettuato una presalatura delle strade, che sarà rinforzata la mattina di giovedì, in particolare nelle zone critiche.
Proibita la caccia alla beccaccia, cesena e tordo bottaccio in migrazione: si rischiava sanzione UE
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- Pubblicato Giovedì, 22 Gennaio 2015 11:55
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Roma - Una decisione del Consiglio dei Ministri, avvenuta il 21 gennaio, su sollecitazione del Ministro Galletti, ha chiuso a livello nazionale la caccia nel periodo d'inizio della migrazione prenuziale di beccaccia, cesena e tordo bottaccio, specie che per questa ragione non dovrebbero essere cacciabili in determinati periodi.
Il provvedimento interessa le regioni che non hanno rispettato tali normative, vale a dire Liguria, Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Marche.
Legambiente, nei giorni scorsi, aveva sollecitato le Regioni italiane a modificare i loro calendari venatori: le 6 Regioni in questione infatti continuavano ad autorizzare la caccia a 19 specie di uccelli in cattivo stato di conservazione in assenza dell'approvazione di specifici piani di gestione-conservazione, e a 9 specie di uccelli durante la fase di migrazione prenuziale.
"Rischiavamo seriamente l'apertura di una nuova procedura d'infrazione - afferma Legambiente in una nota. - Per fortuna invece il Governo è intervenuto approvando nel Consiglio dei Ministri di ieri, l'utilizzo del potere sostitutivo, chiudendo la caccia a tre specie e bloccando nel modo migliore questa vicenda".
L'Unione Europea infatti - con il Caso EU Pilot 6955/14/ENVI - aveva già avvisato l'Italia del rischio di apertura di una nuova procedura, a meno che le Regioni non avessero modificato i loro calendari venatori a tutela delle specie sopracitate entro il 19 gennaio.
La decisione del Consiglio dei Ministri di ieri ha quindi ridotto le possibilità dell'apertura di una nuova procedura d'infrazione.
"Purtroppo - ha rimarcato ancora Legambiente - Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Toscana, Marche e Umbria, pur consapevoli di tale quadro conoscitivo, avevano comunque scelto di andare avanti col loro calendario, appellandosi a incongruenze normative e mostrando, nei fatti, scarsissima attenzione verso la maggioranza dei cittadini che avrebbero pagato le conseguenze della nuova procedura, se il Governo non avesse approvato l'utilizzo del potere sostitutivo e consentito di chiudere dignitosamente questa vicenda".
Soddisfazione è stata espressa anche dall'Enpa (Protezione animali): "Un intervento che definiremo storico, dopo che il Governo, su proposta del ministero dell’Ambiente, ha finalmente deciso di intervenire per chiudere anticipatamente la caccia a cesena, tordo bottaccio e beccaccia, che sono in fase di migrazione per il ritorno ai luoghi di nidificazione".
1000 euro dalla Regione per veicoli ecologici: prorogato il termine dell'immatricolazione
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- Pubblicato Lunedì, 19 Gennaio 2015 17:36
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha modificato il regolamento per la concessione dei contributi previsti dalla legge regionale 21/2013 per l'acquisto di veicoli ecologici, estendendo dal termine del 20 gennaio 2015 al 30 giugno 2015 compreso il termine di immatricolazione degli autoveicoli.
Oltre a estendere i termini di immatricolazione il nuovo regolamento prevede l'allungamento del termine anche per la redistribuzione delle eventuali risorse residuali presso ciascuna Camera di Commercio (dal 28 febbraio 2015 al 1 dicembre 2015) e quelli massimi di concessione dei contributi (dal 30 giugno 2015 sono spostati al 31 marzo 2016).
Sono beneficiari dei contributi le persone fisiche residenti alla data di presentazione della domanda sul territorio regionale, il cui reddito complessivo per nucleo familiare è inferiore a Euro 60.000,00 e che abbiano acquistato in proprietà o in comproprietà un’autovettura Euro 5/6 (con emissioni di CO2 dichiarate pari o inferiori a 120 g/km) rottamando contestualmente un autoveicolo Euro 0/2 avente almeno dieci anni di vita.
Il contributo a parziale copertura della spesa è pari a 1.000,00 euro.
Non è ammissibile la concessione di più di un contributo a favore del medesimo beneficiario e della medesima autovettura.
Le domande in bollo (apposto sul cartaceo o F23 nel caso di invio tramite PEC) deve essere presentata esclusivamente:
a) a mano presso l’ufficio camerale competente per territorio: in tale caso, ai fini del rispetto del termine, fa fede il timbro di ricezione apposto dall’ente camerale;
b) a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento: in tale caso, ai fini del rispetto del termine, fa fede il timbro postale, purché la domanda sia pervenuta all’ente camerale entro i quindici giorni successivi alla scadenza del termine per la presentazione;
c) mediante posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo di PEC indicato nell’avv iso di cui al comma 2 dell’art. 5 del Regolamento: in tale caso, ai fini del rispetto del termine, fa fede l’attestazione di ricezione della PEC da parte del soggetto gestore rilasciata dal gestore del sistema di PEC del soggetto gestore medesimo; la domanda presentata via PEC è valida solo se è sottoscritta con firma digitale dalla persona fisica richiedente.
In caso di acquisto in comproprietà la domanda è sottoscritta con firma digitale da uno dei comproprietari e la domanda di contributo è altresì corredata da copia della delega alla sottoscrizione della domanda medesima formulata da parte degli altri comproprietari.
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