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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Rigassificatore a Trieste: il "no" della Giunta regionale ribadito al ministro dell'Ambiente

Rigassificatore a Trieste: il

Trieste - "No al rigassificatore nel Golfo di Trieste". Lo ha riconfermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani incontrando il 5 marzo a Roma il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.

La Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) giovedì 26 febbraio scorso aveva pubblicato il parere favorevole di compatibilità ambientale relativo alla realizzazione nel porto di Trieste, nella zona Zaule, di un rigassificatore GNL da parte della Gas natural rigassificazione Italia Spa.

"Ho ribadito al ministro - ha detto al termine la presidente Serracchiani - quelle che sono le nostre contrarietà, nostre e di tutte le istituzioni locali, all'impianto nel Golfo di Trieste".

"Rispetto al parere della Commissione di VIA, siamo in grado di formulare delle controdeduzioni puntuali, dimostrando con elementi oggettivi l'incompatibilità tra il rigassificatore e le prospettive di sviluppo dei traffici portuali previste dal nuovo Piano regolatore".

"In ogni caso - ha aggiunto Serracchiani - esprimeremo la nostra contrarietà attraverso la presentazione delle controdeduzioni della Regione nell'ambito della Conferenza dei Servizi che sarà indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Non derogheremo dalla linea che abbiamo già più volte sostenuto in tutte le occasioni in cui la Regione è stata chiamata ad esprimersi, sulla base di una precisa delibera approvata dalla Giunta regionale".

"Siamo pronti ad impugnare gli atti - ha concluso Serracchiani - qualora le nostre ragioni non vengano tenute in considerazione".

All'incontro era presente anche il commissario dell'Autorità portuale Zeno D'Agostino.

Animali d'affezione: approvate maggiori tutele. Aree riservate in città e al mare

Animali d'affezione: approvate maggiori tutele. Aree riservate in città e al mare

Trieste - Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità le modifiche alla legge regionale 20/2012 sul benessere e la tutela degli animali di affezione.

Franco Rotelli (Pd) è stato il relatore unico del provvedimento. Ha spiegato che il testo modifica la definizione di "allevamento di cani e gatti per attività commerciali", affermando che esso ricorre quando vi è la detenzione di almeno 3 fattrici e 10 cuccioli per anno (diversamente dall'attuale previsione che richiede almeno 5 fattrici e 30 cuccioli); ridefinisce il divieto perentorio di utilizzo degli animali nella pratica dell'accattonaggio; stabilisce in via assoluta il divieto di detenere animali per chi sia stato riconosciuto colpevole del reato di maltrattamento (l'attuale disciplina limita il divieto a un periodo di cinque anni); introduce il divieto di dono degli animali come premio, ricompensa, omaggio o regalo nell'ambito di giochi, feste e sagre, lotterie, attività commerciali, spettacoli.

E ancora, afferma il divieto di detenere cani legati a catena fissa, ma consente l'uso di una catena a scorrimento per un periodo massimo di otto ore al giorno (la proposta è stata della Giunta, a fronte di un emendamento dei consiglieri Ussai e Bianchi del M5S che proponeva di vietare l'uso della catena o di altri strumenti similari, salvo che per ragioni sanitarie o per misure urgenti e solo temporanee di sicurezza); specifica il richiamo al nulla osta rilasciato dall'azienda sanitaria nella comunicazione di inizio attività degli addestratori, educatori, istruttori e abilitatori di animali.

La legge prevede, poi, la possibilità di accesso dei cani nelle spiagge libere e la possibilità per i Comuni di individuare nell'ambito di giardini, parchi, spiagge e altre aree destinate a verde pubblico di spazi per gli animali da compagnia; ridefinisce i termini di denuncia all'anagrafe canina in caso di smarrimento, sottrazione, cessione o morte del cane e di variazione di residenza del proprietario, nonché le modalità di denuncia della morte del cane all'anagrafe stessa.

Da ultime, le sanzioni per i trasgressori (tra cui 300 euro, proposti dalla Giunta con un emendamento, per chi non rimuove le deiezioni dei cani; l'eccezione alla rimozione è prevista per i non vedenti accompagnati da cani guida - che possono anche non essere muniti di museruola - e per i disabili).

Un emendamento di Roberto Novelli (FI) specifica che gli animali da affezione possono salire sui mezzi del trasporto pubblico con guinzaglio e museruola, oppure nell'apposito trasportino; il proprietario deve avere cura che l'animale non sporchi e non arrechi disturbo; sugli autobus non potranno viaggiare più di due cani.

Un secondo emendamento del consigliere consente l'accesso degli animali da affezione nelle strutture residenziali e ospedaliere regionali, pubbliche e private accreditate, qualora sia previsto dalla Direzione sanitaria.

"Preoccuparsi del benessere dei piccoli animali che fanno parte della nostra vita è un indice di civiltà, e oggi la nostra Regione ha fatto un passo avanti" ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani commentando l'approvazione della modifica.

"L'estensione della possibilità di accesso alle spiagge libere o ai bus elimina proibizioni davvero poco sensate. Anche il divieto di fare un uso strumentale di questi animali, come l'odioso utilizzo nell'accattonaggio, e l'introduzione di sanzioni per comportamenti impropri vanno incontro a una sensibilità diffusa e sempre più radicata".

"Intere famiglie, bambini e tante persone anziane traggono motivo di gioia e profondo conforto dalla compagnia di un animale, e valuto molto positivamente - ha concluso Serracchiani - che la totalità del Consiglio regionale lo abbia sancito col voto".

Rigassificatore di Trieste: a sorpresa semaforo verde dal Ministero dell'Ambiente

Rigassificatore di Trieste: a sorpresa semaforo verde dal Ministero dell'Ambiente

Trieste - Il ministero dell’Ambiente, rispondendo ad una interrogazione presentata in Commissione mercoledì 25 febbraio dall'on. Serena Pellegrino, capogruppo Sel in Commissione Ambiente, eletta nella circoscrizione del Friuli Venezia Giulia, ha reso noto che, al termine dell’istruttoria, non sono stati evidenziati aspetti di incompatibilità ambientale tra il progetto del rigassificatore Gnl di Zaule e il nuovo Piano Regolatore Portuale di Trieste.

Questo il testo della risposta scritta
pubblicata giovedì 26 febbraio 2015 nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente) n. 5-04841:

"Con riferimento a quanto richiesto di conoscere dagli interroganti con l'atto di sindacato ispettivo in parola, si rappresenta che con parere n. 1706 del 6 febbraio 2015 la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS ha concluso il supplemento istruttorio che aveva portato all'emanazione del decreto n. 128/2013 di temporanea sospensione dell'efficacia del decreto VIA n. 808 del 17 luglio 2009, relativo al parere favorevole di compatibilità ambientale relativo alla realizzazione nel porto di Trieste, nella zona Zaule, di un rigassificatore GNL da parte della Gas natural rigassificazione Italia Spa".

"Previa attenta valutazione della ulteriore documentazione esaminata, le conclusioni cui è pervenuta la predetta Commissione VIA/VAS, con il citato parere n. 1706 non evidenziano aspetti di incompatibilità ambientali tra le previsioni del proposto nuovo piano regolatore portuale di Trieste ed il progetto del rigassificatore GNL di Zaule".

"Tali essendo le determinazioni assunte in sede tecnica dal competente organo, che non consentono allo stato l'adozione di provvedimenti di secondo grado, esse sono state portate a conoscenza nelle naturali sedi competenti per i seguiti autorizzatori, cioè al Ministero dello sviluppo economico, nonché alle amministrazioni territoriali e alla società proponente".

"I cittadini del Friuli Venezia Giulia - ha commentato l'on. Pellegrino - non vogliono il rigassificatore di Trieste e nemmeno la maggioranza delle amministrazioni territoriali. Nessuna parola in merito al fatto che questo Governo sia contro l’attuazione del progetto del rigassificatore della Gas Natural, non era un atto richiesto ma ci auguriamo che le dichiarazioni politiche rese in ogni sede abbiano concreto riscontro con gli atti formali".

"Ciò detto - prosegue la deputata di Sel - speriamo che alla fine di questo percorso non siano sempre i cittadini a pagare o in termini di consumo di terra e di sicurezza o in termini di denaro, pagando pesanti sanzioni".

Da parte sua il senatore Lorenzo Battista (gruppo "Per le Autonomie") fa sapere che "Era il 1 agosto 2013 quando, anche io come molti altri parlamentari, ho posto il quesito presentando un’interrogazione ai Ministri dello sviluppo economico e dell’ambiente per chiedere se ‘alla luce di quanto emerso dalle delibere del comitato portuale in relazione al nuovo piano regolatore del porto di Trieste e dalle dichiarazioni del commissario europeo Potocnik, non ritengano di dover escludere definitivamente la possibilità di posizionare tale infrastruttura nella località di Zaule’. Risposte? Nessuna. Fino ad oggi, quando gli spettri del rigassificatore sono tornati realtà".

Il senatore spiega che "il rigassificatore è come l’amante, tutto dicono che non si fa ma prima o poi ti può accadere. Mi riferisco a chi ha governato in passato e ora tuona contro la struttura e chi ora tergiversa tra deboli no e confusi forse".

Il senatore sottolinea: “Risultato: è sempre più probabile che Trieste stia per sedersi su una bomba ad orologeria. Se è vero che nessuno lo vuole, si faccia fronte comune e si scongiuri il rischio”.

In un tweet Battista ha scritto: “di tutti i #lavoltabuona ne vorrei uno sullo stop definitivo alla follia del progetto del rigassificatore a Trieste”.

Anche il Movimento 5 Stelle ha diffuso un comunicato in cui dichiarano di accogliere con amarezza e profonda indignazione la negativa novità del via libera al rigassificatore di Trieste.

"Renzi e il Pd - scrivono il portavoce Ussai ed i consiglieri Menis e Patuanelli - calpestano la volontà dei triestini che non vogliono questo pericoloso, inquinante ed antieconomico impianto. Fanno poi sorridere le mozioni presentate dal centro sinistra in Consiglio comunale, modo troppo facile per lavarsi la coscienza e fingere di non volere l'impianto".

Il progetto del rigassificatore aveva incontrato la contrarietà del governo sloveno, quella delle amministrazioni comunali di Trieste e Muggia e dell’amministrazione provinciale di Trieste. La presidente della Regione, Debora Serracchiani, aveva in più occasioni espresso la contrarietà dell’amministrazione al progetto.

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