Interrogazione dell'on. Aris Prodani del Movimento 5 Stelle sui siti inquinati
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Mercoledì, 05 Novembre 2014 22:26
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Il deputato della circoscrizione Friuli Venezia Giulia on. Aris Prodani (M5S) ha presentato il 4 novembre una interrogazione al Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Gian Luca Galletti, sul tema delle aree inquinate in Regione.
Questo il testo dell'interrogazione:
"premesso che il 29 ottobre 2014 la Procura di Roma ha inviato 26 avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta relativa alla presunta truffa ai danni dello Stato legata all’inesistente emergenza ambientale nella laguna di Grado (Gorizia) e Marano (Udine) utilizzata come motivazione per ottenere finanziamenti pubblici per bonifiche fantasma, perpetratasi dal 2002 al 2012";
"tra le persone indagate spiccano i nomi dei tre ex commissari delegati Paolo Ciani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, già indagati nella precedente indagine svolta dalla Procura di Udine, e Gianfranco Mascazzini, per anni direttore generale del ministero dell'Ambiente";
"le indagini hanno avuto inizio due anni fa, a seguito dello scandalo delle bonifiche "fantasma" e lo smantellamento della struttura commissariale della laguna stabilito dall'allora premier Monti proprio in base alle indagini svolte dalla magistratura udinese";
"l'ipotesi di reato contestata agli ex commissari, a Mascazzini e a numerosi imprenditori è quella dell'associazione a delinquere, finalizzata al falso e alla truffa ai danni dello Stato. L'ammontare della truffa, contestata in concorso a tutti nei periodi di rispettiva competenza, è stato calcolato in circa cento milioni di euro";
"inoltre a Mascazzini e altri indagati – due ricercatrici dell'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e tre manager di Sogesid (società di supporto tecnico in house del ministero dell’Ambiente) – è contestato anche il reato di abuso d'ufficio, in relazione agli interventi di messa in sicurezza dell’impianto chimico Caffaro di Torviscosa (Udine) e al distaccamento presso il Ministero di personale Sogesid";
"la magistratura ha ricostruito con dovizia di particolari - grazie a intercettazioni e testimonianze – un sistema di finte rappresentazioni ambientali, di appalti milionari per lavori di carotaggio, analisi e bonifiche mai realizzati o semplicemente non necessari e di tangenti camuffate da transazioni ambientali";
"è inaccettabile che per dieci anni si sia sostenuta l’esistenza dell’inquinamento da metilmercurio, neurotossico di origine industriale, per tutta la laguna sottoposta a commissariamento";
"come confermato dal progetto europeo Shape (Shaping an Holistic Approach to Protect the Adriatic Environment between coast and sea), presentato il 6 marzo 2014 a Lignano Sabbiadoro (Udine), e sostenuto dalla Procura di Udine, in laguna ci sarebbe una contaminazione naturale da mercurio cinnabro, mentre tracce di metilmercurio sarebebro presenti in piccolissima parte nel canale Banduzzi dove vi sarebbero stati in passato degli sversamenti di Caffaro -":
"se il ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti summenzionati";
"se non si ritenga opportuno rivedere e perfezionare le procedure amministrative in materia di bonifica per eliminare qualsiasi “zona grigia” in modo da ridurre ulteriormente la possibilità che possano essere commessi atti illeciti e truffe ai danni dello Stato come quelli ipotizzati dalle Procure di Roma e Udine, riportati in premessa".