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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Tappa ad Osoppo con i "genitori adottivi" ed un ultraleggero: l'odissea degli ibis

Tappa ad Osoppo con i

Osoppo (Ud) - L'Ibis eremita, una delle specie di uccelli maggiormente minacciate a livello mondiale, era presente nell'Europa centrale fino al 17° secolo, prima che si estinguesse del tutto a causa della caccia indiscriminata.

Nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione Europea (LIFE+ Biodiversity) e con diversi partner in Austria, Italia e Germania, l'Ibis eremita viene gradualmente reintrodotto in Europa.

Alla base della reintroduzione ci sono i pulcini di Ibis eremita allevati in cattività e reintrodotti a poco a poco in varie aree europee. Naturalisti volontari fanno loro da "genitori" in questo processo di passaggio dal nido all'ambiente naturale.

I giovani vengono allenati a volare a seguito di un aereo ultraleggero, quindi guidati nella migrazione stagionale, con i "genitori adottivi" come "copiloti" verso l'area di svernamento.

Durante la fase di monitoraggio del progetto, circa il 60% di tutte le perdite (circa 50 ibis eremita) è stata attribuita ad azioni di bracconaggio in Italia.

Attualmente, sono in corso gli ultimi preparativi per la migrazione guidata 2014. Gli ultimi allenamenti sono molto promettenti. Quest'anno, la migrazione è un compito molto complesso per il pilota, i genitori adottivi, gli Ibis eremita e il gruppo di scorta: per la prima volta, gli uccelli vengono guidati da Salisburgo direttamente attraverso le Alpi.

La rotta ha una lunghezza di circa 800 km. Potrà essere superata in tre o quattro tappe. Gli uccelli dovrebbero attraversare le Alpi già il primo giorno della migrazione. Il punto di arrivo è l'Oasi WWF della Laguna di Orbetello. Le tappe intermedie sono a Rivoli di Osoppo (Ud) presso l'Aviosuperficie "Nino Pittini" e Lugo di Romagna.

Una troupe della televisione tedesca li sta seguendo da lontano in elicottero. Arrivo previsto a Osoppo alle 15 del 25 agosto.

Gli Ibis possono essere seguiti su Facebook (fanpage "Bentornatoibis"), sul sito www.waldrapp.eu e sull'App gratuita Animal Tracker "Movebank" (disponibile su Google Play e App Store).



Danni del maltempo: Coldiretti stima perdite di più di un miliardo per agricoltura e turismo

Danni del maltempo: Coldiretti stima perdite di più di un miliardo per agricoltura e turismo

Udine - La Coldiretti in una nota diffusa il 23 agosto ha comunicato la conta dei danni rilevati da un monitoraggio che stima le perdite dovute dell’ennesima ondata di maltempo, che ha provocato la tracimazione dei corsi d’acqua e con temporali e grandine ha fatto salire le perdite provocate alle campagne da un'estate pazza dove nel nord è caduta fino ad oltre il triplo di pioggia.

Una situazione che per la Coldiretti si farà sentire pesantemente sull’andamento economico generale e sulle possibilità di ripresa con un conto estivo particolarmente pesante per le imprese che operano nel turismo e nell’agricoltura, dove si stimano perdite complessive superiori al miliardo.

Le coltivazioni – sottolinea la Coldiretti - sono state colpite a macchia di leopardo dalla grandine e dalle bombe d’acqua che hanno distrutto frutta e verdura e rovinato in molte aziende il raccolto di un intero anno di lavoro mentre i coti sono aumentati per difendere le produzioni dai parassiti favoriti dal clima anomalo.

In tutto il nord c’è molta attesa anche per la vendemmia che dipenderà dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorni, ma già adesso si conta un aumento dei costi di produzione per difendere le viti ed un taglio dei raccolti che in Veneto è stato stimato pari al 10 per cento.

Per effetto della pioggia, del vento e del freddo le condizioni sono proibitive per gli animali in alpeggio dove nelle vallate  i continui temporali hanno impedito di fare fieno e le temperature rigide hanno ridotto la crescita dell’erba, riducendone la quantità a disposizione delle mandrie con il ricorso ad acquisto di prodotti per l’alimentazione che ha aggravato i costi.

Anche le api sono state costrette a restare a terra con il maltempo e a rimetterci è la produzione di miele che potrebbe subire un calo fino al 70 per cento nel nord e nel sud Italia mentre nel centro si parla di un taglio del 40% secondo la Coldiretti.

Ai danni diretti sulle coltivazioni - rileva Coldiretti - si sommano quelli indiretti provocati dal calo di consumi dei prodotti stagionali come la frutta e verdura a causa delle condizioni climatiche non favorevoli con un conto particolarmente salato per pesche, nettarine e cocomeri che sono fortemente deperibili.

Il crollo dei consumi rischia di far scomparire un quinto dei pescheti italiani e mette a rischio 10 milioni di giornate di lavoro garantite dal settore della frutta estiva, con gravi effetti sull’occupazione sull’ambiente e sulle imprese. I consumi sono crollati di oltre il 30 per cento rispetto ai 15 anni fa per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia.

Unica nota positiva il dimezzamento della superficie di bosco andata a fuoco dall'inizio dell'anno al 15 agosto (8729 ettari in calo del 57 per cento rispetto al 2013), anche per la pioggia abbondante che peraltro ha favorito la nascita dei funghi per i quali si prevede una stagione da record iniziata in anticipo e con ottimi riscontri negli oltre 10 milioni di boschi che ricoprono circa un terzo della superficie nazionale, dove si stima si realizzi una produzione di circa 30mila tonnellate secondo la Coldiretti.

Abbandono estivo dei cani: il Friuli Venezia Giulia si conferma regione amica degli animali

Abbandono estivo dei cani: il Friuli Venezia Giulia si conferma regione amica degli animali

Trieste - Nel periodo compreso tra il 23 luglio e il 23 agosto sono stati segnalati al telefono amico di Aidaa (Associazione italiana difesa animali ed ambiente) 1.745 cani vaganti nelle città italiane rispetto ai 2.501 dello stesso periodo dello scorso anno, con una diminuzione pari al 30,2%.

Il Friuli Venezia Giulia si conferma regione amica degli animali, con sole 12 segnalazioni di abbandono, più virtuosa in Italia, seconda solo alla provincia autonoma di Bolzano dove non si registra alcun abbandono.

Tra le regioni la maglia nera alla Puglia con 325 segnalazioni, seguita dalla Sicilia con 214, Sardegna con 103 cani vaganti segnalati, Campania con 188 e Lazio con 97.

Le chiamate di segnalazione hanno mobilitato la Polizia Locale, l’Asl e l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali). Gli animali abbandonati vengono portati in un canile convenzionato, e dopo dieci giorni, se non si fa vivo il proprietario, sono resi disponibile per l’adozione. 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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