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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Oblivion, Verdi e Wagner: Monfalcone prosegue il lancio della stagione teatrale.

Oblivion, Verdi e Wagner: Monfalcone prosegue il lancio della stagione teatrale.

Monfalcone - Prosegue la campagna abbonamenti del Teatro Comunale di Monfalcone. Alla sottoscrizione dei nuovi abbonamenti si affianca, a partire da sabato 19 ottobre, la vendita delle card il MIO Teatro, il MIO Teatro Mix e Playcast, i convenienti carnet prepagati grazie ai quali lo spettatore può costruire un percorso del tutto personale attraverso i cartelloni di musica e prosa.

Se la card il MIO Teatro, infatti, prevede la scelta di 6 spettacoli o di 6 concerti fra tutti quelli proposti dai nuovi cartelloni, la card il MIO Teatro Mix permette di affiancare a 4 spettacoli del cartellone di prosa 4 concerti della nuova stagione musicale.

La Playcast (riservata a ragazzi e studenti) permette infine ai più giovani di selezionare 5 spettacoli o 5 concerti e di pagarli ad un prezzo assolutamente conveniente.

Le card (ad eccezione della Playcast) possono essere utilizzate per lo stesso concerto o spettacolo da 2 personee si acquistano presso la Biglietteria del Teatro o l'ERT di Udine. Chi non risiede in provincia di Gorizia, però,può prenotare la card telefonicamente e ritirarla e pagarla la sera del primo spettacolo scelto. Il primo giorno di prevendita, infine, è riservato ai possessori di card.

 Sabato 19 ottobre si apre anche la prevendita dei primi appuntamenti in cartellone: Othello, la H è muta... (29 e 30 ottobre), il divertente spettacolo degli Oblivion ed il concerto del grande pianista Alexander Lonquich (31 ottobre).

La Biglietteria del Teatro (tel. 0481 494 664) durante la campagna abbonamenti, e fino al 28 ottobre, osserva il seguente orario: da lunedì a sabato, ore 10.00-12.00 e 16.30-19.30.

 Prosegue anche"A Teatro in Galleria", la serie di appuntamentiper il 30° Anniversario del Teatro organizzata a corredo della mostra “Lo sguardo dentro l’emozione", l’esposizione che illustra in tredici tappe l’articolata e originale storia del Teatro monfalconese scoprendone peculiarità e punti di forza.

Venerdì 18 ottobre, alle ore 18.00, presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea, è la volta di un incontro con Luisa Vermiglio, attrice ed esperta in didattica del teatro, sul tema "Le visioni del qui. Lo spazio scenico e i suoi paesaggi"; al fianco di Luisa Vermiglio, il cantautore monfalconese Matteo Della Schiava, che eseguirà alcuni brani legati al tema.

Domenica 20 ottobreinvece, alle ore 11.00, è "di scena" un omaggio a Verdi e Wagner che vede protagonisti tre soprano (Maria Chiara Cavinato, Claudia Munda e Cinzia Dimatteo) e due pianisti (Muriel Grifò e Michele Bravin). Il concerto, a cura di Filippo Juvarra (direttore artistico della stagione musicale del Teatro), è realizzato in collaborazione con la Fondazione Musicale "Santa Cecilia" di Portogruaro.

L'ingresso ad entrambi gli appuntamenti è libero.

(In basso: foto di scena di "Othello, la H è muta...)

 


“Due paia di calze di seta di Vienna” di Carpinteri&Faraguna apre la stagione della Contrada

“Due paia di calze di seta di Vienna” di Carpinteri&Faraguna apre la stagione della Contrada

Trieste - Ad aprire la stagione di prosa 2013/2014 al Teatro Bobbio sarà la piecè teatrale  “Due paia di calze di seta di Vienna”di Carpinteri e Faraguna dedicando la “prima” ai due compianti autori. Un testo molto amato, punta di diamante delle produzioni della Contrada che debutterà in un nuovo allestimento venerdì 18, per restare in scena fino al 31 ottobre.

Commedia in due atti scritta nel 1986, partendo da Le sorprese del divorzio di Alexandre Bisson e Mille Mars, “Due paia di calze di seta di Vienna” é stata uno dei maggiori successi del teatro in lingua triestina, nonché lo spettacolo, che nello stesso anno ha inaugurato la stagione dell’allora Teatro Cristallo. Da allora, la Contrada ne ha curato numerose riprese, portandolo in scena anche in Australia, dove ha fatto registrare una tournée trionfale nel 1993.

Affresco di Trieste e dei suoi abitanti nel 1919, con una guerra mondiale alle spalle e con un’identità di territorio in divenire, lo spettacolo riesce a divertire partendo da tematiche come il divorzio o gli scambi di persona, affidando a una donna, Stefania Duda degli Ivanissevich il potere e l’onere di difendere i diritti della figlia.

Entrambi nati nel 1924 a Trieste, Lino Carpinteri e Mariano Faraguna  furono i fondatori del settimanale umoristico “La Cittadella”, che uscì abbinato al quotidiano “Il Piccolo” per cinquantaquattro anni consecutivi, diventando lo specchio della vita cittadina, acuto osservatore e ironico commentatore delle vicende politiche, sociali e culturali di Trieste. Giornalisti, scrittori e autori teatrali, Carpinteri e Faraguna pubblicarono dal 1966 i sei libri delle “Maldobrìe” e altri testi, crearono la trasmissione radiofonica “Il Campanon” per la RAI del Friuli Venezia Giulia e adattarono per le scene teatrali la fortunata trilogia formata da Le maldobrie , Noi delle vecchie province  e L’Austria era un paese ordinato, tutte rappresentate dal Teatro Stabile regionale.

 Il grande successo della “trilogia” fu legato anche alla sapiente regia di Francesco Macedonio. Carpinteri e Faraguna tornarono al teatro proprio scrivendo nel 1986 Due paia di calze di seta di Vienna, la prima – e sicuramente la più fortunata – delle numerose commedie che i due autori avrebbero scritto negli anni per la compagnia della Contrada. A firmare la regia di questo nuovo allestimento è il Direttore artistico della Contrada Francesco Macedonio, che ha portato in scena con successo tutte le opere di Carpinteri e Faraguna.

Lo spettacolo si affida alle corde recitative di un’ interprete“storica” come  Ariella Reggio. Ad affiancarla sul palco del Bobbio ci saranno Massimiliano Borghesi, Gualtiero Giorgina, Adriano Giraldi, Maria Grazia Plos, Marzia Postogna, Maurizio Zacchigna, e Laura Antonini.

Scenografie e costumi sono di Andrea Stanisci, le musiche sono di Livio Cecchelin, mentre il disegno-luci è di Bruno Guastini.

Realizzato con il sostegno della Camera di Commercio di Trieste, “Due paia di calze di seta di Vienna” è il primo spettacolo in abbonamento della Stagione 2013/2014.

Lo spettacolo rimane in scena fino a giovedì 31, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30, martedì e festivi 16.30, lunedì riposo.

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it).

La Campagna Abbonamenti 2013/2014 della Contrada prosegue per tutta la durata delle repliche delle “Due paia di calze di seta di Vienna” fino al 31 ottobre.

Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it

"Max Fabiani e l'anima del mondo”: magnifica opera di Giulio Costa e Diana Höbel.

Max Fabiani e l'anima del mondo”, magnifica opera di Giulio Costa e Diana Höbel.

Trieste - Il pubblico stretto sui sedili dell’aula gremita, molti gli spettatori rimasti in piedi, appoggiati alle pareti, ma  tutti col fiato sospeso, rapiti, commossi da uno spettacolo che definire ben riuscito sarebbe riduttivo.

Un Giulio Costa e una Diana Höbel in splendida forma hanno dato vita al loro brillante testo teatrale portandolo in scena con un tempismo impeccabile e con l’inaspettata e godibilissima partecipazione anche drammaturgica dei musicisti, Paolo Cervi Kervischer e i Baby Gelido.

Certo, si è trattato di un'anteprima e per di più in un'aula universitaria. Gli autori ci tengono a specificarlo. Una rappresentazione concepita per il teatro è stata presentata al pubblico in uno spazio affatto ideale per un evento scenico. Eppure il dover adattare la drammaturgia a degli spazi poco adeguati ha forse, paradossalmente, contribuito a dare al pubblico un'idea di vicinanza e di partecipazione agli eventi privati dei personaggi.

I ruoli si scambiano, gli attori sono ora protagonisti, ora narratori, ora spettatori; il testo teatrale si snoda in un flusso che è ora riflessione, ora dialogo, ora racconto.

Sul fondo della scena compaiono le immagini degli edifici, dei ponti e dei giardini realizzati da Fabiani, aprendo le porte di una dimensione quasi onirica guidata dalle voci degli attori. La figura dell'artista Paolo Cervi Kervischer – poi impegnato al sassofono –, che all'inizio della rappresentazione modella un busto in creta, si sovrappone a quella di Max Fabiani immortalato nel ritrarre la madre.

Lo spettacolo si articola in un continuo dialogo degli attori con lo schermo e con il pubblico, fra le immagini e la musica, fra narrazione e sogno.

Coinvolgente, divertente, sul finale toccante, il testo scritto da Costa e dalla Höbel è, oltre che una celebrazione del grande architetto, un invito a riflettere sulle potenzialità dell'essere umano, sulla capacità di ricostruire e di ricostruirsi, sulla volontà di creare ponti di comunicazione, sul sapersi reinventare quando si è perso tutto.

Una speciale menzione di merito per i Baby Gelido, che entrano in scena nelle vesti inedite di attori, letteralmente piombando nello spazio della rappresentazione impersonando gli architetti Wagner – l'impetuoso e moderno – e König – il contemplativo ed esteta – che intavolano un dibattito sull'architettura sorprendentemente comico. La tendenza moderna razionalista di Wagner si traduce poi nei suoni elettronici dei sintetizzatori di Daniele Mastronuzzi, mentre il gusto classico e decorativo di König viene interpretato dalla chitarra di Stefano Mastronuzzi. Le diverse sonorità si combinano in un connubio di armonie che descrivono quell'accordo di funzionalità e bellezza rappresentato dall'architettura di Fabiani. Il lungo lavoro dei musicisti ha portato alla creazione di brani originali altamente evocativi che guidano le scene più toccanti accrescendo l’emotività della rappresentazione, e che si inseriscono nella drammaturgia non solo accompagnando i personaggi ma narrandone il sogno, la memoria, le suggestioni.

L'atmosfera di un passato ancora recente e tangibile aleggiava nell'aula della Scuola Superiore di Lingue Moderne, ex hotel Balkan, edificio progettato da Fabiani come centro polivalente e multiculturale, sintesi della sua identità tanto italiana quanto austriaca e slovena. Un tema ancora attuale e percepibile sul nostro territorio, crocevia di storia e di culture diverse.

Una rappresentazione da rivedere, riascoltare,  riguardare, che merita certamente delle repliche e un palcoscenico per Max Fabiani e l'anima del mondo.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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