La Grande Guerra nel cinema: Venzone come set cinematografico
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- Pubblicato Sabato, 06 Giugno 2015 00:34
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Venzone (Ud) – Una mostra rievoca l’euforica stagione dei grandi film sulla guerra del 1915-18 girati a Venzone e in Friuli, che si inaugurerà domani, sabato 6 giugno alle ore 18 a Palazzo Orgnani Martina, a Venzone.
L’impatto di una realtà provinciale con il mito fascinoso di Hollywood, il sogno americano, il mondo del grande cinema; l’arrivo in una piccola cittadina di una macchina organizzativa mastodontica e di star di prima grandezza; l’attenzione della stampa nazionale, la presenza di folle di curiosi e di cacciatori di autografi provenienti da ovunque.
È la breve ma intensa stagione che Venzone visse nella seconda metà degli anni ’50, quando qui sbarcarono troupe da Hollywood e da Cinecittà per le riprese di due dei film più conosciuti sulla Grande Guerra: Addio alle armi (A Farewll to Arms, 1957) di Charles Vidor, con le star americane Rock Hudson e Jennifer Jones, oltre a Vittorio De Sica, Alberto Sordi, Franco Interlenghi; e La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, con Vittorio Gassman, Alberto Sordi e Silvana Mangano. Qualche anno più tardi si aggiunse La ragazza e il generale (1967) di Pasquale Festa Campanile, girato in varie località del Friuli Venezia Giulia fra cui Venzone, con Virna Lisi, Umberto Orsini e ancora una star internazionale, Rod Steiger.
Nel centenario del conflitto, rievoca quella stagione meravigliosa e nel contempo indaga la narrazione cinematografica della guerra,la mostraallestita dalla Cineteca del Friuli e curata dallo storico del cinema ed esperto di location Carlo Gaberscek, La Grande Guerra nel cinema - Venzone come set di Hollywood e Cinecittà, che sarà inaugurata sabato 6 giugno alle ore 18 a Palazzo Orgnani Martina aVenzone, dove resterà aperta fino a domenica 23 agosto 2015. Un’anteprima televisiva nazionale è offerta dalla programmazione di Rai Storia (canale 54), che venerdì 5 giugno alle 22.50, all’interno di una serata dedicata alla Grande Guerra, trasmetterà il reportage I sentieri della gloria: in viaggio con Mario Monicelli sui luoghi della grande guerra (2005-2011), realizzato da Gloria De Antoni per la Cineteca del Friuli a Venzone, Gemona e Palmanova.
Suddivisa in ampie sale, la mostra documenta le tre produzioni con 120 tra fotografie, manifesti e locandine provenienti dalle collezioni della Cineteca del Friuli, la cui fototeca si è arricchita dopo il ritrovamento a Los Angeles, da parte di Carlo Gaberscek, di un importante fondo su Addio alle armi della 20th Century Fox presente all'UCLA. Tra le foto esposte, gli scatti di Pierluigi Praturlon, Donato Maieron, dei fratelli Di Leno e di Tino da Udine. La maggior parte dei manifesti e delle locandine originali fanno parte del fondo Gianni Da Campo, con alcuni prestiti dal collezionista Enrico Minisini.
Il primo a scegliere come set Venzone e il Friuli, già fra i principali teatri della prima guerra mondiale, è il tycoon della produzione americana David O. Selznick (lo stesso di Via col vento), per Addio alle armi, seconda versione cinematografica del romanzo di Hemingway. Quartier generale della troupe, Venzone può vantare anche il ruolo di star del film, soprattutto nella spettacolare sequenza della partenza delle truppe per il fronte e l’addio di Catherine al tenente Frederic Henry. La piazza è gremitissima di comparse: alpini, fanti, bersaglieri, carabinieri, artiglieri con i cannoni portati a dorso di mulo, motociclisti, soldati della sanità, autisti di autoambulanze e, a fare ala, centinaia di donne nei tradizionali costumi carnici, vecchi intabarrati in mantelloni scuri e cappelli flosci, bambini che tengono in mano bandiere tricolori e mazzi di fiori che porgono ai soldati. Siamo in piena atmosfera 1915-1918.
L’uso cinematografico di Venzone per un kolossal americano non poteva passare inosservato a un produttore come Dino De Laurentiis, che solo due anni dopo decide di girarvi La grande guerra diretto da Mario Monicelli, con protagonisti gli “eroi per caso” Giovanni Busacca (Gassman) e Oreste Jacovacci (Sordi). Di Venzone, che come in Addio alle armi rappresenta una cittadina delle retrovie, vengono valorizzate le mura, la piazza del Municipio, le strade, i palazzi (fra cui lo stesso Orgnani Martina) e vecchi edifici come la filanda, mentre i segni ancora evidenti dei bombardamenti della seconda guerra mondiale accrescono il realismo ambientale.
Grazie anche al successo di pubblico e di critica e alla vittoria del Leone d’oro alla Mostra di Venezia, il film di Monicelli farà sentire la sua influenza su La ragazza e il generale di Pasquale Festa Campanile, che a distanza di pochi anni riporta sullo schermo personaggi abili nell’arte di arrangiarsi, opportunisti e pusillanimi ma che in extremis si dimostrano capaci di azioni di coraggio. Girato quasi completamente in esterni in Friuli Venezia Giulia nell’estate del 1966, il film è prodotto da Carlo Ponti, con musiche di Ennio Morricone, ed esce in contemporanea in Italia e negli Stati Uniti distribuito dalla MGM.
La mostra La Grande Guerra nel cinema – Venzone come set di Hollywood e Cinecittànon si esaurisce all’interno di Palazzo Orgnani Martina. Una volta fuori, il visitatore è invitato a seguire un itinerario che lo porta alla scoperta in prima persona delle location cittadine utilizzate per alcune delle scene più memorabili dei tre film. Insieme a Gemona, Venzone è stato il centro più colpito dal terremoto del Friuli del 1976 (da cui anche l’eccezionale valore documentario dei film in questione) ma la fedele ricostruzione rende perfettamente riconoscibili molti dei luoghi originali, a partire dalle belle mura medievali - ricostruite per anastilosi - che circondano la cittadina, impreziosite da torri e dalla porta arcata a tutto sesto di San Genesio. L’immersione nella grande guerra cinematografica sarà completata da un calendario di proiezioni al Cinema Sociale di Gemona.
La mostra, a ingresso libero,è aperta tutti i giorni salvo lunedì , nelle giornate da martedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 9-13 dalle 5-19 ed è realizzata nell’ambito del progetto europeo Pot Miru / Via di Pace.
Gli enti promotorisono, oltre alla Cineteca del Friuli, la Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, il Comune di Venzone,la Pro Loco Venzonee la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Rivolgendosi alla Pro Venzone (tel. 0432 985034) sono possibili anche visite della mostra su appuntamento in orario di chiusura.
Info mostra: www.cinetecadelfriuli.org / tel. 0432 985034 (Pro Loco Venzone)
“Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet”: un inno all’infanzia
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- Pubblicato Mercoledì, 03 Giugno 2015 18:53
- Scritto da Daniele Benvenuti
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Trieste - Tra montagne, campi di mais e pianure verdeggianti in un ranch sperduto del Montana, vive una famiglia bizzarra e stranamente assortita isolata dalla civiltà industrializzata.
Il protagonista è T.S. Spivet, un bambino prodigio il cui principale passatempo è disegnare modelli meccanici e costruire nuove invenzioni, figlio di una madre ansiosa e pasticciona con l’hobby dell’entomologia e di un padre cowboy vecchio stile, introverso e rude. Ha un fratello gemello vivace ed impavido, che si diverte a sparare “a tutto ciò che si muove”, e una sorella teenager annoiata la cui aspirazione è di partecipare a miss America.
Un giorno T.S. riceve una telefonata da un istituto scientifico in cui gli comunicano di ritirare un prestigioso premio per aver realizzato una macchina ingegnosa. Poco dopo accade però un terribile incidente che vede coinvolti i due fratelli e che cambierà gli strani equilibri della famiglia. Preso dal senso di colpa, il brillante bambino decide di lasciare la casa alla volta di Washington D.C., intraprendendo un viaggio che lo porterà ad attraversare gli Stati Uniti e a conoscere personaggi molto singolari.
Originalissimi i soggetti, così come il modo di raccontare le storie, sempre ricco di didascalie, di immagini, di descrizioni sonore e grafiche, marchio di fabbrica del fantasioso regista francese, conosciuto soprattutto per Amélie. Jeunet è, anche in questo film, co-sceneggiatore, col suo ormai celebre stile tra fiabesco e semiserio, dove dà sempre grande risalto alla caratterizzazione dei personaggi. La sua è una dimensione infantile che richiama esplicitamente il mondo adulto, un mondo che sottovaluta, come nella scena del professore universitario che conosce T.S. durante una lezione, o ignora (in scene diverse, con suo padre e sua madre), a torto, quello dei bambini, da cui anche gli adulti, come ci fa “vedere” il regista, possono imparare tanto.
In programmazione nelle sale di Trieste.
Daniele Benvenuti
Prima Edizione “Le Giornate della Luce - Omaggio agli autori della fotografia del cinema italiano” a Spilimbergo
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- Pubblicato Domenica, 31 Maggio 2015 01:51
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
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Spilimbergo (Pn) -Nell’anno proclamato dall’ONU “Anno Internazionale della Luce” Spilimbergo ospiterà tra sabato 13 e domenica 21 giugno la prima edizione di “Le Giornate della Luce - Omaggio agli autori della fotografia del cinema italiano”, realizzata grazie alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Turismo FVG, il Comune di Spilimbergo, l’Ascom e la Confartigianato di Pordenone.
La manifestazione, presieduta da un grande maestro della fotografia, due volte candidato all’Oscar, come Dante Spinotti e la cura artistica dall’autrice, regista e conduttrice Gloria De Antoni con Donato Guerra, festeggia idealmente le giornate più luminose dell’anno, quelle del solstizio d'estate, all’interno di una cornice d’eccellenza: Spilimbergo, città del mosaico e di viva tradizione fotografica. L’articolato programma delle Giornate della Luce - con proiezioni dei film in concorso, incontri con fotografi di scena, registi e attori, seminari, percorsi espositivi, eventi collaterali - culminerà nell’attribuzione del primo Il Quarzo di Spilimbergo-Light Award, premio per la fotografia di un film italiano dell'ultima stagione: nella mani del vincitore, domenica 21 giugno, un’opera realizzata per l’occasione dal maestro di mosaico Rino Pastorutti.
Il riconoscimento al miglior Autore della Fotografia verrà assegnato sulla base delle votazioni di una giuria di esperti, composta da critici cinematografici, attori, autori della fotografia che sono già al lavoro per visionare una serie di film selezionati tra quelli dell’ultimo anno e scegliere la rosa dei tre film finalisti, che saranno proiettati per giuria e pubblico nel corso dell’ultimo week end del festival.
Dopo aver citato la città di Spilimbergo nel suo ultimo film, “Una piccola impresa meridionale”, sembrava naturale ad una spilimberghese ‘doc’ come Gloria De Antoni coinvolgere nella giuria presieduta da Livio Jacob, l’attore Rocco Papaleo, che esprimerà il suo voto assieme al regista Ferdinando Vicentini Orgnani, gli Autori della Fotografia Marcello Montarsi e Maura Morales, le critiche cinematografiche Alessandra Levantesi Kezich ed Elisa Grando e il noto fotografo Giuliano Borghesan. Numerosi gli ospiti presenti al festival impegnati tra incontri e masterclass. Attesa, tra gli altri a Spilimbergo, l’attrice Chiara Caselli, apprezzatissima anche per la sua attività di fotografa, che al festival presenterà una video installazione con la proiezione di una serie di sei foto in omaggio alla potenza e alla bellezza della natura.
Nel pomeriggio di sabato 13 giugno Dante Spinotti e Chiara Caselli saranno protagonisti di un incontro condotto da Gloria De Antoni per raccontare il rapporto sul set tra la figura dell’attore e l’Autore della fotografia, mentre in serata è in programma un omaggio allo stesso Spinotti con la proiezione al Cinema Miotto del suo documentario “Inchiesta in Carnia”. Sempre nella prima giornata, saranno inaugurate a Palazzo Tadea le mostre fotografiche ospitate in corso di festival, a partire dalla mostra curata dal CRAF “Sul Set con Pasolini” che documenta il materiale fotografico riguardante i luoghi e i set vissuti da Pier Paolo Pasolini in Friuli, raccolti negli anni dal Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia. “I Signori della Luce: Direttori della Fotografia sul Set” è, invece, la mostra curata da Antonio Maraldi, del Backstage Film Festival di Cesena, mentre “La storia del cinema attraverso le macchine da proiezione” è la suggestiva esposizione che illustra la storia della cinematografia attraverso i suoi strumenti più emblematici, con macchine da proiezione di tutte le epoche.
Importante, momento di alta formazione è la masterclass dedicata agli studenti delle scuole di cinema, che assegneranno il loro Premio “Film Commission FVG-Il Quarzo dei Giovani”. La serata finale, con consegna dei Premi, vedrà la presenza di una madrina d’eccezione, che sarà annunciata nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’intero calendario del festival, in programma lunedì 8 giugno (ore 12.00) nella sede della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia di Udine alla presenza dell’Assessore Sergio Bolzonello.
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