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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“The Sisters-La via del successo” : alla Contrada è tempo di musica

“The Sisters-La via del successo”: alla Contrada è tempo di musica

Trieste - Debutta venerdì 13 febbraio alle 20.30 al Teatro Bobbio “The Sisters-La via del successo” un musical che farà cantare il pubblico della Contrada come ha già fatto in tutti i teatri italiani in cui è andato in scena.

Enzo Sanny  firma la regia di uno spettacolo che ha ricevuto ampi consensi nei teatri italiani in cui è andato in scena per la sua freschezza e per la sua energia.

Sherrita Duran, Lucy Campeti e Francesca Haicha Tourè saranno impegnate con le loro grandi voci ad incantare il pubblico.

Lo spettacolo debutta venerdì 13 febbraio alle 20.30 e rimane in scena fino a lunedì 16 febbraio, con i consueti orari del Teatro Bobbio: serali 20.30 e festivi 16.30.

The sisters-La via del successo” parte dagli Stati Uniti degli anni ’60 e da un gruppo vocale femminile, che con grande passione iniziava a muovere i primi passi nel mondo delle case discografiche. Liberamente ispirato alla carriera della formazione “The Supremes”. Per le Supremes quello che accadde è ormai noto, con l’abbandono del gruppo da parte di Diana Ross nel 1970, e la loro scelta di continuare fino al 1977. Una reunion acclamatissima fu concessa al pubblico in occasione di uno special televisivo che celebrava il quarto di secolo della Motown Records nel 1983. Nel 1981 a Broadway ha debuttato “Dreamgirls” il musical ispirato alla loro storia, che nel 2006 è stato adattato per il cinema ottenendo tre Golden Globe e due Premi Oscar. 

Prevendita dei biglietti, prenotazione dei posti e cambi turno presso la biglietteria del Teatro Bobbio (tel. 040.390613/948471 - orari: 8.30-13.00; 15.30-18.30) o al TicketPoint di Corso Italia 6/C (tel. 040.3498276/3498277 - orari: 8.30-12.30; 15.30-19.00). Prevendita On Line: Circuito VIVATICKET by Charta (vivaticket.it) anche attraverso il sito www.contrada.it. Informazioni: 040.948471 / 948472 /390613; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; www.contrada.it.

 

È andato in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine “Il mondo non mi deve nulla” di Massimo Carlotto

È andato in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine “Il mondo non mi deve nulla” di Massimo Carlotto

Udine - Anche lo spettatore più assopito avrà colto nell’ultima opera di Massimo Carlotto i contorni chiari e ineluttabili di uno specchio della contemporaneità. “Il mondo non mi deve nulla”, in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dal 3 al 5 febbraio 2015, si china nell’esperienza di vita quotidiana e difficoltosa di questi tempi, non esaurendosi tuttavia in una scontata o superficiale rassegna dei fenomeni eteronomi le nostre esistenze, bensì immergendosi nella sfera emotiva e personale più profonda dell’essere umano d’oggi. Due storie di vita agli antipodi vanno a comporne il telaio scenico.

La trama è la vita di Adelmo, un Claudio Casadio abilmente sottotono, ladro per sopravvivere, sottomesso alla sfortuna e stanco per i suoi giorni miserabili. Sempliciotto, maldestro, umile.

L’ordito è la vita di Lise, croupier tedesca in pensione, ormai rassegnatasi alle cupe turbolenze del suo passato, senza tuttavia abbandonarne i leggiadri ricordi con acuti di divertita luminosità. Sintesi perfetta di decadimento ed orgoglio. Interpretazione emozionante di Pamela Villoresi.

Fili delle Parche lontanissimi, eppure vicini. Passato e futuro sono rette distanti un abisso, direzionate per non incontrarsi mai. Eppure una finestra aperta diventa l’occasione per una perpendicolarità del presente inaspettata. Il telaio di fantasia scenica comincia la sua tessitura.

Il risultato è un drappo alquanto singolare. Si scontrano due mondi incompatibili, cozzano tra loto due modi di fare che nulla trovano in comune se non la disperazione, anch’essa manifestata con sentimenti inconciliabili.

Eppure il sinallagma esiste e si palesa agli occhi dei due personaggi. L’opportunità per ottenere quanto anelato da entrambi: la somma necessaria per allontanarsi definitivamente dalla via degli stenti, l’abbandono di un mondo che alla signora tedesca non deve più nulla.

Un omicidio, o forse meglio sarebbe dire un’eutanasia sentimentale, in cambio di danaro. Un facio ut des tremendo, malgrado ciò neppure così tanto se i dubbi e i mormorii delle coscienze finiscono col vincere il palcoscenico.
 
Si instaura allora un acceso confronto, un appassionante corteggiamento a ritmo di mambo: un corteggiamento alla vita quello di Anselmo verso Lise, un corteggiamento alla morte quello di Lise verso Anselmo.

Gli interni dell’abitazione fanno da sfondo all’esplodere della passione, ma quegli stessi ambienti, con la loro oscurità velata, ribadiscono l’aridità di un cuore ormai incurabile.

Senza vincitore alcuno (o forse con entrambi), ognuno ottiene soddisfazione, seppur tramite percorsi alternativi, raggiungendo l’obiettivo per troppo tempo agognato. Un vissero tutti felici e contenti davvero noir, crudele e al tempo stesso inevitabile, e che tuttavia apre una finestra sul nostro domani.

“Fratto X” con Rezza e Mastrella in un’ originale performance teatrale

“Fratto X” con Rezza e Mastrella in un’ originale performance teatrale

Trieste - Per la prima volta al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, martedì 3 febbraio alle ore 20.30 alla sala Assicurazioni Generali andrà in scena uno spettacolo dei singolari e geniali artisti Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Fratto_X. Lo spettacolo è in programma per una sola sera, nel cartellone altripercorsi e promette divertimento, sorpresa, trovate surreali… 

«Il telecomandato gira in cerchio: la spensieratezza non ha luogo. Entra la ferraglia con la pelle appesa. E con la voce forte. Si gira e se ne va. Urla da lontano parole piene d’eco. Torna e se ne va. L’eco ammutolisce. Un taxi perduto è un lamento mancato, disperazione in cerchio con autocritica fasulla, vittimismo di regime, modestia tiranna e tirannia del consueto. Tutto ciò che si assomiglia va al potere. E Rocco e Rita a fare uno il verso non dell’altro ma dell’uno. A imitar se stessi c’è sempre da imparare…» ci provano, Antonio Rezza e Flavia Mastrella nelle note alla regia a raccontare e riassumere il loro Fratto_X. Il risultato è curioso, ma… lontano dallo spettacolo in questione! 

«Si può parlare con qualcuno che ti dà la voce?» si chiede Antonio Rezza a proposito dello spettacolo.«Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Due persone discorrono sull’esistenza. Una delle due, quando l’altra parla, ha tempo per pensare: sospetta il tranello ma non ne ha la certezza. La manipolazione è alla base di un corretto stile di vita. Per l’ennesima volta si cambia forma attraverso la violenza espressiva. Mai come in questo caso o, per meglio dire, ancora come in questo caso, l’odio verso la mistificazione del teatro, del cinema, della letteratura, è implacabile. Il potere sta nel sopravvivere a chi muore. Noi siamo pronti a regnare. Bisognerebbe morire appena un po’ di più». 

Fratto_X di Flavia Mastrella e Antonio Rezza è interpretato da Antonio Rezza e da Ivan Bellavista
È uno spettacolo (mai) scritto da Antonio Rezza, l’habitat è di Flavia Mastrella, l’assistente alla creazione è stato Massimo Camilli, ha creato il disegno luci Mattia Vigo. Si tratta di una produzione RezzaMastrella, Fondazione TPE – TSI La Fabbrica dell’Attore, Teatro Vascello. 

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511

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