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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Dall'Argentina ai Balcani, passando per il Friuli: il viaggio di Daltin tra vita e letteratura

Dall'Argentina ai Balcani, passando per il Friuli: il viaggio di Daltin tra vita e letteratura

Chiopris-Viscone – Non si può mai raccontare ogni dettaglio di un viaggio: anche chi scrive libri incentrati proprio su questo non può condensare, in un unica opera, tutto ciò che ha vissuto quando è partito. Basta un particolare e tutto può cambiare, magari quel dettaglio apparentemente insignificante è stato un mattoncino nel disegno più complesso che è emerso poi.

Ieri sera, comodamente seduti sulle sedie della Biblioteca comunale di Chiopris e in compagnia dello scrittore Mauro Daltin (al centro della foto) e dal videomaker Alessandro Venier (sinistra), abbiamo attraversato confini, ascoltato storie, ammirato posti unici al mondo. Però quelle quasi due ore di conversazione a tre, aperta a un pubblico non numeroso ma lo stesso molto vivace, non si possono ricordare tutte: sono stati citati libri, letti brani, discusso e ogni parola ha lasciato un solco in chi ha ascoltato.

Ciò non siginifica dimenticare, ma anzi valorizzare ciò che più ha colpito ognuno di noi. Scrivo noi perché a presentare la serata è il sottoscritto, onorato del compito di intervistare un autore così profondo com'è Daltin: viaggiatore irrefrenabile, ha attraversato mezzo mondo e con le proprie parole lo ha descritto. Soprattutto il “suo” Friuli, natio di Gorizia, ma anche mondi apparentemente lontani come l'America Latina o vicini di casa come i Balcani.

Grazie anche alla voce di Venier, bravissimo a dare la giusta intonazione a ogni riga di tre libri presentati durante la serata (“Officina Bolivar”, “I piedi sul Friuli” e “L'ultimo avamposto del mondo”), abbiamo conosciuto la comunità argentina fondata da emigrati friulan,i dove ancora oggi le tradizioni del Nordest vivono; abbiamo visitato Machu Picchu, nella sua maagnificenza che non richiede parole; siamo volanti sui Balcani tormentati nella loro “circolarità” per poi arrivare in questa regione, terra di...Cosacchi.

Le storie che Daltin ha raccontato sono tantissime e fantastiche, che si stenta a credere che siano tutte contenuti in libricini. Ma spesso è ciò che c'è dietro a essere immenso, investendo il lettore che si trova spiazzato e avvolto al tempo stesso. E vede scorrere davanti a sé immagini, suoni, tant'è che anche il cinema è stato tirato in ballo più volte nella chiacchierata: su tutti, Kusturica per parlare dei Balcani. Ma tantissimi altri, se chiede ad Alessandro sicuramente vi saprà darvi una lista lunga chilometri.

C'è poi l'editoria, dulcis in fundo: perché Daltin e Venier sono anche due dei volti che portano avanti Bottega Errante Edizioni (BEE). Una casa editrice nata nel peggior momento storico per il libro sembrerebbe un suicidio, ma l'idea a monte è significativa: riportare l'attenzione su un modo di concepire la lettura come un qualcosa di lento, pubblicando così solo pochi titoli all'anno. E non come altri nomi, che sfornano titoli pronti a essere dimenticati: un nuovo percorso è già iniziato, possiamo solo che seguirlo con il massimo interesse.

Il viaggio parte dalla letteratura: Mauro Daltin e Alessandro Venier ospiti domani a Chiopris

Il viaggio parte dalla letteratura: Maura Daltin e Alessandro Venier ospiti domani a Chiopris

Chiopris-Viscone (Ud) - L'editoria, si sa, in questo inizio di secolo non gode di ottima salute: tra cali delle vendite dei libri, relativa chiusura delle librerie, diffusione di ebook sempre più facili da reperire (spesso in modo poco leciti) e anche scarsità di autori di un certo livello, ci sono tutti gli elementi per mettersi le mani tra i capelli e fare qualsiasi altro lavoro nella vita anziché l'editore.

C'è però che preferisce andare controcorrente, armato di idee nuove che tante volte fanno la differenza: all'appello risponde Mauro Daltin (foto), già scrittore e “viaggiatore quando posso” si descrive. Nato a Gorizia nel 1976, si laurea in Scienze Politiche a Padova con una tesi che preannuncia il suo legame fortissimo con la letteratura, incentrata su “1984” di George Orwell. E questo continuerà nel lavoro: prima al Touring Club, poi come direttore editoriale e ufficio stampa per la casa editrice Kappa Vu e quindi editor e responsabile editoriale della casa editrice Ediciclo/Nuova Dimensione.

Negli ultimi anni, insieme ad altri coraggiosi, ha dato vita a Bottega Errante: un laboratorio itinerante di scrittura, lettura e altre arti che poi è diventata anche Bottega Errante Edizioni (BEE), casa editrice mirata a valorizzare gli autori regionali. Voci nuove e fresche, insomma. E domani sera Daltin, insieme al videomaker, attore e blogger Alessandro Venier, sarà ospite della Biblioteca comunale di Chiopris, nella sala polivalente dalle 20.30, per un viaggio dal Sud America al Friuli all'interno dell'animo umano.

Durante la serata saranno letti alcuni brani tratti dai suoi libri, tra cui “I piedi sul Friuli” e “Officina Bolivar”: le opere di questo autore vagabondo sono autentici inni al viaggio, non solo come strumento di conoscenza di luoghi lontani o vicini che siano, ma anche di se sé stessi: i personaggi camminano sul sentiero dei propri pensieri, tra storie e vite che si intrecciano in un fiume narrativo che scorre inesorabile e travolge: “i luoghi – scrive Francesco Tomada recensendo “I piedi sul Friuli” - diventano (...) paesaggi dell’anima, pagine del ricordo, momenti di crescita”.

Daltin e Venier, leggendo e dando vita ai ricordi e alle speranze legate a Bottega Errante, coinvolgeranno il pubblico in una delle esperienze editoriali odierne più interessanti del panorama regionale. Che non si limita alle solite storielle tradizionali, ma vanno oltre i confini geografici e umani, sempre pronti a essere attraversati da chi osa. Qualità che, in letteratura come nella vita non passerà mai di “moda”.

Raffaella Cargnelutti racconterà alla Friuli la storia del padre deportato a Buchenwald

Raffaella Cargnelutti racconterà alla Friuli la storia del padre deportato a Buchenwald

Udine – Gli spettri della Seconda Guerra Mondiale sono ancora vivi, anche se nascosti spesso tra le piaghe del tempo. Ma se un uomo non perde educazione e speranza nemmeno nel momento della disperazione significa che il suo animo è davvero grande. Lo era Giulio Cargnelutti, che il 20 luglio 1944 fu catturato dalle SS a Tolmezzo e sbattuto su un vagone diretto in Germania, a Buchenwald.

“Alla gentilezza di chi la raccoglie” è il volume che Raffaella Cargnelutti ha scritto descrivendo la storia di suo padre Giulio e sabato 16 gennaio, alle ore 11 presso la Libreria Friuli, l'autrice lo racconterà al pubblico. A presentare questa storia del secolo scorso il Presidente della sezione udinese dell'ANED (Associazione Nazionale Esuli e Deportati).

Tenente dell’esercito italiano, come tanti altri soldati a casa lo aspettava una giovane moglie con una bimba piccola da accudire e il suo unico pensiero correva a loro. Da quel vagone che stava per partire senza dargli né la certezza di una destinazione né di un ritorno, Cargnelutti lanciò una lettera sul binario, nella speranza che qualcuno la raccogliesse.

L'intestazione di quella busta carica di amore, scritta di fretta per far sapere ai suoi cari quel che stava succedendo, recitava cosí: “Alla gentilezza di chi la raccoglie”. Cargnelutti non aveva tempo, era disperato ma non perse l’educazione nello scrivere quelle sei delicatissime parole. E la sorte lo premiò, facendo arrivare a destinazione quella busta, ora diventata il cuore del libro che porta lo stesso titolo. Da quelle parole oggi è nato un libro che lascerà una traccia nel cuore di chi lo leggerà.

Ingresso libero.

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