Dall'Argentina ai Balcani, passando per il Friuli: il viaggio di Daltin tra vita e letteratura
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Venerdì, 22 Gennaio 2016 08:57
- Scritto da Timothy Dissegna
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Chiopris-Viscone – Non si può mai raccontare ogni dettaglio di un viaggio: anche chi scrive libri incentrati proprio su questo non può condensare, in un unica opera, tutto ciò che ha vissuto quando è partito. Basta un particolare e tutto può cambiare, magari quel dettaglio apparentemente insignificante è stato un mattoncino nel disegno più complesso che è emerso poi.
Ieri sera, comodamente seduti sulle sedie della Biblioteca comunale di Chiopris e in compagnia dello scrittore Mauro Daltin (al centro della foto) e dal videomaker Alessandro Venier (sinistra), abbiamo attraversato confini, ascoltato storie, ammirato posti unici al mondo. Però quelle quasi due ore di conversazione a tre, aperta a un pubblico non numeroso ma lo stesso molto vivace, non si possono ricordare tutte: sono stati citati libri, letti brani, discusso e ogni parola ha lasciato un solco in chi ha ascoltato.
Ciò non siginifica dimenticare, ma anzi valorizzare ciò che più ha colpito ognuno di noi. Scrivo noi perché a presentare la serata è il sottoscritto, onorato del compito di intervistare un autore così profondo com'è Daltin: viaggiatore irrefrenabile, ha attraversato mezzo mondo e con le proprie parole lo ha descritto. Soprattutto il “suo” Friuli, natio di Gorizia, ma anche mondi apparentemente lontani come l'America Latina o vicini di casa come i Balcani.
Grazie anche alla voce di Venier, bravissimo a dare la giusta intonazione a ogni riga di tre libri presentati durante la serata (“Officina Bolivar”, “I piedi sul Friuli” e “L'ultimo avamposto del mondo”), abbiamo conosciuto la comunità argentina fondata da emigrati friulan,i dove ancora oggi le tradizioni del Nordest vivono; abbiamo visitato Machu Picchu, nella sua maagnificenza che non richiede parole; siamo volanti sui Balcani tormentati nella loro “circolarità” per poi arrivare in questa regione, terra di...Cosacchi.
Le storie che Daltin ha raccontato sono tantissime e fantastiche, che si stenta a credere che siano tutte contenuti in libricini. Ma spesso è ciò che c'è dietro a essere immenso, investendo il lettore che si trova spiazzato e avvolto al tempo stesso. E vede scorrere davanti a sé immagini, suoni, tant'è che anche il cinema è stato tirato in ballo più volte nella chiacchierata: su tutti, Kusturica per parlare dei Balcani. Ma tantissimi altri, se chiede ad Alessandro sicuramente vi saprà darvi una lista lunga chilometri.
C'è poi l'editoria, dulcis in fundo: perché Daltin e Venier sono anche due dei volti che portano avanti Bottega Errante Edizioni (BEE). Una casa editrice nata nel peggior momento storico per il libro sembrerebbe un suicidio, ma l'idea a monte è significativa: riportare l'attenzione su un modo di concepire la lettura come un qualcosa di lento, pubblicando così solo pochi titoli all'anno. E non come altri nomi, che sfornano titoli pronti a essere dimenticati: un nuovo percorso è già iniziato, possiamo solo che seguirlo con il massimo interesse.