Raffaella Cargnelutti racconterà alla Friuli la storia del padre deportato a Buchenwald
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- Categoria: Libri
- Pubblicato Lunedì, 11 Gennaio 2016 20:29
- Scritto da Timothy Dissegna
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Udine – Gli spettri della Seconda Guerra Mondiale sono ancora vivi, anche se nascosti spesso tra le piaghe del tempo. Ma se un uomo non perde educazione e speranza nemmeno nel momento della disperazione significa che il suo animo è davvero grande. Lo era Giulio Cargnelutti, che il 20 luglio 1944 fu catturato dalle SS a Tolmezzo e sbattuto su un vagone diretto in Germania, a Buchenwald.
“Alla gentilezza di chi la raccoglie” è il volume che Raffaella Cargnelutti ha scritto descrivendo la storia di suo padre Giulio e sabato 16 gennaio, alle ore 11 presso la Libreria Friuli, l'autrice lo racconterà al pubblico. A presentare questa storia del secolo scorso il Presidente della sezione udinese dell'ANED (Associazione Nazionale Esuli e Deportati).
Tenente dell’esercito italiano, come tanti altri soldati a casa lo aspettava una giovane moglie con una bimba piccola da accudire e il suo unico pensiero correva a loro. Da quel vagone che stava per partire senza dargli né la certezza di una destinazione né di un ritorno, Cargnelutti lanciò una lettera sul binario, nella speranza che qualcuno la raccogliesse.
L'intestazione di quella busta carica di amore, scritta di fretta per far sapere ai suoi cari quel che stava succedendo, recitava cosí: “Alla gentilezza di chi la raccoglie”. Cargnelutti non aveva tempo, era disperato ma non perse l’educazione nello scrivere quelle sei delicatissime parole. E la sorte lo premiò, facendo arrivare a destinazione quella busta, ora diventata il cuore del libro che porta lo stesso titolo. Da quelle parole oggi è nato un libro che lascerà una traccia nel cuore di chi lo leggerà.
Ingresso libero.