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Gio09192024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Sergio Mori al Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste

Trieste - Sabato 7 settembre 2013, a partire dalle ore 19.00, al Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste - via Economo 5, I piano  ci sarà il vernisagge della mostra di Sergio Mori composta da una sequenza di quindici tele incentrate sul tema della “Grande madre roccia”.

Sergio Mori nasce  a Brindisi, ma in seguito ho vissuto gran parte della sua vita a Trieste, Ancona e a Genova. Pratica da quarant’ anni la pittura ad olio mentre,  “il disegno da un po’ di più tempo -   ironicamente sussurra - da sempre.  I suoi maestri sono stati:  suo zio Eraldo Mori Cristiani, appartenente alla scuola romana, mentre nelle sue pensate solitarie i suoi maestri  sono stati Michelangelo, Leonardo, per poi approdare a De Chirico, Savinio fino a Nathan che ha destato in lui il massimo dell’ispirazione e del turbamento. Abbiamo dialogato con l’autore per capire qualcosa di più su di lui e sui sulle sue opere.

Per te Sergio dipingere è?

Per me dipingere è usare il linguaggio espressivo più consono a  rivelare  quello che provo rispetto alla situazione sociale e umana contemporanea. 

A che punto della tua elaborazione artistica ti senti?

Penso di essere abbastanza vicino al traguardo anche se la mia mente ricerca dentro la mia immaginazione forme più essenziali  e sintetiche che colpiscano il lettore della mia produzione in maniera più incisiva.

Guardando i tuoi quadri si percepisce la dimensione metafisica ti ritrovi in questo?

Penso, in linea di massima, di sì, sia da un punto di vista filosofico che pittorico .  Tendo a una ricerca, però  più ampia , che stimoli  chi guarda a confrontare la situazione attuale con il passato,  ciò che conteneva e  abbiamo perduto strada facendo,  in nome di un qualcosa in più e  inutile alla nostra dimensione spirituale.

Vidali, curatore della mostra, sottolinea dicendo che “Il tema conduttore di questa tua mostra è quello di una narrazione minima. Fatta per lacerti di immagini, per appunti scritti, quasi fossimo in presenza di un diario, di una memoria privata” raccontaci una pagina, illustraci un quadro di quelli che sono qui presenti.

Sì è vero, il mio lavoro è una specie di diario dove  appunto quello che via via vedo  di negativo, ed associo immagini reali e inventate cercando di ricreare il mio disagio. Ad esempio nel quadro Rocce aggressive c’è la situazione attuale, quella che stiamo vivendo, del “ tutti contro tutti”, di chi a ragione o a torto si scaglia con violenza contro il suo prossimo. Che sia una costante anche in natura? Una cosa da cui non possiamo prescindere? O che sia la volontà di predominio a tutti i costi? 

I bui, i neri dei tuoi quadri, appartenenti al ciclo della “Grande madre roccia” rappresentano il colore che hai scelto per raffigurare, azzardo,  il non senso?

Il nero è un non colore che però include tutti i colori ed è quello di maggiore impatto perché cattura la tua attenzione, è questo il momento in cui cominci a pensare e a guardarti intorno. Altre cromie ti trascinano dove vogliono, sollecitando immagini e situazioni forse legate a cose già viste. Vorrei che chi guarda il mio lavoro prendesse le distanze  dai falsi valori che la società ci impone e che  nulla hanno a che fare con le necessità della nostra sfera interiore, se vogliamo costruire un mondo migliore.

Nella scelta del tuo ciclo domina la forma rispetto al colore,  perché?

E’ vero che nel mio lavoro la forma è prioritaria rispetto al colore perché ritengo che nel mio lavoro il colore potrebbe essere un elemento fuorviante.

Cosa vuoi che resti a chi si ferma a guardare i tuoi quadri?

Mi piacerebbe favorire in chi guarda i miei quadri un maggior interesse verso valori autentici e universali, stimolando allo stesso tempo una visione critica.

Ricorda Vidali, curatore della mostra, che “Il tema conduttore di questa mostra è quello di una narrazione minima, fatta per lacerti di immagini, per appunti scritti, quasi fossimo in presenza di un diario, di una memoria privata, costruita sull’osservazione frammentata e poi riportata a galla dopo molti mesi di silenzio. Il “corpo” della natura ci fissa con la sua fisicità, stravolgendo così l’opaco ordine dei moralisti e dei benpensanti”, il resto lo lasciamo allo sguardo dello spettatore.

La chiusura della mostra, organizzata dall’Associazione Juliet con il concorso di Sara residence, è prevista per il 30 novembre. Apertura da  lunerdì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 22.00, sabato dalle 9.00 alle 18.00.

Per ulteriori info:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o  040 300241.

Conversazioni d’arte con Francesco Grazioli alla Trart ogni primo giovedì del mese

Conversazioni d’arte con Francesco Grazioli alla Trart ogni primo giovedì del mese

Trieste – Primo incontro domani giovedì 5 settembre alle 20.30 alla galleria d’arte Trart - in Viale XX Settembre 33 a Trieste  - dove Francesco Grazioli dialogherà con il pubblico  sul tema “Una panoramica dall'Egitto al '900, alla scoperta di un filo conduttore nell'incredibile percorso dell'arte”.Con questo primo tema partono  gli “incontri del giovedì” , a cura di Francesco Grazioli. Ogni primo giovedì del mese si potrà discutere e ammirare i capolavori del meraviglioso viaggio dell’arte attraverso il XX e XXI secolo, conoscere i suoi  protagonisti a 360° attraverso la vita, l’ambiente, gli studi e le ricerche, vedere svelati alcuni segreti, capire ed emozionarsi ancora una volta davanti una grande opera, affrontare i misteri dell’arte contemporanea, affrontati dall’occhio esperto di Francesco Grazioli. Alleghiamo le altre date degli incontri successvi:  il 3 ottobre con “La nascita dell’arte sociale. Da W. Kandinskij a R. Steiner a J. Beuys”.  Il 7 novembre “Da Banksy e la street art al guerrilla marketing”, il 12 dicembre “Costantin Brancusi”,  il 9 gennaio “Pablo Picasso”; il 6 febbraio“L’Impressionismo”, il 6 marzo“Dai Fauves a Die Bruke. La grande missione dell’Espressionismo” l’ultimo il 3 aprile:“Il Bateau Lavoir e la Parigi del primo ‘900”.                 

Evento organizzato in  collaborazione con  di Cividin Viaggi,

“Luce prigioniera”, tredici incursioni fotografiche di Cristina Coral interpretano i testi della Cargnello

“Luce prigioniera”: tredici incursioni fotografiche di Cristina Coral interpretano i testi della Car

Trieste  - “Luce Prigioniera” , è il titolo della suggestiva mostra, che verrà inaugurata allo Spazio Espositivo EContemporary, venerdì 13 settembre alle ore 19.30. Tredici incursioni fotografiche di Cristina Coral, interpretano i testi di Anna Cargnello, per avviare un percorso profondo, ma allo stesso tempo molto delicato e contemporaneo sull'anima femminile e su come comunicare l’incomunicabilità.

Un evento in cui tre donne sensibili, ma concrete, la curatrice Elena Cantori e le artiste Anna Cargnello e Cristina Coral attraverso le immagini, simili a brandelli di ricordi frammenti di poesie paragonabili ad affabulazioni o a note di un diario i cui appunti sono stati segnati in apparente ordine sparso, ma allo stesso modo con grande lucidità di sentimenti tipici della espressività femminile, parlano di donne e non solo.

Sentimenti concreti e al contempo un po' sognanti dove gli scatti di Cristina Coral imprimono con grande poesia la speranza in cui“Gli spazi delle parole non dette” diventano campo per intensa comunicazione oppure dove lo “spazio risulta pieno di tutto, ma allo stesso tempo c'è sempre qualcosa che manca”.

Nel giorno dell'inaugurazione della mostra le sinergie femminili saranno ancora più accentuate grazie alla partecipazione dell'associazione ACTIS (Associazione Culturale Teatro Immagine e Suono – www.actis1.org) e alla sponsorizzazione di Elena Parovel dell'azienda di Vini Parovel (www.parovel.com).

Note sulle autrici: Cristina Coral:fotografa indipendente che attraverso la macchina fotografica mette in scena una realtà' immaginaria filtrata dal ricordo e ripescata dall' inconscio, riportandoci alla sfera dell'emotività' e dell'intimo. Tra i ricordi sfocati e visioni senza tempo ci trasporta in una dimensione onirica, intensa, dove le immagini raccontano ciò' che e' dietro ad un volto, la fragilità' delle illusioni e la fugacità' della bellezza.Le sue fotografie sono state pubblicate in diverse magazine on line tra i quali Vogue Italia ed alcune sue fotografie sono rappresentate dalla Agenzia Art and Commerce di New York. http://www.flickr.com/photos/crilaroc/

Anna Cargnello: donna versatile e dai molteplici interessi, esperta di marketing e comunicazione, ama indagare l'anima femminile ed esprimere se stessa attraverso la creazione di gioielli, la scrittura di poesie e testi teatrali.

Spazio Espositivo EContemporary di Elena Cantori Contemporary - Via Crispi, 28 – Trieste www.elenacantori.com  orario: dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20, gli altri giorni su appuntamento.

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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