• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Gio09192024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“People” di Carlo Piemonti domani l’inaugurazione nella sede dell’Impresa sociale Ad Formandum

“People” di Carlo Piemonti domani l’inaugurazione nella sede dell’Impresa sociale Ad Formandum

Trieste – Continua l’attività dell’Associazione Juliet che, inaugurerà venerdì 20 settembre, a partire dalle ore 18.15, presso l’affascinante sede dell’Impresa “Sociale Ad Formandum”, in via Ginnastica 72, la mostra “People” dell’artista Carlo Piemonti. La mostra firmata da Alessandra Vicari si compone di venti opere di grandi e piccole dimensioni, realizzate sul tema del viaggio, del mare, della vita quotidiana, che rimescolano per mezzo di un contrasto molto appariscente, il rapporto biunivoco tra figura e sfondo.

Carlo Piemonti è nato a Gorizia nel '73, dove tuttora risiede.  Diplomato in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nel '95, con Giuseppe Maraniello. Viene segnalato dall'Accademia, e non manca di presentare delle sue opere alla Fiera d'Arte di Milano, Mi.Art e successivamente in numerose esposizioni in Lombardia e Friuli Venezia Giulia, ma anche all'estero.  Nel 2011 è stato selezionato da Elisabeth Sherman -assistente curatore al Whitney Museum of American Art di New York- per partecipare alla 26^ esposizione collettiva nell'ambito del Concorso Internazionale d'Arte di Chelsea. Abbiamo colto questa occasione per conoscerlo meglio  entrando nel suo mondo e nella sua  mostra.

Nei tuoi quadri oltre a raccontare anche ti racconti? Credo che le opere parlino sempre di chi le ha realizzate, più o meno esplicitamente. Anche se nel mio caso non c'è la volontà manifesta di raccontarmi e le scelte tematiche che compio sono il risultato più che altro di un percorso concettuale e di esigenze formali, mi rendo conto che si possano comunque decifrare degli aspetti che appartengono al mio vissuto...

Per te dipingere cosa rappresenta? Come ho appena accennato, il mio approccio e' in parte concettuale, nel visualizzare il rapporto dialogico sagoma/sfondo come esemplificazione metaforica di una relazione bipolare tra il sè e l'altro da sè, l'individuo e l'inconoscibile. Ma c'e' anche, soprattutto nei dipinti più recenti, la sensibilità vitalistica del colore tramite una pittura fluida, nella quale mi immergo con estremo piacere.

I visi che impressionano le tue tele ritraggano un fermo immagine, che anche a chi non è un critico regalano un ritratto della contemporaneità ...ti ritrovi? E' importante che le opere realizzate da un autore - che segue un proprio percorso creativo - forniscano a tutti degli input, delle chiavi di lettura, e che queste "chiavi" aprano le porte della vita contemporanea... Se poi ci riesca o meno, questo non sta a me dirlo.


L'uso del colore dello sfondo nei tuoi lavori, come è stato detto, dialoga in un rapporto binario tra figura e sfondo, sei d'accordo? Il rapporto figura/sfondo e' alla base della mia ricerca e negli anni si è sviluppato in diverse modalità espressive e scelte iconografiche, accompagnandosi ad altre dualità concettuali: astrazione/figurazione, segno/campitura, bidimensionalita'/profondità, colore/monocromo. L'approdo al monocromo e' stato conseguenza diretta della "fusione" di figura e sfondo in una unità spaziale e segnica. Attualmente, i visi che dipingo sostanziano e innervano lo spazio stesso, non c'è più separazione nel colore e nel segno tra figura e sfondo: lo sfondo è un tutt'uno con la figura stessa.


In questa mostra dal titolo People sono raccolte oltre 20 tele di varie dimensioni, che narrano il viaggio, la vita quotidiana, il mare. Ci vuoi dire qualcosa di più? Sulle motivazioni poetiche alla base delle scelte formali e cromatiche ho già fornito qualche spunto interpretativo,  per quanto concerne le tematiche, il mio interesse principale si rivolge alla quotidianità, indagata tramite veri e propri scatti fotografici. Parto solitamente dall'analisi di fotografie che ritraggono persone o momenti di vita quotidiana, come spunto di partenza per la mia peculiare rielaborazione pittorica. Sono interessato a immagini dirette, che nella loro semplicità iconica possano fornire, come dicevi, un ritratto della contemporaneità.


Qual è la sensazione che vuoi che resti a chi osserva i tuoi quadri, in fondo un quadro o piace istintivamente oppure non ci coinvolge, cosa ne pensi? Quando dipingo lo faccio per me, perché mi si "accende una lampadina" e sento il desiderio di mettere sulla tela certe suggestioni... non penso a chi guarderà i quadri e a quello che penserà... sennò credo che avrei già smesso di dipingere... In un secondo momento ho necessità del confronto con gli altri e ne tengo conto per una riflessione sul proseguo del lavoro. Ho notato che solitamente gli aspetti che colpiscono principalmente in un dipinto sono quelli tematici e cromatici, io invece sono tendenzialmente più attratto dalla costruzione specificatamente formale dello spazio pittorico.


La mostra è firmata da Alessandra Vicari che di te dice che "Negli intenti di Carlo Piemonti c’è il desiderio di ricercare le modalità espressive dell’uomo moderno, con toni minimi, all’interno di un percorso di rarefazione compositiva e di sottrazione cromatica, quasi che un tono del tutto monocorde avesse avvolto il mondo che ci circonda". Lo traduci con parole tue per noi? Per concludere, potrei dire che cerco di mettere in luce -tramite la mia personale texture pittorica- la sotterranea matrice trascendentale che vivifica i frammenti dell'effimera vita quotidiana... 

La serata oltre è organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet e di Sushifashion - sarà presentata dal critico Alessandra Vicari. La chiusura della mostra è prevista per il 30 dicembre e sarà visitabile da lunedì a giovedì, dalle ore 17.00 alle 20.00.  Per ulteriori info:  335 264611

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    Info: 335-264611  www.carlopiemonti.wikispaces.com

 

A “Luisi Art & Space”: autori a confronto

A “Luisi Art  & Space”: autori a confrontoA “Luisi Art  & Space”: autori a confronto

Trieste – Venerdì 13 settembre, a partire dalle ore 18.30 si inaugura da Luisi Art & Space - in via san Nicolò 4, I piano - a Trieste. In lista opere  di: Antonio Sofianopulo, Roberto Bilucaglia, Fabio Fonda, Annalisa Pisoni, Elisabetta Bacci, Dormice, Carlo Fontana, Banafsheh Rahmani, Max Rohr, Oreste Zevola. A partire dalle ore 20.00 e fino alle 22.00 Roberto Vidali, direttore editoriale di Juliet art magazine, illustrerà il percorso espositivo e sarà data la possibilità  di dialogo ai singoli intervenuti.

Si tratta di una mostra che, nel suo insieme e nelle sue varie articolazioni, intende mettere a confronto il lavoro di più autori, molto diversi per  formazione, provenienza, poetica e frequentazioni, ma con opere che, sulla base di un tracciato coloristico e narrativo, possono offrire il destro a un confronto serrato e costruttivo, e divenire, allo stesso tempo, un panorama concreto e reale dell’arte contemporanea. 

Ci troviamo, come ricorda Roberto Vidali,  “In presenza di svariate modalità narrative, ma anche di relazioni artistiche vissute come sperimentazione quotidiana. Molti di questi autori sono legati alla vita della rivista Juliet fin dal 1980, basti pensare ad Antonio Sofianopulo e a Oreste Zevola che hanno contribuito alla fondazione del marchio, altri, invece, fanno parte di una pattuglia più fresca e di più recente adesione”.

La serata, che vedrà la partecipazione del critico Alessandra Vicari, e la presentazione della personale di Annalisa Pisoni da parte di Elisabetta Bacci, è stata organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet in collaborazione con Gianfranco Paliaga e con l’Associazione Mimexity. Il brindisi sarà offerto da Girardi Spumanti ed è prevista la degustazione delle rinomatissime Grappe Luigi Francoli.

La chiusura della mostra è fissata per il 30 settembre; orario di visita: ven e sab ore 18.00 -> 22.00.  Per ulteriori info   335 264611.

Sergio Mori al Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste

Sergio Mori al Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste

Trieste - Sabato 7 settembre 2013, a partire dalle ore 19.00, al Twins Club 2.0 Art & Gym di Trieste - via Economo 5, I piano - ci sarà il vernisagge della mostra di Sergio Mori, composta da una sequenza di quindici tele incentrate sul tema della “Grande madre roccia”.

Sergio Mori nasce  a Brindisi, ma in seguito ho vissuto gran parte della sua vita a Trieste, Ancona e a Genova. Pratica da quarant’ anni la pittura ad olio, mentre  il disegno da sempre.  I suoi maestri sono stati:  suo zio Eraldo Mori Cristiani, appartenente alla scuola romana, invece nelle sue pensate solitarie i suoi maestri  sono stati Michelangelo, Leonardo, per poi approdare a De Chirico, Savinio fino a Nathan che ha destato in lui il massimo dell’ispirazione e del turbamento. Abbiamo dialogato con l’autore per capire qualcosa di più su di lui e sui sulle sue opere.

Per te Sergio dipingere è?

Per me dipingere è usare il linguaggio espressivo più consono a  rivelare  quello che provo rispetto alla situazione sociale e umana contemporanea. 

A che punto della tua elaborazione artistica ti senti?

Penso di essere abbastanza vicino al traguardo anche se la mia mente ricerca dentro la mia immaginazione forme più essenziali  e sintetiche, che colpiscano il lettore della mia produzione in maniera più incisiva.

Guardando i tuoi quadri si percepisce la dimensione metafisica ti ritrovi in questo?

Penso, in linea di massima di sì, sia da un punto di vista filosofico, sia da  un punto di vista  pittorico .  Tendo a una ricerca, però  più ampia , che stimoli  chi guarda a confrontare la situazione attuale con il passato,  ciò che conteneva e  abbiamo perduto strada facendo,  in nome di un qualcosa in più e  inutile alla nostra dimensione spirituale.

Vidali, curatore della mostra, sottolinea dicendo che “Il tema conduttore di questa tua mostra è quello di una narrazione minima. Fatta per lacerti di immagini, per appunti scritti, quasi fossimo in presenza di un diario, di una memoria privata” raccontaci una pagina, illustraci un quadro di quelli che sono qui presenti.

Sì è vero, il mio lavoro è una specie di diario dove  appunto quello che via via vedo  di negativo, ed associo immagini reali e inventate cercando di ricreare il mio disagio. Ad esempio nel quadro Rocce aggressive c’è la situazione attuale, quella che stiamo vivendo, del “ tutti contro tutti”, di chi a ragione o a torto si scaglia con violenza contro il suo prossimo. Che sia una costante anche in natura? Una cosa da cui non possiamo prescindere? O che sia la volontà di predominio a tutti i costi? 

I bui, i neri dei tuoi quadri, appartenenti al ciclo della “Grande madre roccia” rappresentano il colore che hai scelto per raffigurare, azzardo,  il non senso?

Il nero è un non colore che però include tutti i colori ed è quello di maggiore impatto perché cattura la tua attenzione, è questo il momento in cui cominci a pensare e a guardarti intorno. Altre cromie ti trascinano dove vogliono, sollecitando immagini e situazioni forse legate a cose già viste. Vorrei che chi guarda il mio lavoro prendesse le distanze  dai falsi valori che la società ci impone e che  nulla hanno a che fare con le necessità della nostra sfera interiore, se vogliamo costruire un mondo migliore.

Nella scelta del tuo ciclo domina la forma rispetto al colore,  perché?

E’ vero che nel mio lavoro la forma è prioritaria rispetto al colore perché ritengo che nel mio lavoro il colore potrebbe essere un elemento fuorviante.

Cosa vuoi che resti a chi si ferma a guardare i tuoi quadri?

Mi piacerebbe favorire in chi guarda i miei quadri un maggior interesse verso valori autentici e universali, stimolando allo stesso tempo una visione critica.

Ricorda Vidali. Il curatore della mostra, che “Il tema conduttore di questa mostra è quello di una narrazione minima, fatta per lacerti di immagini, per appunti scritti, quasi fossimo in presenza di un diario, di una memoria privata, costruita sull’osservazione frammentata e poi riportata a galla dopo molti mesi di silenzio. Il “corpo” della natura ci fissa con la sua fisicità, stravolgendo così l’opaco ordine dei moralisti e dei benpensanti”, il resto lo lasciamo allo sguardo dello spettatore

La chiusura della mostra, organizzata dall’Associazione Juliet con il concorso di Sara residence, è prevista per il 30 novembre. Apertura da  lunerdì a venerdì, dalle ore 9.00 alle 22.00, sabato dalle 9.00 alle 18.00.

Per ulteriori info:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o  040 300241.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.