“People” di Carlo Piemonti domani l’inaugurazione nella sede dell’Impresa sociale Ad Formandum
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Giovedì, 19 Settembre 2013 21:19
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Trieste – Continua l’attività dell’Associazione Juliet che, inaugurerà venerdì 20 settembre, a partire dalle ore 18.15, presso l’affascinante sede dell’Impresa “Sociale Ad Formandum”, in via Ginnastica 72, la mostra “People” dell’artista Carlo Piemonti. La mostra firmata da Alessandra Vicari si compone di venti opere di grandi e piccole dimensioni, realizzate sul tema del viaggio, del mare, della vita quotidiana, che rimescolano per mezzo di un contrasto molto appariscente, il rapporto biunivoco tra figura e sfondo.
Carlo Piemonti è nato a Gorizia nel '73, dove tuttora risiede. Diplomato in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano nel '95, con Giuseppe Maraniello. Viene segnalato dall'Accademia, e non manca di presentare delle sue opere alla Fiera d'Arte di Milano, Mi.Art e successivamente in numerose esposizioni in Lombardia e Friuli Venezia Giulia, ma anche all'estero. Nel 2011 è stato selezionato da Elisabeth Sherman -assistente curatore al Whitney Museum of American Art di New York- per partecipare alla 26^ esposizione collettiva nell'ambito del Concorso Internazionale d'Arte di Chelsea. Abbiamo colto questa occasione per conoscerlo meglio entrando nel suo mondo e nella sua mostra.
Nei tuoi quadri oltre a raccontare anche ti racconti? Credo che le opere parlino sempre di chi le ha realizzate, più o meno esplicitamente. Anche se nel mio caso non c'è la volontà manifesta di raccontarmi e le scelte tematiche che compio sono il risultato più che altro di un percorso concettuale e di esigenze formali, mi rendo conto che si possano comunque decifrare degli aspetti che appartengono al mio vissuto...
Per te dipingere cosa rappresenta? Come ho appena accennato, il mio approccio e' in parte concettuale, nel visualizzare il rapporto dialogico sagoma/sfondo come esemplificazione metaforica di una relazione bipolare tra il sè e l'altro da sè, l'individuo e l'inconoscibile. Ma c'e' anche, soprattutto nei dipinti più recenti, la sensibilità vitalistica del colore tramite una pittura fluida, nella quale mi immergo con estremo piacere.
I visi che impressionano le tue tele ritraggano un fermo immagine, che anche a chi non è un critico regalano un ritratto della contemporaneità ...ti ritrovi? E' importante che le opere realizzate da un autore - che segue un proprio percorso creativo - forniscano a tutti degli input, delle chiavi di lettura, e che queste "chiavi" aprano le porte della vita contemporanea... Se poi ci riesca o meno, questo non sta a me dirlo.
L'uso del colore dello sfondo nei tuoi lavori, come è stato detto, dialoga in un rapporto binario tra figura e sfondo, sei d'accordo? Il rapporto figura/sfondo e' alla base della mia ricerca e negli anni si è sviluppato in diverse modalità espressive e scelte iconografiche, accompagnandosi ad altre dualità concettuali: astrazione/figurazione, segno/campitura, bidimensionalita'/profondità, colore/monocromo. L'approdo al monocromo e' stato conseguenza diretta della "fusione" di figura e sfondo in una unità spaziale e segnica. Attualmente, i visi che dipingo sostanziano e innervano lo spazio stesso, non c'è più separazione nel colore e nel segno tra figura e sfondo: lo sfondo è un tutt'uno con la figura stessa.
In questa mostra dal titolo People sono raccolte oltre 20 tele di varie dimensioni, che narrano il viaggio, la vita quotidiana, il mare. Ci vuoi dire qualcosa di più? Sulle motivazioni poetiche alla base delle scelte formali e cromatiche ho già fornito qualche spunto interpretativo, per quanto concerne le tematiche, il mio interesse principale si rivolge alla quotidianità, indagata tramite veri e propri scatti fotografici. Parto solitamente dall'analisi di fotografie che ritraggono persone o momenti di vita quotidiana, come spunto di partenza per la mia peculiare rielaborazione pittorica. Sono interessato a immagini dirette, che nella loro semplicità iconica possano fornire, come dicevi, un ritratto della contemporaneità.
Qual è la sensazione che vuoi che resti a chi osserva i tuoi quadri, in fondo un quadro o piace istintivamente oppure non ci coinvolge, cosa ne pensi? Quando dipingo lo faccio per me, perché mi si "accende una lampadina" e sento il desiderio di mettere sulla tela certe suggestioni... non penso a chi guarderà i quadri e a quello che penserà... sennò credo che avrei già smesso di dipingere... In un secondo momento ho necessità del confronto con gli altri e ne tengo conto per una riflessione sul proseguo del lavoro. Ho notato che solitamente gli aspetti che colpiscono principalmente in un dipinto sono quelli tematici e cromatici, io invece sono tendenzialmente più attratto dalla costruzione specificatamente formale dello spazio pittorico.
La mostra è firmata da Alessandra Vicari che di te dice che "Negli intenti di Carlo Piemonti c’è il desiderio di ricercare le modalità espressive dell’uomo moderno, con toni minimi, all’interno di un percorso di rarefazione compositiva e di sottrazione cromatica, quasi che un tono del tutto monocorde avesse avvolto il mondo che ci circonda". Lo traduci con parole tue per noi? Per concludere, potrei dire che cerco di mettere in luce -tramite la mia personale texture pittorica- la sotterranea matrice trascendentale che vivifica i frammenti dell'effimera vita quotidiana...
La serata oltre è organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet e di Sushifashion - sarà presentata dal critico Alessandra Vicari. La chiusura della mostra è prevista per il 30 dicembre e sarà visitabile da lunedì a giovedì, dalle ore 17.00 alle 20.00. Per ulteriori info: 335 264611
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Info: 335-264611 www.carlopiemonti.wikispaces.com