“Frammenti di memorie” una mostra per dar luce alla comunità cividalese nella Grande Guerra
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- Pubblicato Sabato, 17 Gennaio 2015 13:24
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Cividale del Friuli (Ud) – “Frammenti di memorie” è il titolo della mostra multimediale che racconta Cividale nella Grande Guerra a cent’anni dal conflitto. Un percorso espositivo che si aprirà sabato 24 gennaio a Cividale del Friuli, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, realizzato su ideazione, progetto e realizzazione della SOMSI, Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Cividale del Friuli, capofila il Comune di Cividale del Friuli e il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura.
La Grande Guerra in Friuli e sul confine e il tragico asse Cividale – Caporetto riletti in un racconto per immagini a cent’anni dal conflitto, fra le pieghe di una città in rapida evoluzione: la Cividale agricola e artigianale che, agli albori del secolo scorso, si trasformava in presidio di guarnigione e comando del fronte bellico sull’alta valle dell’Isonzo.
Visitabile fino al 29 marzo 2015, la mostra“Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale” è articolata in 5 sezioni con al centro le vicende che hanno coinvolto la comunità cividalese, rilette attraverso documentazione d’archivio, diaristica, apparati iconografici e documentali spesso del tutto inediti.
Prorogata la mostra di Man Ray
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- Pubblicato Domenica, 11 Gennaio 2015 12:26
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Passariano (Ud) - A conferma del successo ottenuto, le parole di Piero Colussi, Sovraintendente di Villa Manin, "Non nascondiamo di essere molto soddisfatti. I visitatori della mostra dedicata al grande artista delle avanguardie, Man Ray, ormai hanno superato i 30mila e anche i giudizi della critica più attenta sono molto positivi", pertanto la mostra viene prorogata fino al 1° febbraio 2015, che si tiene nella splendida Villa Manin di Passariano.
Il tam tam dei social network racconta una mostra che sa emozionare, così come hanno saputo emozionare i due concerti di Teho Teardo davanti alle immagini dei film che scorrono nel salone centrale, a tutt’oggi.
Info: www.villamanin-eventi.it/
Poffabro, la magia dei presepi tra le Dolomiti friulane
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- Pubblicato Lunedì, 29 Dicembre 2014 08:46
- Scritto da Timothy Dissegna
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Poffabro (Pn) - La tradizione dei presepi è antichissima, tanto che l'origine la si fa risalire addirittura a San Francesco d'Assisi. Nel corso dei secoli, questa si è evoluta in tantissime forme diverse, assumendo i caratteri tipici dei luoghi in cui veniva adottata. Si è immensa così in una magia propria, che rinasce ogni anno a Natale, e trova una delle sue immagini più caratteristiche nel piccolo paesino di Poffabro, frazione di Frisanco.
"Presepe tra i presepi" scrivono le guide turistiche, e in effetti è difficile non essere d'accordo. Questo puntino fra le Dolomiti friulane, infatti, si risveglia ogni anno nel periodo natalizio e si circonda di rappresentazioni, di mille diversi dimensioni e materiali, della nascita di Gesù bambino. E, nonostante l'altitudine e la fatica a raggiungerlo, dovendo parcheggiare l'auto qualche chilometro fuori dal centro, il pubblico che corre ad ammirarle è grande.
Ogni angolo è caratterizzato da statuine o disegni, vere opere d'arte, tutti dedicati al 25 dicembre e realizzati da artigiani o semplicemente dai paesani stessi. Il ché può sembrare strano, poiché Poffabro sembra tutto fuorché un luogo abitato. Le case diroccate si alternano a tipiche di montagna, costruite ingegnosamente in legno o pietra, ma la completa assenza di luci o vita dietro le finestre spente fanno quasi pensare a un villaggio fantasma.
Un villaggio che, comunque, fino al 18 gennaio sarà ricco di vita grazie alla folla di turisti, accorsi dal pordenonese e non solo. Dalle case fino al Duomo, ogni anfratto è decorato con presepi che meravigliano grandi e bambini. Le bancarelle riempiono le poche piazzette con prodotti artigianali e cibo, mente le grida festose si inseguono senza sosta. Il Natale, quassù sulle Dolomiti, diventa una perla da ammirare e incanta, trascinando la tradizione fuori da una semplice capanna con il bue e l'asinello, per diventare magia.
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