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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

On Hair: ultima esposizione dell’anno con Poiana

On Hair: ultima esposizione dell’anno con Poiana

Trieste - Ultima esposizione per il 2014 del progetto ON Hair, nel salone “Malisano by” tre opere di Francesco Poiana, disegnatore e illustratore classe 1990 studente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, potranno essere ammirate da lunedì 1 fino al 31 dicembre negli orari di apertura di Malisano By dal martedì al giovedì dalle 9 alle 17.30, venerdì e sabato orario continuato dalle 9 alle 18.

«Guardavo spesso questa foto di mia bisnonna – così descrive Poiana le sue opere in esposizione – dall’album di famiglia. Ho pochi ricordi e molti racconti su di lei, i pezzi si sono ricomposti sul vetro formando una sua immagine. Il secondo lavoro esposto  – prosegue l’artista – è un ritratto di benessere abbondanza, due persone sono servite e attendono dignitosamente con fame salubre, come in tutti i vetri in primo piano c’è il vetro, qui è la caraffa. La caraffa piena di rosso (nero) è per adesso l’unico ingrediente sicuro della cena. Il Notabile – conclude Poiana – può essere il medico itinerante cecoslovacco che nel dopoguerra girava il Friuli con dei forni particolari che servivano ad estrarre l’umore liquido alle persone e guarirle dai reumatismi, ha procurato dei danni permanenti a molti pazienti e anche fatto delle vittime. Naturalmente non esiste una figura simile, ma non serve scriverlo».

Malisano by in vicolo Pulesi, 1 a Udine.

 

 

Un’opera di Fontana donata al Seminario Vescovile di Trieste

Un’opera di Fontana donata al Seminario Vescovile di Trieste

Trieste – Domani, giovedì 27 novembre alle ore 17 nella sede dell’Aula Magna  del Seminario Vescovile di Trieste, avrà luogo la donazione dell’opera la “Via, la Verità e la Vita” del pittore Carlo Fontana, per volontà dell’Associazione Juliet, sarà Antonio Cattaruzza che terrà una prolusione per inquadrare l’opera  in questione e la poetica dell’autore

Nella fitta cronologia delle esposizioni di Carlo Fontana spicca indubbiamente la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1976, oltre a numerose mostre personali e collettive che lo hanno visto esporre da Stoccolma a Parigi, passando ovviamente per numerose esperienze in territorio italiano. Se guardiamo alla crescita artistica del suo lavoro notiamo immediatamente una coerenza di pensiero, una sincerità di fondo e una ricerca di sintesi graduale delle forme e delle cromie. Nei quarant’anni di attività i soggetti scelti sono stati progressivamente racchiusi da inferriate cromatiche attraverso un percorso molto simile a quello degli artisti legati al cubismo analitico. Rispetto a loro, però, l’autore raggiunge un proprio risultato deciso, personale e contemporaneo definendo i confini geometrici delle figure e limitando sempre più le sfumature cromatiche. I colori, accostati anche con ironia e non solo per contrasto, si fanno elementari così come le figure di cui resta l’essenza e la forza di evocare un ricordo attraverso l’apparente semplicità delle forme. L’artista pone fra sé e lo spettatore uno schermo interpretativo; una vetrata neo-gotica attraverso la quale figure ben riconoscibili di barche, caffettiere, che lo riportano alla sua Napoli natìa,  alberi, tavolini, vasi di fiori e case si muovono liberamente e sfilano fra campiture di colori accesi, vivi, innaturali, creando un’immediata sensazione di serenità nell’osservatore.

Nell’opera “Io sono la via, la verità e la vita” si vede  che l’artista è approdato a un simbolo dal profondo significato e presentato, ora, in una chiave maggiormente intima e raccolta, sebbene non disgiunta dalla sua gamma cromatica di impostazione matissiana e dalla scomposizione quadrettata che in qualche maniera richiama la modalità strutturale della pittura cubista. In questa crocifissione la passione del Cristo, e la sua solitudine sulla croce, assurge a soggetto unico dell’opera.

In alcune parti le tinte si fanno meno squillanti quasi a voler suggerirci sia la sacralità della scena sia l’intima sofferenza del Cristo, rendendoci partecipi di una riflessione dell’artista sul tema sacro. I lacerti di una natura arborea, che danzano attraverso le consuete campiture spezzettate di colore, sono l’unico elemento dinamico dell’opera e accentuano l’immobilità del Salvatore e il suo sacrificio silenzioso. In definitiva, opera sacra e moderna allo stesso tempo, opera che parla al cuore e alla storia, perché in definitiva non si può vivere il presente senza conoscere il passato.

Organizzazione Associazione Juliet, a seguire un rinfresco con Girardi Spumanti.

 

“Maraveecorpus”: al castello di Susans con la Matic

“Maraveecorpus”: al castello di Susans con la Matic

Majano (Ud) - La  splendida cornice del Castello di Susans a Majano in provincia di Udine, accoglie quest'anno la tredicesima edizione della rassegna “Maravee” che prende il titolo di “Maraveecorpus”.

L'edizione 2014 affronta il tema del corpo come immagine profonda del sé, come luogo in cui si plasma l'identità dell'individuo, un corpo che diviene luogo di mutazione e moltiplicazione identitaria attraverso la ritualità del travestimento, del trucco, della maschera, della performance e della creazione ambientale.

Tra i molti artisti come Kusterle, Comoretti e Lachapelle, domenica 23 novembre al castello incontriamo Lorena Matic,  artista multidisiplinare che con la fotografia, un docufilm e la pittura si inserisce nel contesto della mostra con l'idea, come ci racconta lei stessa, di contaminare luoghi diversi dall'arte.

La Matic, definita nel catalogo di Maravee, che verrà presentato il 30 novembre, come un'artista “nata più volte, a Trieste ed altrove”  presenta all'interno della rassegna una serie di scatti che sono il prodotto di un dietro le quinte molto lungo in varie ambientazioni, e che hanno come filo conduttore la ricerca di relazione con l'altro, con il tessuto sociale, con la contemporaneità.

Non uno spazio per addetti ai lavori, spiega la stessa artista, ma piuttosto qualcosa che si inserisce profondamente nel tessuto sociale, ne è prova il docufilm che ha presentato alla mostra, in cui lei stessa protagonista, si inserisce nel contesto lavorativo di un agenzia immobiliare e nel presentare le case ai clienti come una vera agente, fa visitare al potenziale acquirente gli ambienti della nuova casa, esorcizzando le paure, attraverso la rappresentazione visiva.

La mostra si protrarrà sino al 30 novembre, ed è visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 15.00 alle 19.00.

Per gruppi e scolaresche sono previste visite anche in altri orari su prenotazione allo 0432/948090 o all'indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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