Mostra fotografica di Dominik Fras al Mini Mu a Trieste
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- Categoria: Arte
- Pubblicato Venerdì, 07 Novembre 2014 09:01
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Trieste – Domani sabato 15 novembre 2014, alle ore 18 nello spazio espositivo del Mini Mu - a Trieste, all’interno del comprensorio del parco di san Giovanni, via E.Weiss - si terrà l’apertura della mostra di Dominik Fras, presentata da Robert Inhof, direttore della Galerija Murska Sobota.
I lavori qui esposti, sia per la tematica e sia per l’uso molto radicale del bianco e nero privilegiano un uso controllato e meditato di soggetti e materiali sensibili all’effetto monocromatico, volendo così prendere le distanze, da reportage o still life che privilegiano l’uso molto smaccato del colore. Il tema guida (i ponti, e più in generale i manufatti della grande archeologia industriale) permette all’autore di guardare alla realtà ritratta, con un certo disincanto, ma anche con una memoria storica che non si lascia scavalcare dal sentimento della pittura, per raggiungere variazioni che stanno al limite della riflessione interiore assai più che una registrazione di luoghi: in queste inquadrature troviamo il silenzio, l’orizzonte ampio, talvolta il dato storico, il manufatto umano, senza il dovere di riconoscersi in una inclinazione sentimentale per la propria terra, per l’aspetto sociale o simili.
Si tratta, allora, di immagini comprensibili (diciamo pure riconoscibili), eppure toccate dalla purificazione formale che sottotraccia le accompagna: là dove la forma conchiusa trova la sua ragione d’essere nell’iterazione del tema, la narrazione nel perdere il suo soggetto primo (l’uomo e la scansione temporale delle sue azioni), riconduce il tutto al bisogno di una scoperta continua: non più verità, bensì condizione soggettiva; e le impeccabili immagini di Dominik Fras ne divengono il segno incontrovertibile.
La luce è cruciale per ogni fotografo, e l’autore non solo dimostra di saperla sfruttare, ma la trasforma conseguentemente al soggetto ripreso. Nei suoi rigorosi b/n le luci lampeggianti di una qualsiasi città rivelano le rigide strutture di ponti e di stazioni ferroviarie con violenti contrasti rispetto all’oscurità della notte. Potremmo dire che queste sono architetture nude, perché hanno la stessa forza e l’intensità dei ritratti delle modelle e i volumi assoluti dei loro corpi. Potremmo quasi permetterci di affermare che ci fissano nella loro silenziosa astanza. Ma anche là dove l’autore tocca delle sequenze a colori, una luce diffusa e debordante stempera i soggetti nei tenui paesaggi che li contengono.
La serata, realizzata sotto l’egida della Provincia di Trieste, è stata organizzata dall’Associazione Juliet con la collaborazione di Elisabetta Bacci. Il rinfresco sarà offerto da Girardi Spumanti e Azienda Agricola Sandi Škerk.
La mostra proseguirà fino al 22 dicembre, con orario di visita il lun / mer / ven dalle 16.00 alle 18.00.
Per ulteriori info: 393 9706657.