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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

“Angelo Popesso pittore”: a Udine fino al 29 marzo la mostra per riscoprire la magia dell’arte

“Angelo Popesso pittore”: a Udine fino al 29 marzo la mostra per riscoprire la magia dell’arte
 
Non manca molto alla conclusione della mostra “Angelo Popesso pittore”. Ancora poche tornate tra meraviglia e contemplazione che subito il gran premio di ricordo e celebrazione volgerà al termine. Eppure si sa, gli ultimi giri di pista sono i più emozionanti. Perché accolgono i ritardatari. Perché permettono di godersi per l’ennesima e ultima volta lo spettacolo di sensazioni. Perché rappresentano il momento più alto, gradino del podio pittorico.
 
È per questa e altre numerose motivazioni che Angelo Popesso va riscoperto (e se è il caso conosciuto) proprio approfittando di queste ultime curve. La Chiesa di Sant’Antonio Abate a Udine farà da suggestiva cornice alla mostra ancora fino al 29 marzo, offrendo una panoramica inedita e prestigiosa sul lavoro e la vita di uno dei più amati e ricordati pittori del Friuli, occhio attento all’ambiente rurale e umano in cui ha vissuto, animo emozionato che ha saputo e sa ancora emozionare, mano capace di guidare le pennellate direttamente alla sensibilità più profonda.
 
E tuttavia l’esposizione delle opere di una vita, voluta e organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Udine con il sostegno della Fondazione CRUP, troverà sua naturale conclusione proprio nel luogo dove il lavoro del “pittore dei gelsi” ha avuto inizio, il negozio “L’amico del pittore”. 
 
Con la visita guidata prevista per venerdì 27 marzo sarà infatti possibile conoscere la sfera più personale, ma al tempo stesso laboriosa e collettiva, dell’artista, non semplice bottega di corniciaio, non semplice laboratorio di lavoro, spazio di esposizione e punto di vendita, non semplice luogo di confronto e condivisione con i contemporanei, ma vero e proprio centro di riferimento per la cultura e l’arte nella Udine della seconda metà del Novecento.
 
“Mio padre apparteneva a una generazione che ha vissuto l'arte come parte integrante della vita. Non un passatempo, quindi, né un modo come un altro per diventare famoso. Assieme ai suoi amici pittori si caricava in spalla tele e cavalletto e in lambretta cercava soggetti da dipingere, partecipava alle ex tempore (frequenti negli anni '60, '70), visitava gallerie e musei… dedicava insomma tutto il tempo possibile alla sua passione, anche a costo di sacrifici. Oggi questo tipo di artista non c'è più. Tutto deve evolversi, giustamente, e rispecchiare il proprio tempo, ma mi sembra giusto che il passato, soprattutto quello che ha in sé valori importanti come l'amore per la natura, il rispetto per il lavoro, l'attenzione per le piccole-grandi cose, non debba essere dimenticato”.
 
Questo il ricordo e il pensiero del figlio Dario Popesso, attuale gestore del negozio di Via Aquileia, depositario e promotore di un senso dell’arte che va riscoperto, che deve essere riscoperto, per poter ancora essere in grado, attraverso la semplicità di un arbusto, di un palazzo o di una figura stilizzata, di raggiungere la più bella e serena delle astrazioni emotive.
 
“Tanti, dopo aver visitato la mostra, mi hanno detto di aver provato un senso di serenità nel guardare i quadri di mio padre e questo è un risultato davvero meraviglioso. Dimostra che il suo discorso è ancora valido e che semplicità e umanità sono esigenze sempre vive. Forse abbiamo bisogno anche di trovare di nuovo nell'arte il potere di emozionare e di parlare in modo comprensibile: il potere di dare qualcosa di più. Una specie di magia, insomma”.
 
Il tempo per ritrovare questa magia c’è ancora, meglio affrettarsi.
 
 
“Angelo Popesso pittore”: Udine, Chiesa di S. Antonio abate,13 febbraio – 29 marzo 2015, orari 10.00 – 12.30 / 16.30 – 19.00 (lunedì chiuso), ingresso gratuito
 

Personale di Annalisa Pisoni nella sede di Ad Formandum

Personale di  Annalisa Pisoni nella sede di Ad Formandum

Trieste - Mercoledì 18 marzo, a partire dalle ore 19, presso l’affascinante sede dell’Impresa Sociale Ad Formandum in via Ginnastica 72, si inaugura la mostra “Closer” dell’artista Annalisa Pisoni Cimelli. La mostra firmata da Elisabetta Bacci si compone di venti opere di grandi e piccole dimensioni che rimescolano, per mezzo di un contrasto molto appariscente, il rapporto biunivoco tra il corpo come campo d’indagine e la modalità d’espressione come possibilità estensiva del linguaggio, sia questo di impronta pittorica o sia questo di impostazione fotografica.

Ecco perché l’autrice, affascina per la capacità di produrre immagini che non si soffermano sulla ridondanza di un vero impianto narrativo, ma solo su microflash aneddotici, perché nella mente dell’autrice vale lo slogan degli architetti razionalisti: “less is more” e financo che la qualità dell’opera la si percepisce nel dettaglio e non nello sguardo d’insieme.

È ovvio che il dettaglio può ingenerare confusione, anche perché non facilmente leggibile, e può quindi condurre l’occhio di chi guarda alla considerazione che si sia di fronte a opere non riconoscibili. Eppure, sebbene l’autrice giochi su questo filo del rasoio, la negazione del reale qui non c’è mai e il confine con l’astrazione o con il segno gratuito rimane appunto una possibilità non praticata.

La serata, organizzata con il concorso dell’Associazione Juliet, e legata alla ricorrenza della giornata della Donna, sarà presentata dal critico Elisabetta Bacci. La chiusura della mostra è prevista per il 30 maggio e sarà visitabile da lunedì a giovedì, dalle ore 17.00 alle 20.00.  Per ulteriori info:  335 264611 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Dal 7 marzo al 28 giugno due mostre inedite sull'avanguardia russa a Villa Manin. Video

Dal 7 marzo al 28 giugno due mostre inedite sull'avanguardia russa a Villa Manin

Codroipo (Ud) - Si aprono il 7 marzo a Villa Manin due inedite e singolari mostre. La prima, intitolata "Avanguardia russa a Villa Manin 1910/1930 - Capolavori dalla Collezione Costakis" raccoglie irca 300 opere dalla collezione Costakis, prestate dal museo statale di arte contemporanea di Salonicco, e 100 dell'artista Aleksandr Rodčenko tra fotografie originali, collage, fotomontaggi stampe vintage e pubblicità.

Fino a giugno inoltre, la sala convegni ospiterà “Il cine-occhio delle avanguardie russe”, una vasta panoramica sulle tendenze più innovative del cinema russo, dagli anni della rivoluzione fino all’inizio dell’era di Stalin.

L'inaugurazione è avvenuta il 6 marzo alla presenza della presidente regionale Debora Serracchiani, dell'assessore Torrenti e dei vertici dell'azienda speciale Villa Manin. Per il Museo Statale d'Arte Contemporanea di Salonicco era presente la direttrice Maria Tsantsanoglou. Inoltre, Angeliki Charistou, Curatrice della collezione Costakis per la la mostra Capolavori della Collezione Costakis e Ol'ga Sviblova, Direttore della Caa della fotografia di Mosca per la mostra Aleksandr Rodcenko Fotografia.

La collezione di George Costakis, saranno visitabili dal 7 marzo al 28 giugno nelle sale della splendida Villa. Una mostra enciclopedica – curata da Maria Tsantsanoglou e Angeliki Charistou e realizzata in collaborazione con il Museo e la Città di Salonicco e con il Ministero della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica - capace di mettere in luce, grazie alla varietà e alla ricchezza dei lavori presentati, le diverse e ancora poco conosciute anime dell’arte sperimentale russa e di svelare la storia e la personalità di quell’uomo - quel “pazzo greco”- che sfidando i divieti del regime stalinista riuscì a collezionare migliaia di opere di artisti russi dei primi decenni del Novecento, evitandone la distruzione e la dispersione.

Qui il video di ContemporaryArt Torino che documenta l'esposizione nella sua precedente tappa allo Spazio Mostre Polo Reale Palazzo Chiablese:



Dipinti, gouaches, acquarelli, lavori d’arte applicata dei principali protagonisti di quella stagione, documenti e un nucleo importante di disegni sull’architettura costruttivista – per un’esposizione che a Passariano (Udine) si arricchisce di un ulteriore nucleo di prestiti, ottenuto dal Museo greco: tra questi alcuni dipinti di Malevič e di Rodčenko mai esposti nel nostro Paese, che verranno affiancati agli altri capolavori in mostra.

Un’integrazione significativa, perché è proprio alla complessa personalità artistica di Aleksandr Rodčenko (1891-1956) che è dedicata un’altra particolare esposizione curata da Ol’ga Sviblova, focalizzata sulla rivoluzionaria produzione fotografica dell’artista russo, che dal 1924 al 1930 abbandonò la pittura per la fotografia.

Cento opere tra fotografie originali, collage, fotomontaggi stampe vintage e pubblicità, provenienti dal Multimedia Complex of Actual Arts (MoscowHouse of Photography Museum), ci consegneranno uno spaccato quanto mai significativo degli anni Venti e degli inizi degli anni Trenta in Russia: con i volti, le mode, le architetture, gli ideali e le finzioni di allora, magistralmente colti da Rodčenko con un linguaggio visivo assolutamente personale e nuovissimo.

Le mostre promosse dall’Azienda Speciale Villa Manin di Passariano e dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia, con il sostegno della Fondazione CRUP, sono incluse nello stesso biglietto (comprensivo di audioguida) e costituiscono dunqueuna proposta culturale assolutamente irripetibile in Italia.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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