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Cultura

13 maggio 2012. Un viaggio dentro la vita di Pasolini in Friuli

13 maggio 2012. Un viaggio dentro la vita di Pasolini in Friuli.

Una domenica speciale, il 13 maggio 2012, per Casa Colussi di Casarsa della Delizia ed una prima prima tappa nel lungo viaggio di esplorazione dentro la stagione friulana del giovane Pasolini, cui il Centro Studi casarsese dedicherà l’intero progetto annuale di scavo e approfondimento.

Un appuntamento che, inoltre, è stato accolto e inserito nel programma nazionale 2012 di “Case della Memoria”, la prestigiosa associazione toscana che consorzia la miriade di abitazioni-museo legate in tutta Italia al ricordo degli artisti che vi hanno vissuto, da Casa Pirandello ad Agrigento a Casa Pascoli a Barga,  e che, proprio nel fine settimana di metà maggio tra il 12 e il 13, ne promuove la visibilità e ne mette in rete l’offerta culturale. E’ con queste credenziali di tutto rilievo che si propone il ricco menu di manifestazioni che appunto, nella giornata del 13 maggio, animerà gli spazi del Centro, già a partire dalle visite guidate previste su prenotazione nella mattinata.

Il clou si concentrerà però soprattutto nel pomeriggio, quando, dalle ore 17, un agile convegno porterà alla luce aspetti inconsueti o poco noti della biografia friulana di Pasolini. Al racconto sulla Casarsa degli anni ’40-’50, ricostruita da Marco Salvadori, direttore della Biblioteca locale e segretario del Centro, seguiranno interventi sulla passione pasoliniana per i treni e sul suo riflesso in scrittura (con Romano Vecchiet, direttore della “Joppi” di Udine); sulla sensibilità plurilinguistica del precoce poeta, attento alla diversa phoné delle varianti dialettali “de cà da l’aga” (con la presidente Piera Rizzolatti dell’Università di Udine); sul rapporto con l’amico ed editore Luigi Ciceri (con la ricercatrice Maura Locantore); sull’illuminante pratica pedagogica del Pasolini insegnante geniale (con il direttore Angela Felice); sulle caratteristiche e sulle costanti del “vocabolario” presente negli scritti casarsesi, in italiano e in friulano, come prima mappatura per una ricognizione lessicale da realizzare nel 2012 (con Piergiorgio Sclippa della Società Filologica Friulana).

Tanti tasselli per il mosaico di una vita da rievocare in una domenica di maggio che poi,  alle ore 19.30, sarà chiusa dalla proiezione del servizio Tv “Pasolini e il Friuli”, firmato per la sede regionale della Rai dal giornalista Mario Rizzarelli, presente alla manifestazione. Una visione da non perdere, per chi se la fosse lasciata sfuggire il 5 marzo scorso, quando, per la ricorrenza dei 90 anni dalla nascita del poeta, il filmato fu presentato in anteprima casarsese, dando il via idealmente a questo 2012 di dedica speciale all’indimenticato cantore di cui il Centro Studi si onora di custodire il ricordo e di studiare e valorizzare la parola e il pensiero.

Info, Centro Studi Pier  Paolo Pasolini, via G. Pasolini 4, 33072 Casarsa della Delizia (pn), tel. 0434 870593, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www. centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it.

 

Vicino/lontano apre su equità e giustizia

Vicino/lontano apre su equità e giustizia

Si apre ufficialmente stasera, 3 maggio alle ore 18.30, davanti alla chiesa di San Francesco, ad Udine, l’ottava edizione di Vicino/Lontano.

I temi della giustizia e dell’equità nelle società moderne, la precarietà e la conseguente difficoltà per le giovani generazioni di progettare il loro futuro, la cultura della sostenibilità ambientale ed energetica ai tempi della globalizzazione (vicino/lontano aderisce insieme al Comune di Udine alla Notte Verde del Nordest) ed il futuro dell’uomo nell’era delle biotecnologi, sono declinati nel corso di sessanta appuntamenti;  confronti, incontri, storie, mostre, spettacoli, proiezioni, concerti e presentazioni di libri nei quali interverranno più di cento ospiti, tra scrittori, giornalisti, filosofi, rappresentanti del mondo scientifico, attori, musicisti e artisti.

Alla cerimonia di inaugurazione, questa sera, giovedì 3 maggio, alle 18.30,  saranno presenti l’assessore regionale alla Cultura Elio De Anna, per il Comune di Udine il sindaco Furio Honsell e l’assessore alla Cultura Luigi Reitani, il rettore dell’Università di Udine Cristiana Compagno e il presidente di vicino/lontano Alessandro Verona.

Dopo un brindisi benaugurale, alle 19.30, si apriranno le porte di San Francesco per il concerto  del Polifonico diretto da Fabiana Noro con l’accompagnamento al pianoforte di Ferdinando Mussutto. Lo storico e pluripremiato coro, che già inaugurò la terza edizione del festival e con cui si rinnova quest’anno la sinergia, eseguirà alcuni pezzi dal suo repertorio.

Prenderà il via alle ore 20.00, il primo dei numerosi dibattiti in programma a San Francesco, “Quale misura per il presente? Un confronto su scienza, democrazia, sostenibilità”, realizzato in collaborazione con la rivista Multiverso, a cui partecipano, moderati da Francesco Marangon, il giornalista Paolo Cacciari, già assessore all’Ambiente e alle politiche giovanili del Comune di Venezia, Gilberto Corbellini, professore di Storia della medicina, Bioetica ed Epistemologia medica alla Sapienza di Roma, e Arnaldo Cecchini, professore di Tecniche urbanistiche all’Università di Sassari.

Al centro della discussione è la ‘misura’, uno dei fondamenti su cui si basa la conoscenza scientifica e a cui è di fatto riconducibile ogni ambito dell’attività umana. Di fronte alla complessità del presente appare indispensabile trovare una nuova alleanza fra scienza e democrazia, ed operare scelte orientate all’etica della responsabilità, dove parole come equità, sobrietà, rigore, partecipazione, sostenibilità siano punto di partenza di ogni progettazione individuale e collettiva.

Alle 21.30, sempre nello spazio San Francesco, un secondo importante confronto dal titolo: “Dove va la filosofia?”.  Moderati da Marco Pacini,  due personalità  di spicco: Pier Aldo Rovatti, che lanciò nel 1984, insieme a Gianni Vattimo, la stagione del postmoderno, dell’ermeneutica e del pensiero debole e lo stesso Ferraris,  si confronteranno sui temi del pensiero, che  riporta la concretezza della realtà al centro della riflessione filosofica.

Nel pomeriggio di giovedì, alle 18, si apre alla “Galleria fotografica Tina Modotti”, la mostra multimediale Urban Survivors, che rinnova la collaborazione di vicino/lontano con Medici Senza Frontiere, la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente, operativa in oltre 60 paesi.

 La mostra, che resterà aperta nei soli giorni del festival, (3-6 maggio) propone le immagini realizzate da cinque grandi fotografi dell’agenzia internazionale "Noor",  Pep Bonet, Alixandra Fazzina, Stanley Greene, Jon Lowenstein e Francesco Zizola,  nelle baraccopoli di Dhaka (Bangladesh), Port-au-Prince (Haiti), Johannesburg (Sud Africa), Karachi (Pakistan) e Nairobi (Kenya). Agli scatti d’autore si affiancano i contributi video realizzati in collaborazione con la Darjeeling Productions e candidati, per il loro valore, ai Webby Awards, il prestigioso riconoscimento dell'International Academy of Digital Arts and Sciences per i materiali diffusi su internet. Urban Survivors ha lo scopo di mettere in luce e documentare le emergenze umanitarie e sanitarie che MSF affronta nei quartieri degradati delle più grandi città del mondo e al contempo, di sensibilizzare l’opinione pubblica.

 








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Piccolo Festival FVG mette in cartellone la follia

Piccolo Festival FVG mette in cartellone la follia

Presentato oggi, al teatro San Giorgio di Udine il nuovo cartellone della quinta edizione di Piccolo Festival del Friuli Venezia Giulia. Quest’anno il programma musicale, operistico e teatrale, che debutta il 28 giugno e si chiude il 13 luglio, è ispirato al tema della follia.

 

Ancora una volta le suggestioni tradotte dal Festival vengono dalla regione in cui Piccolo Festival è nato: il Friuli Venezia Giulia. Il 13 maggio del 1978, veniva approvata dal parlamento italiano la legge 180, da tutti conosciuta come Legge Basaglia, dal cognome del suo fautore, Franco Basaglia: psichiatra brillante, docente universitario autorevole, ma soprattutto medico e scienziato controcorrente.

 

La sua legge chiuse definitivamente le porte dei manicomi, dando il via a una psichiatria senza più muri, lucchetti, serrature e contenimenti ma con al centro la dignità e la dimensione umana dell’ammalato, visto e inteso senza prescindere dal legame con il tessuto sociale in cui esso vive.

 

Spiega il direttore del Festival Gabriele Ribis: “La musica ha indagato a lungo il tema della follia e il Friuli Venezia Giulia è stato il territorio privilegiato di un grande cambiamento.  Il Festival vuole testimoniare un percorso di civiltà e lo racconterà attraverso la musica, il teatro ed il cinema ma anche la fotografia, cercando di condurre gli spettatori all’incontro festoso con l’arte, tracceremo un percorso dove si intrecceranno le umane fragilità, la storia  della nostra terra, nei luoghi che attraverso la cultura diventeranno un autentico balsamo per l’anima.  Poi, aggiunge Ribis, c’è un’altra forma di follia di cui gli artisti sono oggi vittime e testimoni. Vince l’idea della cultura come extra, come lusso, passatempo per cui chi fa questo mestiere è ormai considerato un folle, e quindi  qualcuno che non è necessario alla società e deve stare ai margini. A me piace ricordare una frase di Carlo Dossi : “i pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi”. Ecco il Festival serve  anche questo, a ricordare che c’è bisogno, nella vita, della follia dell’arte e dei suoi artisti, della musica e del teatro.”

“Una follia artistica” fortunatamente appoggiata dalla Regione Friuli Venezia Giulia che fin dal primo Festival ad oggi, nella persona dell’assessore alla cultura Elio De Anna da a Piccolo Festival il suo parternariato istituzionale, con le Provincie di Udine, Pordenone e Trieste e ben 13 comuni di:  Capriva del Friuli, Faedis, Martignacco, Pradamano, Reana Del Rojale, Remanzacco, San Daniele del Friuli, Tarcento, Tarvisio, Tricesimo, Trieste, Valvasone. Importantissimi i partner privati che sostengono il Festival. Lorenzo Kasperkovits, responsabile Area Mercato di BCC, Federazione Friuli Venezia Giulia, presente alla conferenza stampa, ha sottolineato l’importanza culturale e la ricaduta che il Festival ha sulla regione: nel nostro statuto prevediamo la promozione e la crescita culturale del territorio. I nostri soci avranno accesso a prezzi ridotti a tutti gli spettacoli in cartellone. Dare  a molti condividendo il valore della territorialità è la “mission” del nostro istituto.

 

Un calendario, dal 28 giugno al 13 luglio, diviso in una sezione principale (La Follia) e in una dedicata esclusivamente ai ragazzi (Piccole Follie) declinate entrambe nelle forme della musica, dell’opera lirica, dei concerti,  del teatro e del cinema, per un totale di 18 spettacoli con il Concerto-evento “Lagermusik”,  alla Risiera di San Sabba, (una prima assoluta), che avrà come protagonista Moni Ovadia e la nuova opera prodotta da Piccolo Festival FVG in collaborazione con FVG Mitteleuropa Orchestra: Il Signor Bruschino di Gioacchino Rossini.

 

Il cast internazionale della nuova produzione è costituito dai vincitori delle audizioni tenutesi, il 21 e 22 aprile al Conservatorio Tomadini di Udine: l’italiano Nikolaj Pintar per il ruolo di Gaudenzio, la giapponese Yukiko Aragaki per il ruolo di Sofia, lo spagnolo Javier Landete, per il ruolo di Bruschino, il cileno Jaime Canto Navarro, per il ruolo di Bruschino figlio, il triestino Raffaele Prestinenzi per il ruolo di Florville, lo sloveno Tomaz Stular per il ruolo di Filiberto e l’islandese-udinese  Svanhildur Rosa Palmadottir per il ruolo di Marianna.

 

Quattro i concerti in prima assoluta: “Pazzie celebri”, “Natisone/Nadiža” , “Follieder” “Mysterium” oltre al già citato “Lagermusik”,in collaborazione con la Jerusalem Academy of Music e con il Patrocinio ufficiale dell’accademia di musica e danza di Gerusalemme.

 

Per il teatro, Piccolo Festival si affida alla drammaturgia dello scrittore triestino, Pino Roveredo ed al suo: “Ballando con Cecilia”.

Infine il cinema che ha raccontato la follia umana:  Train de vie, Si può fare, e Shine sono i titoli scelti per una programmazione in linea con il tema ispiratore del Festival.

Infine, nella sezione dedicata ai ragazzi tre proposte. L’opera in prima regionale… con “C’era una volta...il Re Tuono”, i Concerti con  “Il grande George” ed il Teatro con: “La camicia dell’uomo contento”.

 

Una programmazione ricca e di alto livello ma già orientata al futuro. Anticipata in conferenza stampa la prossima e prestigiosa collaborazione per agosto 2013, con il Teatro Nazionale da Camera sloveno con la quale Piccolo Festival produrrà un dittico di due intermezzi settecenteschi: “La Dirindina” di D. Scarlatti e “La Canterina”di Hyden, con la regia di Elisabetta Marina e direttore Filippo Maria Bressan.





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