• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Ven11222024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Bianco & Nero: Il Premio Oscar, Ennio Morricone incanta Udine

Bianco & Nero: Il Premio Oscar Ennio Morricone incanta Udine

Un concerto indimenticabile. Sabato 8 settembre, il maestro Ennio Morricone, ha letteralmente incantato i quattromila spettatori giunti in Giardin Grande, ( Piazza Primo Maggio), a Udine ad ascoltarlo. Con oltre 500 colonne sonore per il cinema, 40 milioni di dischi venduti, centinaia di concerti diretti in tutto il mondo, il musicista che ha contribuito a consegnare al mito buona parte dell’immaginario cinematografico italiano, dal genere che lo ha reso celebre – il western – alla commedia, al cinema di impegno sociale e politico, ha conquistato la platea. Le sue partiture per il grande schermo hanno infatti il dono rarissimo di “funzionare” anche se eseguite senza il supporto delle immagini per le quali sono state create. All’attività di compositore per il cinema (che gli è valsa numerosissimi premi, tra cui l’Oscar alla carriera, consegnatogli nel 2007 da Clint Eastwood e, ultimo, il Polar Music Prize 2010 svedese, considerato il Nobel della musica), Morricone unisce da anni e con successo anche quella di autore di musica contemporanea o “musica assoluta” come lui ama chiamare le sue composizioni non destinate alla settima Arte.

Sul palco udinese con il maestro e direttore d’orchestra,  due straordinarie formazioni: l’Orchestra Roma Sinfonietta, costituitasi nel 1993 e il Coro Lirico Sinfonico di Verona diretto dal Maestro Giovanni Andreoli per un totale di oltre 160 elementi chiamati a proporre alcune tra le innumerevoli composizioni che hanno entusiasmato ed emozionato milioni di persone in tutto il mondo. Un evento per la città di Udine voluto da “BIANCO&NERO”, la prestigiosa rassegna culturale, realizzata in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine, con la sponsorizzazione di Fondazione Crup, Provincia di Udine – Terra dei Patriarchi e Camera di Commercio di Udine, per celebrare il  compositore italiano che ha fatto grande il cinema..

Palpabile l’emozione di coloro  che si sono accostati al concerto consapevoli dell’eccezionalità della serata. Un repertorio amato e riconosciuto da milioni di persone in tutto il mondo quello proposto. Venti brani e tre bis concessi con grande generosità  e numerose “standing ovation” del pubblico. Ad aprire il concerto una prima esecuzione “suite” con i brani tratti da “Gli Intoccabili”, dal film di Brian De Palma e nomination agli Oscar per la Colonna sonora, “Ostinato ricercare per un’immagine”, tratto dal film, “l’Ultimo Gattopardo” e dedicato alla moglie di Morricone, Maria,  “Vittime di Guerra”, dall’omonimo film di De Plama e “Abolission” tratto dal film Quiemada di Gillo Pontecorvo. Poi  l'attesa esecuzione della leggendaria colonna sonora tratta dai film di Sergio Leone: Il buono, il brutto e il cattivo, C’era una volta il west, Giù la testa, l’Estasi dell’oro.

L'ascolto dal vivo dei brani proposti è stato travolgente grazie anche al contributo della soprano, la brava Susanna Rigacci. Le colonne sonore degli “spaghetti western” con  gli spari,  i fischi e jodel ed il motivo principale, de “Il buono, il brutto il cattivo”, assomigliante all'ululato del coyote, con la melodia composta da due note, ed i  tre personaggi principali del film, visualizzati da differenti strumenti, resero all'uscita del film, memorabili le scene cinematografiche.

A seguire “H2S”, “Il clan dei Siciliani” del regista francese Henry de Verneuil, e alcuni brani raffinatissimi composti per “Metti una sera a cena” di Giuseppe Patroni Griffi. Da brividi l’esecuzione dei "temi" del film “Mission” con l’apporto del Coro. Le musiche del film di Roland Joffe,  con il brano “Gabriel’s Obo” sono tra i più celebri della storia del cinema. Grazie a questa colonna sonora  Morricone vinse il Brithish Academy of film and Television Arts e il Golden Globe ed ebbe la Nomination all’Oscar. In chiusura i brani più celebri di “C’era una volta in America,” del regista Sergio Leone, e de “Il pianista sull’Oceano di Giuseppe Tornatore. Infine i bis, pubblico in piedi e dieci minuti d’applausi. La giusta conclusione di una serata di musica popolare e amatissima,  da ricordare.

 

Vittorio Sgarbi a Udine: "Bianco & Nero? Sono io"

Vittorio Sgarbi a Udine:

“Bianco e nero sono io. Amato e odiato. Capisco quelli che mi amano, non capisco quelli che mi odiano.

Vittorio Sgarbi ( foto di Giulia Iacolutti) è così, prendere o lasciare e lunedì sera, ad ascoltarlo in Piazza San Giacomo a Udine c'erano mille persone.

"Mi ricordo che un antico premier italiano  entrò in parlamento nel 1994, due anni dopo di me e si lamentava che tutto era inutile, che si perdeva tempo, che non si riusciva a concludere nulla e dopo nemmeno un mese attribuiva la colpa al suo complesso di superiorità, ma io gli dissi e pensi a me allora che sono superiore senza complessi.”

“Nel  1983 ho avviato il primo corso in Italia di storia dell'arte in  Conservazione  dei beni culturali. Per tre anni ho insegnato a Udine "Storia delle tecniche artistiche". Ricordo che numerosissimi allievi affollarono l'aula in 200 la prima lezione, poi evidentemente dissi loro qualcosa di tremendo (non so cosa) tanto che velocemente si ridussero a 40. Uno di questi quaranta diventò anche presidente della regione FVG, Alessandra guerra. Poi ci fu Raffaella Zubin che diventò Direttore del Museo di Gorizia. Ma il primo allievo fece un vero colpo di genio, riuscì a far pubblicare in copertina sull’Espresso un falso di Raffaello (il vero oltretutto è esposto a Palazzo Pitti) facendolo passare per vero.”

Ma Sgarbi è stato chiamato a Udine da "Bianco & Nero" per parlare di arte contemporanea, della contemporaneità dell’arte e del suo ultimo libro “L’arte è contemporanea".(Bonpiani editore) 

“L'arte, dice,  interessa pochissimo a molti e moltissimo a pochi. E il professore,  il critico d'arte competente e coltissimo che inchioda il pubblico alle poltrone spiega che le opere non sono creazioni da contemplare, ma  carne viva;  Per Arcangeli, presente e passato non si contrappongono, ma si rafforzano a vicenda: ad esempio, inattese consonanze legano Wiligelmo e Pollock, Piero della Francesca e Mondrian."

Sgarbi mostra  insofferenza nei confronti degli "indipendent curator" di oggi: aggiornati, privi di autorevolezza culturale, indifferenti al dialogo con l'opera, passivi nell'adattarsi a teorie generiche, disinvolti nell'assecondare le richieste del mercato, nel difendere una casta di privilegiati, nel farsi ammaliare dalle ultime trovate, nel rifiutare valori come piacevolezza e godimento. Recuperando suggestioni crociane,  ritiene che l'arte autentica sia sempre attuale: poco conta la data in cui un dipinto è stato eseguito, perché ogni rilettura «avvicinerà» quel dipinto. Contemporaneo, è sinonimo di classico: Mantegna è contemporaneo, come Caravaggio che attraversa le fibre dell'attualità, intuendo «qualcosa che noi tutti avvertiremo». Siamo dinanzi a una categoria non ideologica, ma intemporale: quasi un sinonimo di eternità e di classicità. Contemporaneo è un evento che non ha smesso di dire quel che aveva da dire. E aggiunge: "Ho voluto pubblicare per la prima volta nella storia dell’editoria un libro solo ma con due copertine diverse. Una copertina rappresenta Italia in croce opera di Gaetano Pesce, architetto designer che sta in America , l’altra di quello che io ritengo il pittore più bravo del nostro tempo, Antonio Lopez Garcia. Il dipingere non gli vieta di non esser contemporaneo. La visione quando comprate il libro non è la mia, ma la vostra di scegliere o uno o l’altro. Non qualcosa che devi ingurgitare perchè ti hanno detto che è un’opera d’arte  contemporanea. Decidi tu in base a quello che ti dice." Verso la  conclusione Haring, e la mostra di Udine accompagnata nei giorni precedenti all'inaugurazione da non poche polemiche. "Quando ad un artista opponi il potere, o lo censuri, in realtà lo fortifichi".  Il pubblico si alza dopo due ore e tributa a Sgarbi lunghi applausi scroscianti. E qualcuno commenta :"avrà pure un caratteraccio, ma è bravissimo".

 

 

 

Al Centro Pierpaolo Pasolini di Casarsa arriva la Scuola di Glottologia

Al Centro Pierpaolo Pasolini di Casarsa arriva la Scuola di Glottologia

Continuano le visite di prestigio a Casa Colussi, (a Casarsa delle Delizia) luogo materno caro alla sensibilità affettiva di Pasolini e oggi sede dell’attivissimo Centro Studi dedicato al ricordo e all’approfondimento dell’opera del grande poeta friulano. Dopo le recenti presenze del politologo Giorgio Galli, autore del volume Pasolini comunista dissidente (Kaos ed.), e di Franco Ricordi, uomo di teatro e filosofo, che a breve farà uscire un suo lavoro critico sul pensiero pasoliniano, è ora la volta del folto gruppo di 64 giovani studiosi in formazione coinvolti nella tradizionale Scuola Estiva di Glottologia e Linguistica organizzata a Lignano, dal 3 al 6 settembre, dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Udine in collaborazione con la SIG - Società Italiana di Glottologia.

A suggello finale delle giornate di studio, nel pomeriggio di giovedì 6 settembre, è appunto in programma una visita al Centro di Casarsa e ai luoghi pasoliniani che nei dintorni serbano tracce della geografia cara alla  giovanile sensibilità pasoliniana e destinata a trasfigurarsi in topografia sentimentale e poetica. Un incontro tra genius loci e decantazione in parole e immagini liriche certo suggestivo per i giovani studiosi, che, provenienti da Atenei di tutta la penisola, per questa occasione speciale saranno accompagnati dai responsabili del corso, Raffaella Bombi e Vincenzo Orioles, e saranno accolti da tutto il Centro Studi, in primis la neo-presidente Teresa Tassan Viol e il direttore Angela Felice, recentemente riconfermata nell’incarico. Sarà presente anche  tutto il direttivo della SIG, con due ospiti di assoluta autorevolezza scientifica: Stefania Giannini, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, e Luca Serianni, illustre linguista dell’Università “Alla Sapienza” di Roma, nonché socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei e, dal 2010, Vicepresidente della Società Dante Alighieri.

Pasolini ha un posto di grande rilievo nei suoi studi, che, dentro il lunghissimo elenco di una bibliografia specifica, indagano anche l’uso poetico e letterario della lingua. E’ il caso del saggio, di recente uscita per Cesati editore, Italiano in prosa, in cui l’esempio del versicolore sperimentalismo linguistico pasoliniano è letto come tentativo di strappo e snodo rispetto alle caratteristiche della lingua letteraria italiana influenzata fin agli inizi dai canoni della lingua poetica, con l’esito di una artificialità pur nobile ma “grammaticalmente” lontana dal parlato.

 

Info, Centro Studi Pier  Paolo Pasolini, via G. Pasolini 4, 33072 Casarsa della Delizia (pn), tel. 0434 870593, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., www. centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it.

Sottocategorie

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.