Cultura
VII Premio Internazionale Biennale di Poesia Femminile “Elsa Buiese”: sabato 15 giugno la vincitrice
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- Pubblicato Martedì, 11 Giugno 2013 12:13
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Con le loro raccolte di poesie hanno partecipato in tante, da tutt’Italia e anche da oltreconfine. Tra tutte ne sono state scelte sei e sabato 15 giugno a Martignacco si conoscerà il nome della vincitrice del VII Premio Internazionale Biennale di Poesia Femminile “Elsa Buiese”.
Il premio è ideato e promosso dal Comitato Dars (Donna Arte Ricerca Sperimentazione)di Udine, che da tempo incoraggia la creatività femminile sia in campo artistico (lo si è visto di recente con la rassegna dedicata ai libri d’artista “Come un racconto”) sia in campo letterario. In entrambi i casi l’intenzione è anche quella di rendere omaggio a due donne che in quei campi si sono distinte, Isabella Deganis e appunto Elsa Buiese, poeta originaria di Ceresetto di Martignacco, autrice di testi sia in italiano sia in friulano.
Per assicurare la memoria della sua voce forte e appassionata in occasione della premiazione, che si terrà alle 18.30 nella Sala Consiliare di Villa Ermacora allestita per l’evento dalle artiste del DARS, sarà proposto, con la lettura interpretativa di Cristina Benedetti, uno dei suoi testi più intensi, “Lapsus”.
A contendersi il premio, realizzato grazie al contributo e alla collaborazione del Comune di Martignacco, dell’Associazione di Comuni “CulturaNuova” e con il patrocinio della Provincia di Udine, saranno una rosa di sei finaliste, selezionate da una giuria composta da poete e scrittrici: Nelvia Di Monte, Marina Giovannelli, Loredana Magazzeni, Fiorenza Mormile, Giulia Rinaldi, e Antonella Sbuelz, oltre a Genny Zampa in rappresentanza del Comune di Martignacco, sponsor del Premio.
Le finaliste sonol’anconetana Anna Elisa De Gregorio, con la raccolta “Corde de tempo”; la sanvitese Rita Gusso con “Campo IV novembre”, Simona Leonardi (Serravezza, Lucca) con “Ecce Women”, Maria Natalia Iiriti (Bova Marina, Reggio Calabria) con “Nostra Signora dell'umana condizione”, Maria Sanchez Puyade di Trieste con “Domar una tormenta” (Domare una tempesta) e Carla Tombacco (Trivignano, Venezia) con “Braci dal Vento”.
La silloge vincente sarà pubblicata nella collana “Quaderni di poesia” del Dars, curata da Marina Giovannelli, dalla preziosa grafica e intervento a mano di copertina di Federico Santini.
“Abbiamo registrato con soddisfazione la partecipazione di un elevato numero di concorrenti, che hanno svolto un lavoro di ricerca poetica di tutto rispetto – affermano dal Comitato DARS – impegnandosi a interpretare personalmente i vari registri della poesia contemporanea. Si è evidenziata inoltre per la prima volta una forte presenza di poete del territorio del Friuli Venezia Giulia, segno che l’attività più che decennale del Dars nel promuovere la poesia femminile non è stata inutile”.
“Si è visto poi – concludono - l’aumento della poesia bilingue, anche questo indice di una accresciuta sensibilità al linguaggio e alle sue diverse vibrazioni”.
Alla premiazione, che sarà impreziosita dalle note del violino di Lucia Premerl, parteciperanno il sindaco di Martignacco, Marco Zanor e l’assessore Gianni Nocent.
A Carlo Petrini,fondatore di Slow Food, il Premio Gamajun International Award-Bruno Demarchi
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- Pubblicato Mercoledì, 29 Maggio 2013 10:24
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Gli è stato attribuito il titolo di “eroe europeo”, il quotidiano anglosassone “The Guardian” nel 2008 lo ha inserito, unico italiano, tra le “Cinquanta persone che potrebbero salvare il mondo”. Nel frattempo, di certo, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, rappresenta una delle vie per realizzare “L’Italia che saremo”.
È per questo che il Laboratorio internazionale della Comunicazione, che ogni anno riunisce in Friuli Venezia Giulia, a Gemona, un centinaio di giovani studiosi di italianistica provenienti da tutto il mondo, ha deciso di celebrarlo attraverso l’evento più importante del Lab, in programma dal 25 luglio al 14 agosto, cioè attribuendogli il 23° premio Gamajun International Award-premio Bruno DeMarchi. La cerimonia è in programma al Teatro sociale di Gemona per il lunedì 29 luglio alle ore 19.15.
Il Lab 2013, che avrà come motto proprio “L’Italia che saremo”, celebra “una nuova idea di gastronomia, che guarda al cibo come risultato di processi culturali, storici, economici e ambientali”, spiega il direttore Emanuela De Marchi, “una vera e propria rivoluzione culturale messa in atto da una forte personalità italiana che ha creato un movimento leader in tutto il mondo”. E il Friuli Venezia Giulia, aggiunge De Marchi, “in tutto ciò ha moltissimo da dire. Non possiamo dimenticarci che il settore agroalimentare contribuisce oggi per il 15% al Pil di questa regione e che qui hanno operato antesignani del recupero dei prodotti originari di questa terra, dando avvio a un progetto di sviluppo economico nel rispetto dell’ambiente e delle tradizioni”. Per questo la consegna del Gamajun a Petrini “sarà occasione per una partecipazione corale degli attori dell’enogastronomia made in Friuli”.
Nata per volontà di Petrini a Parigi il 9 dicembre 1989, l’associazione Slow Food oggi è infatti presente in 150 Paesi e conta oltre 100 mila soci tutti protesi a diffondere la cultura alimentare portatrice di piacere, identità e tradizioni e per promuovere uno stile di vita, oltre che alimentare, rispettoso dei territori e dell’ambiente. Petrini è stato anche l’ideatore di Terra Madre, la rete di oltre 2 mila comunità del cibo, che riunisce contadini, allevatori, casari, pescatori… da tutto il mondo.
Nei venti giorni di lavoro estivo a Gemona, quest’anno il Lab continuerà un percorso avviato nelle ultime edizioni e volto “ad affrontare con i protagonisti del nostro Paese ambiti e aspetti vincenti e costruttivi di una nuova visione sul futuro”, prosegue il direttore De Marchi. Nel lavoro culturalmente significativo del Lab, che attraverso parole chiave si è allenato a individuare quali innovazioni si affaccino in Italia, il Premio Gamajun nel 2011 ha messo in rilievo “la solidarietà, la coesione e la cooperazione internazionale” come tratto costitutivo di una nuova visione di futuro, premiando la Comunità Sant’Egidio; nel 2012 il Made in Italy veicolato dalla moda come settore di eccellenza e traino dell’economia, attribuendo il riconoscimento ad Ottavio Missoni. Nel 2013 “di prospettive sul futuro dell’Italia si parlerà dunque attraverso un altro strategico settore del Made in Italy, quello enogastronomico”, sintetizza De Marchi, anticipando che le “parole chiave” di questa edizione sono “Made in Italy, food, innovazione, impresa e tecnologie sociali, social media e sport”.
Il Gamajun International Award – Premio Bruno DeMarchi è un premio che “intende confermare nell’universo della comunicazione la funzione culturale e il ruolo geopolitico mediativo del Friuli Venezia Giulia – puntualizza il direttore del Lab -, terra di frontiera e quadrivio di culture, schiuso alla composizione dell’unità culturale, morale e politica dell’Europa”. Perciò esso rappresenta il vertice degli appuntamenti anche della 51ª edizione del Laboratorio internazionale della comunicazione, progetto proposto dalla Deputazione del Lab d’intesa con l’Università Cattolica di Milano e con l’Università di Udine, con il supporto della Regione, della Provincia di Udine, del Comune di Gemona e della Fondazione Crup, main sponsor del Premio Gamajun.
“Il rinnovato sostegno che la Fondazione Crup accorda a Lab si inserisce nell’impegno dell’Ente ad investire nella crescita e nella formazione giovanile”, afferma il presidente Lionello D’Agosini. “Il Lab è un progetto fortemente radicato nel territorio, dove ha creato una sinergia tra enti, associazioni culturali e istituzioni pubbliche, allo scopo di offrire un servizio culturale di qualità sia agli ospiti stranieri che alla Comunità friulana”. Inoltre, aggiunge il presidente, ” molti partecipanti al Lab delle scorse edizioni hanno contribuito a diffondere nelle università e negli istituti italiani all’estero, non sono la cultura italiana ma anche gli elementi cardine della Comunità friulana con cui sono entrati in contatto qui a Gemona.”
Pier Paolo Pasolini: "corpo a corpo con la parola, le immagini, il sacro” a Casarsa
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- Pubblicato Martedì, 28 Maggio 2013 08:48
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Si concluderà a Casarsa il seminario itinerante di studi pasoliniani “Pier Paolo Pasolini: corpo a corpo con la parola, le immagini, il sacro”, promosso in sinergia tra l’Accademia di Belle Arti di Brera, il Campus Universitario CIELS di Padova e il Centro Studi Pasolini.
Per tutta la giornata di martedì 28 maggio convergeranno infatti nella cittadina della Destra Tagliamento e a Casa Colussi, sede del Centro Studi, trenta giovani studenti e ricercatori, già coinvolti nelle due precedenti sessioni di lavoro, il 31 gennaio a Milano e il 15 aprile a Padova, per un’ indagine a tutto campo nella poliedrica attività pasoliniana.
Questa originale iniziativa di studio, progettata come un ideale viaggio di studio a puntate tra le tre sedi, ha esplorato dapprima la creatività dell’artista e cineasta Pasolini, educato precocemente dal maestro Roberto Longhi alla sensibilità per le arti della visione e per l’espressione figurativa, e in seguito, nel secondo appuntamento, ha orientato la propria attenzione sulla scrittura letteraria e sul significato che vi assume la parola poetica come tramite per l’espressione della realtà e del suo valore sacro.
Toccherà ora alla terza tappa casarsese raccogliere i tanti spunti emersi negli incontri precedenti e verificarne direttamente le sintonie nei luoghi che hanno conosciuto l’operosità giovanile dell’officina pasoliniana, alimentandone l’immaginario in maniera decisiva anche per i suoi futuri sviluppi. Sarà dunque fitto il programma della giornata, che prevede nella mattinata e nel primo pomeriggio un momento convegnistico per l’approfondimento della stagione friulana di Pasolini nelle sue tante sfaccettature, con le relazioni di Marco Salvadori, per la descrizione della biografia, di Daniele Gallo, per l’indagine sulla parola poetica, di Angela Felice, per l’esperienza drammaturgica, e di Giancarlo Pauletto, per un’interpretazione della pittura del giovane Pier Paolo, incorniciata dagli stimoli dell’ambiente artistico friulano e sanvitese.
Sarà poi immancabile intarsiare il programma di studio con la visita diretta ai luoghi casarsesi del “paese di temporali e di primule”, per una sorta di turismo evocativo che, in questo caso, combacerà concretamente anche con le intenzioni itineranti del progetto e dei suoi giovani studiosi, stimolati a diventare moderni clerici vagantes.
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