Oltre trentamila le presenze a Vicino/lontano 2013
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Lunedì, 13 Maggio 2013 08:35
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Giunge a conclusione nella serata di domenica 12 maggio, la 9^ edizione del Festival Vicino/Lontano di Udine – Premio internazionale letterario Tiziano Terzani, che si era inaugurata con la doppia anteprima di mercoledì scorso, nel segno di una riflessione intorno al rinnovamento del “sistema cultura” in Italia, e con l’omaggio allo scrittore e drammaturgo Miklos Hubay, nel 2° anno dalla scomparsa.
Decisamente positivo il bilancio, come hanno sottolineato nell’incontro stampa di chiusura il presidente dell’Associazione culturale Vicino/Lontano Alessandro Verona, l’ideatore del progetto Marco Pacini e la curatrice del Festival Paola Colombo: «Le oltre 30mila presenze registrate in questi giorni confermano il successo di pubblico, la grande attenzione per i contenuti sviluppati quest’anno e l’alta qualita’ del cartellone allestito a fronte di tagli di contributo, negli anni, penalizzanti. Da sottolineare il forte interesse dei media italiani per la proposta di Vicino/Lontano 2013, con riscontri importanti che hanno scandito il conto alla rovescia per l’avvio di festival e hanno accompagnato in questi giorni il suo svolgimento». Un significativo apprezzamento è stato espresso per le sinergie che si sono quest’anno consolidate intorno al festival: «In particolare il progetto teatrale dedicato a Miklos Hubay – ha sottolineato Paola Colombo – indica una via importante anche per le edizioni future e in generale per le realtà culturali sul territorio: quella, cioè, di ‘fare rete’ e ottimizzare al meglio le risorse sul campo, per costruire progetti comuni».
Soddisfazione per un’edizione che si conclude al meglio, ma anche il desiderio di guardare verso la 10^ edizione con la capacità di rinnovare la formula del festival: «Vicino/lontano si propone come un insieme di ‘dialoghi intorno al mondo che cambia’ – ha spiegato Marco Pacini – Vogliamo sentirci in sintonia con i presupposti del festival e rilanciare il percorso costruito quest’anno intorno alla cultura digitale, per farlo diventare una vera e propria sezione. Altrettanto importante sarà costruire percorsi dedicati e ‘testuali’ intorno agli autori ospiti, per valorizzare non solo il momento di incontro con il pubblico, ma anche il ‘backstage’ di riflessioni e creatività che sostanzia la scrittura di un saggio o di un romanzo».
«E in vista della 10^ edizione – ha aggiunto Alessandro Verona – il festival intende lavorare a un progetto culturale di forte valenza regionale, consolidando la sintonia e le collaborazione avviate con associazioni, festival e centri di produzione culturale che operano sul territorio».
Guarda al futuro anche il progetto presentato nella mattinata di oggi (domenica 12 maggio) da Andrea Bruciati, Alessandro Verona e Marco Biscione, TinaModotti.lab, legato alla grande fotografa udinese. Obiettivo è favorireuna sinergia culturale con le strutture museali facenti capo al territorio comunale e regionale nel segno della figura di Tina Modotti, protagonista indiscussa della rivoluzione modernista legata al medium fotografico, per attualizzarne l’eredità artistica e umana attraverso un concorso indirizzato a fotografe under 35 che saranno selezionate a livello internazionale mediante una open call, fra luglio e settembre. Il momento culminante sarà l’inaugurazione alla Galleria Tina Modotti, in occasione dell’edizione di Vicino/Lontano 2014, della mostra personale della vincitrice con le immagini realizzate nel corso della sua permanenza in Friuli Venezia Giulia.
Nelle giornate conclusive del festival si sono intrecciati i commenti di importanti osservatori del nostro tempo, protagonisti di Vicino/Lontano 2013: Lucio Caracciolo, direttore di Limes e geopolitologo fra i più noti, ha spiegato che «L'Europa e' l'unico continente che non riesce più a sviluppare alcuna crescita: al di là degli altri Paesi nella zona Euro, non mi stupirei se nell’arco di un paio d’anni anche la Germania entrasse in fase recessiva. I problemi dell’Europa sono molteplici: quelli strutturali legati alla ‘moneta senza sovrano’, le questioni del calo demografico, il declino culturale e tecnologico, la difficoltà di gestire l’immigrazione nel continente. I tempi ci stanno portando verso scenari ‘nordafricani’, dimensioni sociali nelle quali contano i poteri familiari e materiali, mentre scompare ogni forma di associazionismo civile».
«Si sono inceppati i meccanismi di selezione della classe dirigente: questo vale per il Pd, ma anche, in generale, per la società italiana – ha affermato questa mattina il filosofo Umberto Curi, fresco autore del saggio ‘Passione’, in uscita mercoledì 15 maggio per Raffaello Cortina editore – Siamo fermi anche perché i partiti italiani, a cominciare dal Pd, hanno assorbito le dinamiche ‘conflittuali’ spesso silenziandole, senza considerare che risiede proprio nel conflitto il principio motore di ogni trasformazione».