Cultura
Arearea: la festa per i vent'anni della Compagnia udinese
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- Pubblicato Martedì, 09 Aprile 2013 10:52
- Scritto da Fabiana Dallavalle
"No dance no party". Arearea, storica compagnia udinese di danza contemporanea, fondata da Roberto Cocconi nel 1992, festeggia i suoi vent'anni di vita, con una grande "reunion" dei suoi danzatori, collaboratori e amici. Sabato sera, allo "Studio" , sede della Compagnia, una grande festa con "dj set" e un' asta benefica con tanto di battitore, l'attore Massimo Somaglino, per un simbolico scambio di ricordi tra artisti e amici presenti.
Roberto Cocconi, anima di Arearea, inizia a danzare ventenne, con la compagnia Teatro e Danza la Fenice di Venezia, diretta da Carolyn Carlson, e continua con la fondazione del gruppo "Sosta Palmizi", insieme ad alcuni dei più importanti nomi della danza italiana. Poi Arearea, per non disperdere quanto fatto e portare la danza contemporanea in Friuli. Ora il nucleo stabile del gruppo e' composto da Cocconi, Marta Bevilacqua e Luca Zampar, entrambi formatisi presso l'Accademia Isola Danza, diretta da Carolyn Carlson e Valentina Saggin, formatasi presso il corso biennale Scritture per la danza contemporanea diretto da Raffaella Giordano.
"Nella compagnia sono passati una quarantina di artisti, spiega il coreografo, danzatore e medico, Cocconi. Molti di loro sono all'estero dove danzano, altri sono rimasti qui e lavorano nella formazione e in ambito teatrale." Arearea, (il nome viene da un quadro di Gaughin), articola il suo lavoro nella doppia dimensione dello spettacolo teatrale e della performance negli spazi del quotidiano. "Vent'anni fa, continua Cocconi, le possibilità di assistere a spettacoli di danza contemporanea, qui da noi, erano rarissime.
Dal 2007, la Compagnia e'sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività culturali del Dipartimento dello Spettacolo dal vivo, ed e' nella regione Friuli Venezia Giulia, che lo sostiene con contributi, fin dal suo inizio, l'unica realtà professionale che opera nel campo della produzione di danza. Per quest'anno, conclude il coreografo, abbiamo in programma 600 giornate Empals di lavoro e quaranta spettacoli con borderò. La nostra risposta alla crisi e' fare e portare la danza alle persone che in tutti questi anni ci hanno seguito. "
Non e' mancato, nel corso della serata, l'omaggio dei primi danzatori di Arearea, (età media 50 anni), che hanno riproposto una coreografia tratta da "Lilium", prima produzione della Compagnia. Non un "amarcord", ma la dimostrazione che la buona danza, mantiene giovani.
Fabiana Dallavalle
"Percorsi diversi": appuntamenti e incontri dedicati allo scrittore Sergio Maldini
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Mercoledì, 03 Aprile 2013 10:41
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Dopo le rassegne omaggio a Amedeo Giacomini, Elio Bartolini, Piermario Ciani e gli appuntamenti organizzati in ricordo di Padre David Maria Turoldo e di Pier Paolo Pasolini, il Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli idea, propone e organizza, con il sostegno della Regione Autonoma FVG, della Banca di Credito Cooperativo di Basiliano e della Banca di Credito Cooperativo della Bassa Friulana, una nuova edizione della manifestazione "Percorsi diversi" dedicata all'incontro con Sergio Maldini.
Scrittore, narratore e giornalista, nato a Firenze, Sergio Maldini fu un intellettuale profondamente legato al Friuli, terra in cui trascorse parte della sua adolescenza (l’altra parte a Roma, città in cui anche molto si spese professionalmente) e che scelse qual suo "buen retiro", condividendo con Elio Bartolini la dimensione esistenziale e locale di Santa Marizza di Varmo, piccola località del Medio Friuli dove è sepolto.
Visse un amore intenso, costante e nostalgico per la terra friulana, in cui ebbe modo di sviluppare la sua vocazione letteraria e giornalistica, già forgiata in gioventù dalla frequentazione epistolare con Dino Buzzati e percepita prima da Silvio Benco e poi da Pierpaolo Pasolini, a cui lo legò uno stretto rapporto d'amicizia e di stima letteraria. Al Friuli regalò le sue parole più famose: quelle dedicate a "La casa a Nord Est" o a "La stazione di Varmo", che nel primo caso gli valsero nel 1992 il Premio Società dei Lettori, Lucca-Roma e il Premio Campiello. Tali premi seguirono al Premio Hemingway, ottenuto nel lontano 1953, con il romanzo “I sognatori”.
Ricco fu anche il legame con Michele Prisco, Giancarlo Liuti e Massimo Dorsi, giornalisti e critici con cui entrò in contatto in qualità di giornalista, carriera che svolse dai primi anni dopo la laurea in Giurisprudenza a Bologna al ritiro negli anni ottanta entrando prima a far parte della prestigiosa rosa di firme de “Il Mondo”, fondato e diretto da Mario Pannunzio, e poi collaborando a lungo con ”il Resto del Carlino” in qualità di redattore, inviato e caporedattore.
Scrittore lucido e disincantato, di alta tensione morale – elemento riscontrabile anche nel giornalismo sociologico a cui approdò, Maldinicondusse una vita appartata convinto che “la condizione di uno scrittore non deve essere una condizione mondana a tutti i costi” tant’è che anche ora, a quasi 15 anni dalla sua morte, poco si tratta della sua opera e dell’impronta che il suo “caso letterario” – come venne definito - ha lasciato.
Partendo da queste motivazioni, il Progetto Integrato Cultura del Medio Friuli ha deciso di esplorare questo significativo scrittore, omaggiandolo con una rassegna a lui esclusivamente dedicata: rassegna che, nel 90mo anniversario della nascita dell’autore (9 maggio 1923), vuole traghettare il pubblico e tutti gli interessati verso questa ricorrenza. Questo viaggio nel mondo di Maldini viene altresì proposto con l’intenzione di chiudere anche il percorso immaginario e circolare che unisce i tre autori/scrittori/intellettuali varmensi Giacomini/Bartolini/Maldini (a Giacomini e Bartolini, come sopra ricordato, il P.I.C. del Medio Friuli ha già rivolto spesso la sua attenzione).
La manifestazione si articola in una serie di incontri aperti, a ingresso libero, volti a analizzare criticamente il lavoro e tutto il corpus dell’opera di Maldini, gli scambi, le interazioni e le relazioni che intrattenne con letterati, giornalisti e critici durante tutto il suo percorso esistenziale.
Posti di rilievo sono riservati all’emblematico romanzo “La casa a Nord Est” la cui reale casa fu acquistata da Maldini grazie al tramite di Elio Bartolini, il cui approfondimento vuole essere molto sostanziale, alla relazione Maldini/Pasolini , che fu significativa per entrambi gli scrittori e di cui rimangono anche diverse testimonianze scritte (lettere), all’intenso lavoro giornalistico di Maldini.
Per la rassegna, il P.I.C. del Medio Friuli si avvale della collaborazione del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, della Pro Loco Santa Marizza di Varmo e del Ristorante Da Toni di Gradiscutta di Varmo. Media partner: Radio Onde Furlane.
Untitled: arte performativa nel cuore di Udine con "Magic"
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- Pubblicato Martedì, 26 Marzo 2013 08:29
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Magic/ Mestieri Artistici per Giovani Innovatori e Creativi ritorna a mutare la città nel centro storico di Udine venerdì 29 marzo, a partire dalle 19 con Gastón Ramírez Feltrin, attraverso immagini proiettate sui palazzi pubblici. L’ultimo appuntamento di marzo per la città del Mutamento sarà Untitled (Intervention-U13) e ricorderà la tragedia di Guadalajara (Messico) avvenuta durante le vacanze di Pasqua il 22 Aprile del 1992.
Un avvenimento tragico ancora pieno di domande e contrassegnato da ingiustizia, negligenza e impunità. Il Dramma come motore dei mutamenti, la coesione sociale che affiora dal dolore: diciotto chilometri di strade urbane saltate in aria, nel giro di soli 75 minuti, strade piene di bambini che giocano a pallone, le fognature principali piene di benzina esplose e mai nessun responsabile è stato dichiarato colpevole.
Udine storica protagonista di drammi, sempre risorta gloriosamente dai cataclismi, accoglie il dolore e l’energia del mutamento tapatío che fatica a risorgere dall’oblio ufficiale. L’intervento organizzato per Magic da Neo associazione culturale, prevede la proiezione delle poche immagini disponibili sul web della tragedia di Guadalajara, sui palazzi di Udine durante la notte del 29 marzo. L’esperienza diretta di Gastón Ramírez Feltrin, nato a Tepic (Messico), presente in quella fatidica occasione e che ha aiutato a ritrovare le persone colpite da sotto le macerie, tragedia che lo ha profondamente segnato e che ha poi quindi voluto riproporre nell’arte visiva per risvegliare le coscienze. Dal 2003 come artista è attivo in numerose mostre in Europa, Asia e America; ha ricevuto diversi premi internazionali e borse di studio nel campo delle arti visive. Ha collaborato con molti artisti e come assistente alla didattica con L’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e dal 2007 è commissario del padiglione Messicano alla Biennale di Venezia.
Partirà inoltre nei prossimi giorni “Mutatis Mutandis: ritratti d'esordio” organizzato dalla Bottega delle Arti Grafiche e della Visione curata da ".lab" Centro di Formazione Professionale del Centro Solidarietà Giovani "Giovanni Micesio" onlus. Propone per questa nuova fase di interazione con la città di Udine, la realizzazione di diversi Interventi in luoghi che spesso hanno difficoltà ad aprirsi al mondo esterno e all'interazione. Nella prima fase degli interventi di creatività urbana il ".lab" ha cercato un'interazione portando ciò che è fuori dentro alla città, attraverso il contributo di due illustratrici di origine ungherese, Sarolta Szulyovszky e Panni Bodonyi. Ora accadrà il contrario: il ".lab" porterà ciò che sta fuori (le smart technologies) dentro.Durante alcuni laboratori diverse utenze saranno relazionate con i partecipanti della Bottega: un confronto attraverso la diretta sperimentazione sul campo di nuove vie comunicative ed espressive con le applicazioni per tablet che sfruttano le più innovative frontiere e conoscenze della grafica e del disegno digitale. Per info: www.magicudine.it, www.facebook.com/magicudine e su twitter @MagicUdine.
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