"Incipit"percorsi di primavera del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa ospita Guido Santato
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- Categoria: Cultura
- Pubblicato Giovedì, 14 Marzo 2013 16:00
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Per il secondo appuntamento di “Incipit”, percorsi di primavera del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, è in programma venerdì 15 marzo alle ore 18 a Casa Colussi l’incontro con Guido Santato, ordinario di Letteratura Italiana all’Università di Padova, direttore della rivista internazionale “Studi pasoliniani” da lui fondata e ora autore della monumentale monografia di quasi 600 pagine Pier Paolo Pasolini. L’opera poetica, narrativa, cinematografica, teatrale e saggistica. Ricostruzione critica, fresca di stampa per i tipi di Carocci editore.
Si tratta di uno studio di assoluto rilievo scientifico per la conoscenza rigorosa dell’intera opera di Pasolini, indagata nella complessità vertiginosa delle sue multiformi articolazioni espressive e linguistiche e insieme nei motivi fondanti e trasversali che la rendono inconfondibile e ne marcano l’originalità novecentesca.
L’impressionante quantità dei testi pasoliniani, sia editi in vita dall’autore che usciti postumi, ha alimentato nel tempo una bibliografia critica altrettanto debordante e tuttora inarrestabile, sbrigliata tra studi seri, monografie settoriali e pamphlet militanti e di piglio giornalistico, ma talora ambiguamente spostati solo sul piano della biografia, del mito e della morte tragica di Pasolini “personaggio scandaloso”. In questo magma interpretativo provvede ora a fare chiarezza, per molti versi definitiva, la monografia di Santato, che vi ha coagulato quaranta anni di ricerche e l’impegno di tutta una vita di interessi pasoliniani.
In questa direzione il nuovo lavoro è concepito come una “ricostruzione critica”, cioè come un totale ripensamento anche della precedente monografia del 1980 (Pier Paolo Pasolini. L’opera, Neri Pozza ed., Premio Viareggio per la Saggistica Opera Prima) con cui lo studioso si era precocemente misurato con l’opera del cantore di Casarsa, già allora con l’intento chiaro di prendere le distanze dalle ingerenze egemoniche del biografismo e di analizzare invece la sola dimensione testuale del corpus pasoliniano. Dagli anni Ottanta ad oggi, lo straordinario sviluppo delle letture interpretative, motivate da approcci disciplinari diversi e da punti di vista anche divergenti ma fertili di illuminazioni, l’uscita di testi postumi, come nel 1992 con il “caso” clamoroso di Petrolio, l’edizione per i volumi ”Meridiani” Mondadori di Tutte le opere di Pasolini, per la cura di Walter Siti, hanno poi dilatato il campo di indagine e riposizionato anche radicalmente la figura artistica di Pasolini e il panorama della sua versatile produzione.
Da lì dunque, per Santato, la necessità o perfino l’urgenza di uno studio concepito ex novo, che tenesse conto tanto delle nuove configurazioni dell’infaticabile officina pasoliniana quanto della varietà di tante aggiornate chiavi di lettura. Documenti, queste ultime, di una ricca e costante fortuna critica di cui nel corso dell’incontro casarsese si cercherà di cogliere le ragioni, anche grazie alla competenza dell’illustre autore ospite, che dell’opera pasoliniana è uno degli esploratori italiani più profondi e filologicamente acuminati.