La revisione della spesa sanitaria non deve intaccare la qualità delle cure mediche
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- Pubblicato Lunedì, 20 Aprile 2015 22:01
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FVG - L'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Udine prende posizione in linea con il Comitato Centrale della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri), che avuta notizia dei contenuti dell’intesa Stato Regioni e Provincie autonome, svoltasi il 15 aprile scorso, e degli emendamenti presentati dalle Regioni sulla razionalizzazione e l’efficientamento della spesa del Servizio Sanitario Nazionale del 2015 e delle proposte volte a garantire l’appropriatezza prescrittiva in ambito diagnostico e di ricoveri riabilitativi, esprime forte preoccupazione e contrarietà sui contenuti del documento, pur nella consapevolezza della necessità di promuovere il valore dell’appropriatezza, così come è presente nel Codice Deontologico ed elemento fondante di equità e sostenibilità anche e conomica del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
Nella bozza, fra l'altro, si prevede di punire, con sanzioni amministrative, i medici che vengono considerati colpevoli di prescrivere troppi esami e troppi ricoveri.
Simili decisioni - segnala l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Udine - non sono state minimamente discusse con la categoria medica. Il Presidente dell'Ordine, Maurizio Rocco, intende sapere come hanno votato i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia e come mai i medici che siedono in Consiglio non abbiano informato l'Ordine che in sede politica si sta elaborando un documento che di fatto lede gravemente la libertà e l'autonomia dei medici, pilastri questi riconosciuti anche dal Codice di Deontologia Medica.
Per sua natura la professione del medico non è vincolata a logiche economiche finalizzate a risparmiare andando a discapito della salute dei cittadini-pazienti: questa la posizione dell'Ordine, che così si esprime: “Non si può infatti pensare di conseguire l’appropriatezza imponendo per decreto modalità e percorsi che non coinvolgano - e da subito – i Medici: l’obiettivo di ogni intervento deve invece sempre garantire qualità e sicurezza delle cure e salute del cittadino. Tutto questo non si può certo realizzare attraverso una logica intimidatoria dei professionisti, e in un’ottica esclusivamente di risparmio economico. La nostra, in ogni caso, non è una chiusura, ma un’apertura a percorsi condivisi”.
La FNOMCeO intende pertanto attivare una campagna rivolta ai cittadini, che sarebbero i primi ad essere penalizzati da questi provvedimenti. Insomma, anche se il Comitato Centrale è consapevole che si è solo all’inizio di un percorso, è già da ora che vuole ribadire l’assoluta centralità del ruolo delmedico nel disegnare la Sicurezza, la Qualità e l’Appropriatezza dell’intero SistemSanitario.
Non sta né in cielo né in terra, poi, rimarca il vicepresidente dell'Ordine di Udine, Luigi Conte, in veste anche di segretario generale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che i politici, dopo aver sperperato risorse pubbliche, intendano demonizzare i professionisti medici esponendoli persino alla minaccia di subire responsabilità patrimonali per la richiesta di esami e ricoveri per i loro pazienti.
Il medico sia sul territorio, sia in Ospedale, sia nella libera professione assume come unico fine il raggiungimento del benessere del suo paziente e nessuno può imporgli cosa e come fare, ne va di mezzo, fra l'altro, la salute della collettività.
Per questi motivi l’Ordine di Udine appoggia la mozione di protesta della FNOMCeO e sostiene l’azione del Comitato Centrale nella ferma opposizione alla realizzazione di una sciagurata misura foriera di danni irreparabili e fatali per il corretto esercizio della professione del Medico in qualsiasi ambito egli operi.
Malattie rare: garantire equità e sostenibilità in una sanità che cambia
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- Pubblicato Domenica, 19 Aprile 2015 16:53
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Come ogni anno, dal 22 al 29 aprile, si celebra in tutto il mondo la Settimana Mondiale delle Immunodeficienze; l’appuntamento è diventato un punto fisso e nel 2015 si è giunti ormai alla V edizione.
Le associazioni, le fondazioni e le società scientifiche che promuovono e sostengono l’evento si impegnano a portare il loro contributo nella lotta contro le immunodeficienze primitive e per far sì che ovunque i pazienti possano avere test, diagnosi e trattamento; in una parola: speranza nel futuro.
Quest’anno il motto scelto per la campagna pubblicitaria di supporto è: “Trasformare la speranza in azione”.
In collaborazione con i medici e le strutture sanitarie della Regione Friuli Venezia Giulia è stato organizzato un evento che si realizzerà in due giornate distinte.
Nella prima è previsto un dibattito pubblico che si terrà nella serata del prossimo 22 aprile presso la Sala Ajace del Comune di Udine con il titolo “Trasformare la speranza in azione. Il bisogno del paziente nella sanità che cambia: come garantire equità e sostenibilità”, un argomento di particolare importanza in un momento in cui le strutture sanitarie si stanno trasformando sotto la spinta di esigenze spesso esterne al modo della salute della popolazione e soprattutto di quella parte più nascosta e dimenticata come sono i malati rari.
La seconda parte dell’evento sarà invece più specificamente dedicata agli operatori sanitari; nel Palazzo della Regione FVG, il giorno successivo, il 23 aprile, si terrà un corso accreditato con ECM che ha lo scopo di mettere a confronto pediatri, internisti e medici di medicina generale per diffondere la conoscenza del crescente numero di malattie rare del sistema immunitario e per consentire la transizione dei pazienti pediatrici all’età adulta.
In un periodo di bisogni crescenti in situazione di risorse ridotte si prefigurerà inoltre una razionalizzazione dei percorsi diagnostici e terapeutici con proposte di percorsi clinici e di protocolli diagnostico-terapeutici condivisi per la diagnosi differenziale.
L’iniziativa dell'Associazione immunodeficienze primitive (AIP) in collaborazione con i medici della rete IPINET del Friuli Venezia Giulia ha dimostrato un alto valore intrinseco ed è stata considerata meritevole di supporto e sponsorizzazione, scelta tra 18 diverse proposte provenienti da altrettante nazioni, da parte di IPOPI, l’organizzazione mondiale di tutte le associazioni che, come AIP che ne è membro da molti anni, in ogni parte del pianeta riuniscono i pazienti affetti da IDP.
Tale evento, quindi, sarà quello più importante sul territorio nazionale e farà parte delle diverse manifestazioni internazionali previste per la Settimana Mondiale delle Immunodeficienze.
Controlli più stringenti su alimenti e salute: firmato accordo tra Regione e Carabinieri
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- Pubblicato Martedì, 14 Aprile 2015 19:09
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Un protocollo d'intesa tra la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comando dei Carabinieri per la tutela della salute è stato sottoscritto il 13 aprile nella sede della Regione dalla presidente Debora Serracchiani e dal generale di Divisione Cosimo Piccinno, alla presenza del comandante del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) di Udine, Antonio Pisapia, e dell'assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca.
L'accordo - di durata triennale, prorogabile per ulteriori due anni - prevede una sinergia nelle azioni di prevenzione e controllo nel settore sanitario.
I militari appartenenti al reparto hanno, per decreto, i poteri degli Ispettori sanitari, in tutti quei luoghi ove vi è produzione, somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all'alimentazione umana.
In Italia operano 37 Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS), organi esecutivi comandati da Ufficiali subalterni o Marescialli, dislocati nei 20 capoluoghi regionali.
I controlli di competenza dei Nas riguardano: profilassi internazionale delle malattie infettive e diffusive; sanità marittima, aerea e di frontiera; produzione e vendita di specialità medicinali ad uso umano e veterinario (compresi gli omeopatici), di vaccini, virus, sieri; prodotti cosmetici e di erboristeria; produzione di presidi medico-chirurgici, dispositivi medici e diagnostici; igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria; produzione e commercio legale delle sostanze stupefacenti per la preparazione di specialità farmaceutiche.
"Il protocollo suggella una collaborazione intensa, frutto di un lavoro portato avanti in questi mesi dalla Direzione regionale Salute, e crea le condizioni per una sinergia su temi delicati come quelli della salute e della sicurezza alimentare. Riteniamo - ha sottolineato la presidente Serracchiani - che la nostra Regione si debba candidare a offrire un servizio di massima qualità nel settore della salute in generale e, in particolare, in quello della prevenzione e che questo accordo sia uno strumento importante per conseguire l'obiettivo".
Il Friuli Venezia Giulia è la settima Amministrazione regionale con cui il Comando sottoscrive un accordo di collaborazione, ma si tratta della prima con cui formalizza uno scambio informatico di banche dati.
"Lo scambio reciproco di dati e informazioni aiuterà da una parte l'attività di vigilanza e prevenzione dei NAS - ha sottolineato Serracchiani - e dall'altra coadiuverà anche la Regione".
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