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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Peggiora la salute degli italiani. In Fvg ci si ammala di più di tumore

Diminuisce il consumo di frutta e verdura

La salute degli italiani è in pericolo: si trova ora più che mai sotto il fuoco incrociato della crisi economica e, sebbene gli effetti di questa congiuntura negativa si rendano manifesti ad una certa distanza di tempo, salta già agli occhi come gli italiani, pressati dalle restrizioni economiche, comincino a risparmiare su azioni preventive di base quali una sana alimentazione e lo sport. Si rinuncia per esempio a frutta e verdura, che diventa un lusso per pochi. Per la prima volta dal 2005, si registra un calo del numero di porzioni consumate al giorno, il 4,8% rispetto al 5,7%, dato che era rimasto grosso modo stabile fino al 2008; a mangiarne di più sono coloro che spesso consumano i pasti a mensa, che si conferma come luogo maggiormente associato al consumo di verdure, frutta e ortaggi.

Questi ed altri dati sono stati pubblicati dal Rapporto "Osservasalute 2011", a cura dell'Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane, pubblicato il 23 aprile scorso.

Gli italiani, se costretti a fare economia, tagliano dove possono e cercano risposte rapide al moltiplicarsi dei piccoli disturbi, in aumento anche in funzione del carico psicologico legato all’incertezza; sempre più spesso lo fanno a spese proprie, per continuare a svolgere le funzioni quotidiane in famiglia e al lavoro e a tener testa a tutti gli impegni sempre più stringenti. Risulta così aumentato il consumo di farmaci antidepressivi (l’uso di antidepressivi è cresciuto di oltre quattro volte in una decade, passando da 8,18 dosi giornaliere per 1000 abitanti nel 2000 a 35,72 nel 2010), come effetto anche di un disagio diffuso dilagante, scatenato dalle difficoltà socio- economiche.

Numerosi studi dimostrano che l’impatto sulla salute di una crisi economico- finanziaria, quale quella che stiamo vivendo a livello globale, è forte: potrebbe portare a un incremento dei suicidi (i dati mostrano anche per l’Italia un aumento del numero di suicidi tra il 2006, quando i casi registrati erano 3.607 e il 2008, che si chiude con 3.799 casi) e delle morti correlate all’uso/abuso di bevande alcoliche e droghe.

Il Friuli Venezia Giulia è la regione più trasparente per quanto riguarda la pubblicazione online delle liste d’attesa per le prestazioni erogate da Asl e aziende ospedaliere (AO). Quest’anno, infatti, il Rapporto prende in esame la trasparenza di ASL e AO per quanto riguarda le liste d’attesa per le varie prestazioni erogate, trasparenza valutata in base al numero di ASL e AO che pubblicano online dette liste.

In Friuli Venezia Giulia il 100% delle ASL (6 Asl su 6) utilizza il web per rendere accessibile il dato ai cittadini (dato 2011) contro un valore medio italiano del 57%. Entrambe le aziende ospedaliere presenti attualmente in regione pubblicano tali dati online (dato medio nazionale 44%) delle AO.

In negativo, però, il Friuli si distingue per il più elevato aumento della spesa per cittadino sui farmaci in un solo anno: nel 2010 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Friuli Venezia Giulia è pari a 193,7 euro (la media nazionale di 215,1 euro), segnando un +4,3% dal 2009 – aumento di spesa in un anno maggiore in Italia.

Il Friuli Venezia Giulia è anche una delle regioni dove la mortalità per tumori è più elevata, in particolare per quanto riguarda l'apparato respiratorio.
Maglia nera anche per le patologie legate all'abuso di alcolici: la nostra regione, assieme a tutto il Nord Est, è tra le prime 5 aree con i valori più alti per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri legati a questo tipo di problemi, in particolare tra gli uomini.








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Risorse scarse per la riforma sanitaria regionale

Risorse scarse per la riforma sanitaria regionale

Il criterio ispiratore della riforma della Sanità in Friuli Venezia Giulia, la "stella polare" che deve guidare le scelte, è "l'etica della responsabilità" assieme alla "centralità dei bisogni dei cittadini". Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenendo lunedì 24 aprile a Gorizia, nella struttura protetta Villa San Giusto, all'inaugurazione di 10 posti per pazienti affetti da patologie gravissime (Sla, stati vegetativi), realizzati il contributo dell'Amministrazione regionale.

«La riforma non può essere rinviata, anche se sarebbe facile per noi - ha detto Tondo - aspettare le elezioni del 2013, lasciare ad altri l'onere delle scelte», sottolineando come queste stesse scelte dovranno essere comunque «discusse e condivise con il territorio».

«Siamo infatti - ha ricordato il presidente - davanti a un progressivo invecchiamento della popolazione ma anche a un cambiamento radicale dei bisogni di salute della collettività regionale».
 
A fronte di questa prospettiva, c'è e ci sarà sempre più un calo delle risorse a disposizione del bilancio regionale, sia quelle tributarie dirette sia quelle trasferite. «Una svolta epocale nella storia della Regione Autonoma che - ha detto ancora Tondo - aveva goduto per quasi cinquant'anni di entrate crescenti».

Ecco dunque la necessità di por mano alla riforma della Sanità, una «riforma non istituzionale ma sostanziale per governare il cambiamento e non subirlo», ha sottolineato il governatore.

Fondamentale, secondo Tondo, sarà avere una "visione unitaria". Da ciò la proposta di arrivare a tre sole "aree vaste" (Trieste-Gorizia, Udine, Pordenone), una "scelta giusta" per realizzare adeguate economie di scale, risparmiare e quindi destinare più risorse ai bisogni veri delle persone. «Non vogliamo quindi realizzare dei risparmi solo per contenere le spese - ha concluso Tondo - vogliamo meno colletti bianchi, meno burocrazia sanitaria e più camici in corsia e sul territorio».








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Lanciata la campagna "Meno 18 zero alcol"

Lanciata la campagna

La grande distribuzione s'impegna in una campagna contro il consumo giovanile di alcolici: lo scorso 11 aprile, nell'ambito delle iniziative del mese della prevenzione alcolica, la Despar Nordest ha lanciato la campagna "Meno 18, zero alcol".

"Una campagna di sensibilizzazione rivolta alla salute dei giovani, che si auspica su questo tema divenga trainante rispetto ad altre realtà della grande distribuzione" ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione, Università e Ricerca, Roberto Molinaro, intervenendo a Udine alla presentazione dell’iniziativa. Questa prevede il divieto di vendita, nei centri Despar, di alcolici e di superalcolici ai minori di 18 anni.

Un’iniziativa innovativa, per l’assessore, “che sottolinea l’importanza e l’urgenza di far conoscere ai giovani i rischi derivanti dall’assunzione di bevande alcoliche in giovane età”.

Francesco Piani, del dipartimento Prevenzione dell’Azienda sanitaria 4 “Medio Friuli”, ed il direttore generale della stessa, Giorgio Ross, hanno spiegato che l’alcool, come le sostanze stupefacenti, provoca danni soprattutto nei giovani, specialmente se viene assunto prima del completo sviluppo cerebrale. Non solo, ma se consumato al di sotto di tale soglia d’età, può, così come le sostanze stupefacenti, più facilmente sviluppare dipendenze nell’età adulta.

Dalle parole di Piani e di Ross, ma anche nell’illustrazione del progetto da parte di Fabrizio Cicero Santalena, della Despar, emergono, come ha evidenziato Molinaro, i motivi dell’adesione della Regione alla campagna.

“Meno 18, zero alcool” per Molinaro s’inquadra perfettamente nelle politiche istituzionali di prevenzione verso i giovani. È rivolta al futuro della nostra comunità, quindi ai cittadini più giovani, e di conseguenza ai futuri consumatori, mirando a favorirne la salute e la qualità di vita.

Una convergenza d’intenti fra settore pubblico e privato che per l’assessore produce effetti sinergici con la scuola, le istituzioni, le famiglie ed induce i giovani a un corretto approccio con l’alcol.

Si tratta, ha concluso, di una campagna che non intende risvegliare contrapposizioni proibizionistiche ma si pone il traguardo di valorizzare la salute dei nostri giovani e dei nostri figli, riducendo la tentazione agli abusi, che spesso si accompagnano a comportamenti negativi all’interno della società.

Piani ha ricordato che il mese di aprile è dedicato alla prevenzione dall’abuso di alcool e correlati e che ogni anno in Europa sono ben 60 mila i giovani morti in incidenti causati dall’alcol e dall’assunzione di sostanze stupefacenti: un dato che mette drammaticamente in luce gli effetti dell’assunzione smodata di alcol e dell’uso di sostanze stupefacenti durante la guida.








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