Risorse scarse per la riforma sanitaria regionale
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Mercoledì, 25 Aprile 2012 11:10
- Scritto da Tiziana Melloni
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Il criterio ispiratore della riforma della Sanità in Friuli Venezia Giulia, la "stella polare" che deve guidare le scelte, è "l'etica della responsabilità" assieme alla "centralità dei bisogni dei cittadini". Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Tondo, intervenendo lunedì 24 aprile a Gorizia, nella struttura protetta Villa San Giusto, all'inaugurazione di 10 posti per pazienti affetti da patologie gravissime (Sla, stati vegetativi), realizzati il contributo dell'Amministrazione regionale.
«La riforma non può essere rinviata, anche se sarebbe facile per noi - ha detto Tondo - aspettare le elezioni del 2013, lasciare ad altri l'onere delle scelte», sottolineando come queste stesse scelte dovranno essere comunque «discusse e condivise con il territorio».
«Siamo infatti - ha ricordato il presidente - davanti a un progressivo invecchiamento della popolazione ma anche a un cambiamento radicale dei bisogni di salute della collettività regionale».
A fronte di questa prospettiva, c'è e ci sarà sempre più un calo delle risorse a disposizione del bilancio regionale, sia quelle tributarie dirette sia quelle trasferite. «Una svolta epocale nella storia della Regione Autonoma che - ha detto ancora Tondo - aveva goduto per quasi cinquant'anni di entrate crescenti».
Ecco dunque la necessità di por mano alla riforma della Sanità, una «riforma non istituzionale ma sostanziale per governare il cambiamento e non subirlo», ha sottolineato il governatore.
Fondamentale, secondo Tondo, sarà avere una "visione unitaria". Da ciò la proposta di arrivare a tre sole "aree vaste" (Trieste-Gorizia, Udine, Pordenone), una "scelta giusta" per realizzare adeguate economie di scale, risparmiare e quindi destinare più risorse ai bisogni veri delle persone. «Non vogliamo quindi realizzare dei risparmi solo per contenere le spese - ha concluso Tondo - vogliamo meno colletti bianchi, meno burocrazia sanitaria e più camici in corsia e sul territorio».