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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Approvato il decreto Sanità. Medici 24 ore su 24 e nomine: i governatori delle Regioni esprimono dubbi

Approvato il decreto Sanità. Medici 24 ore su 24 e nomine: i governatori delle Regioni esprimono dub

Roma - Il Consiglio dei ministri, con una riunione di oltre 6 ore, ha dato il via libera giovedì 6 settembre al decreto legge del ministro Renato Balduzzi sulla sanità. "Abbiamo preso in esame e approvata la proposta di decreto legge sulla salute. È un provvedimento complesso e importante", ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, al termine del Consiglio.

"Spendere meno per spendere meglio è il filo conduttore del provvedimento che comincia con il riordino dell'assistenza territoriale e del sistema delle cure primarie" un complemento "virtuoso dell'assistenza ospedaliera virtuosa. La strutturarazione dei medici di famiglia 24 ore su 24, 7 giorni su 7, esprime il messaggio: una nuova alleanza tra utente e medici di famiglia che richiede un'organizzazione integrata della medicina di famiglia", ha quindi spiegato Balduzzi, illustrando il provvedimento.

"Nell'articolo 2 del decreto legge si affronta l'intramoenia dei medici, si trattava di dare regole piu' certe in un campo molto difficile che viene a completare la disciplina dell'assistenza ospedaliera".

Queste regole, ha aggiunto il ministro, "danno un senso di serietà, di una tracciabilità, di un più forte collegamento tra intramoenia e Servizio sanitario per evitare che vi possano essere cortocircuiti o peggio ancora che l'intramoenia possa essere un circuito alternativo e competetivo con l'attività istituzionale".

Poi, più trasparenza nelle nomine di direttori generali e primari, che restano di competenza regionale, ha spiegato il ministro. Nel Decreto legge "ci sono due importanti innovazioni per quanto riguarda la nomina dei direttori generali, questa resta comunque di competenza regionale. Le Regioni devono poter responsabilizzarsi" ma sulla scelta "dell'organizzazione sanitaria va poi il giudizio dell'elettore" e dunque è giusto che la scelta resti delle Regioni ma che avvenga con "più trasparenza e con requisiti ben chiari".

Dalle Regioni, che hanno comunque competenza nella materia sanitaria, arrivano dubbi e osservazioni: Luca Zaia, governatore del Veneto, afferma: “Già oggi i manager delle nostre Asl sono giudicati esclusivamente sui risultati ottenuti in base a obiettivi fissati dalla Giunta”.

Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, è negativo su tutta la linea: “Non ci siamo, i cittadini presto se ne accorgeranno”.

Le Regioni, secondo quanto previsto dal decreto, dovranno provvedere alla nomina dei direttori generali attingendo ad un elenco regionale di idonei costituito a valle di una procedura selettiva che sarà svolta da una commissione costituita da esperti indipendenti, procedura a cui potranno accedere solo coloro che documenteranno, oltre ai titoli richiesti, un'adeguata esperienza dirigenziale nel settore.

Saranno garantite idonee misure di pubblicità, anche sul web, dei bandi, delle nomine e dei curricula, oltre che di trasparenza nella valutazione degli aspiranti alla nomina. Per i primari (dirigenti, medici e sanitari di strutture complesse) viene istituita una procedura selettiva affidata a primari della stessa disciplina, ma non della stessa Asl, sorteggiati a livello nazionale.

Il direttore generale dovrà scegliere il primario necessariamente entro la rosa dei primi tre candidati. Per consentire il sorteggio, saranno costituiti entro tre mesi elenchi regionali dei primari per singole discipline e l'elenco nazionale sarà la sommatoria degli elenchi regionali. "In questo modo - ha affermato Balduzzi - è possibile che la cattiva politica stia fuori dalla sanità e la buona politica possa esere bilanciata".

Inoltre, sono stati aggiornati i "Livelli essenziali di assistenza" tenendo conto anche di nuove patologie emergenti con riferimento prioritario "alla malattie croniche, alle malattie rare e al fenomeno della ludopatia". "Il tutto - ha aggiunto il titolare della Salute - per completare il quadro di un Servizio sanitario nazionale con un occhio al più alto livello per la tutela della salute" con un'attenzione anche "all'edilizia sanitaria e agli ospedali psichiatrici giudiziari, un impegno importante assunto dal governo".

E ancora: norme sulla medicina difensiva "per evitare un eccesso di preoccupazione dei medici" che porta "a prescrizioni eccessive con lo scopo di proteggersi" e la costituzione di un Fondo per garantire idonee coperture assicurative finanziato con il contributo dei professionisti e delle assicurazioni.

"Un eccesso di preoccupazione - ha detto Balduzzi - non rende migliore la qualità dell'assistenza sanitaria" e si cade in una ''medicina difensiva attiva con prescrizioni eccessive allo scopo di proteggersi".

"Le norme sui farmaci sono molto complesse e articolate e rispondono all'esigenza esplicitata nel titolo del decreto "Lo sviluppo del Paese, il più alto livello di tutela della salute"", ha detto Balduzzi, evidenziando la "possibilità di procedure di immissione in commercio di farmaci più certe e chiare".

Quanto alla questione di giochi e scommesse, "nessuno pretende di vietare il gioco" ma si vuole "informare sulle conseguenze del gioco d'azzardo che è una vera e propria malattia", ha detto Balduzzi, sottolineando che lo stesso discorso vale sia per la normativa in materia di vendita del tabacco e sia per quanto riguarda la possibilità di chiedere un documento di identità prima dell'acquisto.

Decreto Sanità, le Regioni discutono col Ministero. Molte le perplessità, i medici minacciano sciopero

Decreto Sanità, le Regioni discutono col Ministero. Molte le perplessità, i medici minacciano sciope

Roma - Riunione straordinaria della Conferenza dei presidenti delle Regioni il 4 settembre per esaminare il decreto legge sulla sanità, che porta la firma del ministro Balduzzi. La riunione, in assenza di Errani, è presieduta dal vicepresidente della conferenza, Michele Iorio, e vede la presenza dei governatori Renata Polverini, Stefano Caldoro, Enrico Rossi e Catiuscia Marini.

Nutrita la presenza degli assessori regionali alla sanità a cominciare dal coordinatore della Commissione salute, Luca Coletto (Veneto).

Molti i dubbi sollevati dalle Regioni sulle prime bozze del provvedimento elaborate dal ministro della Salute.
Le Regioni hanno infatti esaminato un testo "informale" che il ministero ha riveduto e corretto anche sulla base delle osservazioni presentate dagli enti locali.

Intanto lunedì 3 le associazioni dei medici dipendenti e convenzionati hanno fatto sentire la loro protesta presso le Regioni ed hanno già minacciato lo sciopero.

Le Regioni stanno cercando di arrivare in modo concertato ad una proposta definitiva, senza nascondere le proprie preoccupazioni sui contenuti e sul futuro del decreto.
 
“Non siamo contrari al Decreto sanità, ma siamo preoccupati per il raggiungimento dei suoi obiettivi. Restano problemi di sostenibilità finanziaria della riforma” ha detto il governatore Michele Iorio, alla viglia dell'incontro. “Oggi - ha aggiunto Iorio - discuteremo del decreto sanità in maniera parziale poiché il decreto in formazione e non è ancora chiaro quale sarà il testo definitivo. Stiamo lavorando in progress dando pareri su alcuni aspetti”.

Tra i nodi da sciogliere, ha ricordato Iorio, “la riforma degli studi dei medici di famiglia, per i problemi di sostenibilità che questa comporterebbe, anche per la particolarità dei territori, che non sono tutti uguali”.


 

La tassa sulle bibite effervescenti proposta dal ministro rischia di finire in una bolla di sapone

La tassa sulle bibite effervescenti rischia di finire in una bolla di sapone

Roma - La tassa sulle bibite effervescenti e zuccherate proposta dal ministro della Sanità Renato Balduzzi potrebbe essere derubricata dalla proposta di legge sulla Sanità. La discussione di tutto il decreto è comunque slittata al Consiglio dei Ministri del 5 settembre.

Associazioni dei consumatori ed industrie alimentari, nei giorni scorsi, avevano alzato la voce contro l'ennesimo balzello, a fronte di un calo dei consumi che sta portando la spesa delle famiglie ai livelli del dopoguerra.

Balduzzi ha avuto invece l’appoggio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms): “Noi proponiamo la tassazione come strumento per orientare i consumi verso scelte più salutari. Il dibattito in Italia è distorto e non basato sulle evidenze”, ha spiegato Roberto Bertollini, responsabile scientifico dell’Oms Europa. “Qui si tratta di modulare comportamenti pericolosi utilizzando in maniera intelligente la leva fiscale”.

La tassa sulle bibite addizionate di zuccheri è già operativa in Finlandia, Ungheria, Francia e Norvegia, mentre Gran Bretagna e Irlanda ne stanno discutendo.

In Italia tale tassa, come ha calcolato il Corriere della Sera, farebbe entrare nelle casse dello Stato 250 milioni all’anno.

La discussione di tutto il decreto Sanità è slittata al Consiglio dei Ministri del 5 settembre.

Balduzzi resta deciso a difendere i medici di famiglia 24 ore su 24, il riordino della libera professione dei medici in ospedale, le competenze dell’Agenzia italiana del farmaco (l’Aifa). A rischio, invece, l’obbligo di certificazione da parte del medico sportivo specialistico per chi pratica sport a livello non agonistico.

Il 4 settembre ci sarà l’ultimo incontro tra le Regioni, che hanno già detto che non si faranno carico di alcun ulteriore onere.

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