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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ministero e Agenzia del farmaco bloccano alcuni vaccini. Da venerdì numero verde per chi ne ha fatto uso

Ministero e Agenzia del farmaco bloccano i vaccini. Campagna antinfluenzale a rischio

Roma - Il ministero della Salute e l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) hanno disposto il 24 ottobre il divieto immediato a scopo cautelativo, e in attesa di ulteriori indagini, dell'utilizzo dei seguenti vaccini antinfluenzali: Agrippal; Influpozzi sub unità; Influpozzi adiuvato; Fluad. Si tratta di oltre 487 mila le dosi di vaccino prodotte dall'azienda Novartis. Ai cittadini è richiesto di non acquistare né utilizzare tali vaccini fino a nuova comunicazione in proposito, si sottolinea in una nota.

"Oggi (giovedì 25 ottobre, ndr) incontreremo l'azienda per chiarire la situazione" dei vaccini contro l'influenza vietati per "alcune anomalie riscontrate in lotti di quattro diversi prodotti" ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha annunciato la creazione da venerdì 26 mattina di "un numero verde, il 1500" utile per chi volesse ricevere informazioni dagli esperti del ministero della Salute.
 
L'Aifa, sulla base della documentazione presentata dall'azienda, ha stabilito la necessità di ulteriori verifiche circa la qualità e la sicurezza degli stessi, dal momento che questi potrebbero presentare una aumentata reattogenicità, cioè la capacità di indurre effetti collaterali e reazioni indesiderate.

Il ritiro dei farmaci potrebbe compromettere il regolare inizio della campagna antinfluenzale. Secondo alcune Aziende sanitarie, mancherebbero 140mila dosi di vaccino. Dopo che la settimana scorsa erano state ritirate alcune etichette della casa farmaceutica Crucell ora, con l'aggiunta del blocco dei vaccini Novartis, si rischia di dare un'immagine negativa a tutta la campagna.

Intanto il ministero della Salute ha già avviato la procedure per bloccare la distribuzione. "Abbiamo già allertato tutte le strutte pubbliche e private che dispensano i vaccini, tra cui Asl, farmacie e medici di famiglia", riferisce il ministero, assicurando che il protocollo è stato attivato in tempi strettissimi: tutto in poche ore.

"I farmacisti italiani sono informati. E nessuno dispenserà i prodotti sottoposti al blocco. I cittadini possono stare tranquilli: i vaccini disponibili in farmacia sono controllati e sono sicuri, come dimostra anche la tempestivita' di questo stop", assicura dal canto suo Anna Rosa Racca, presidente di Federfarma.
 

Operatori e sanitari di regioni e province autonome si confrontano sull'abuso di alcol

Operatori e sanitari di regioni e province autonome si confrontano sull'abuso di alcol

Trieste - Da giovedì 25 a sabato 27 ottobre, presso il Centro Congressi della Stazione Marittima, le regioni e le province autonome si interrogano sui problemi connessi al fenomeno del bere, che nel nostro Paese ha subito una radicale trasformazione, passando dal tradizionale modello mediterraneo, ad un modello tipico del nord Europa, in particolare per quanto riguarda i consumi dei giovani.

Questo ha portato ad un notevole aumento dei consumi fuori pasto e della modalità "binge drinking": il bere per sballare. Questi nuovi rischi derivanti dalle recenti modalità del bere compromettono più facilmente la sicurezza sociale, oltre alla salute del bevitore, in particolare quando il consumo avviene nei contesti della guida e del lavoro.

L'alcol costituisce la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 29 anni in Europa con un numero di decessi tra i 55.000 e i 65.000. Un ulteriore carico di mortalità deriva anche da altre cause totalmente e parzialmente correlate all'alcol: malattie dell’apparato digerente, del sistema circolatorio, tumori, incidenti diversi, omicidi e suicidi. Anche gli alcoldipendenti in trattamento presso i servizi pubblici sono in costante crescita, ed hanno raggiunto nel 2009 in Italia il numero di 65.360, con ben l'11% del soggetti di età inferiore a 30 anni.

A fronte di questi problemi la Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome Italiane ha istituito il tavolo tecnico “alcol” che è stato, fin dalla sua costituzione affidato al coordinamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Nel corso dei lavori e degli incontri è emersa la necessità di un confronto che coinvolga le Regioni e le Province Autonome, il Ministero della Salute, le associazioni del volontariato e le istituzioni pubbliche e private che sono attive nel campo dei problemi alcol correlati.

Da questo incontro, dalle discussioni preparatorie, dall’analisi dei dati epidemiologici e dal confronto con le diverse realtà regionali, dovranno risultare linee di indirizzo condivise che segnino le vie da percorrere in un campo di interesse preminente per la salute dei cittadini e per il futuro delle giovani generazioni.
L'evento costituisce un’occasione unica di approfondimento, di confronto e di programmazione.

A Trieste, presso il Centro Congressi della Stazione Marittima, da giovedì 25 a sabato 27 ottobre, a partire dalle 14.00.
Iscrizioni sul sito della Regione, aperte fino alle ore 24.00 di mercoledì 24 ottobre.

Fulvio Camerini, pioniere della cardiologia triestina, ha ricevuto in Comune la Civica benemerenza

Fulvio Camerini, pioniere della cardiologia triestina, ha ricevuto in Comune la Civica benemerenza

Trieste - Giovedì 11 ottobre il sindaco di Trieste Roberto Cosolini ha conferito la Civica benemerenza del Comune al professor Fulvio Camerini, eminente cardiologo, docente universitario e senatore della Repubblica dal 1996 al 2001, per il suo apporto alla comunità cittadina e l'impegno in campo medico, sociale e politico.

Moltissimi i partecipanti all'evento, che si è svolto nella sala del Consiglio Comunale.

Fulvio Camerini, nato il 20 luglio 1925 a Trieste, ha dedicato la sua vita alla medicina cardiologica. Nel 1967 fu tra i promotori della Struttura complessa Cardiologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria "Ospedali Riuniti" di Trieste e ne assunse la direzione.

Il sindaco, nel motivare il riconoscimento, oltre ai meriti in campo accademico e medico, ha citato in particolare il tratto umano del prof. Camerini nella cura dei pazienti ed il suo contributo alla politica come servizio da prestare in modo efficiente, con metodo "scientifico".

Di grande spessore ed interesse l'intervento del professor Camerini, che per l'occasione ha tracciato una breve storia della cardiologia triestina, rievocando con passione gli anni in cui, grazie allo sviluppo di una mentalità più aperta in campo medico ed alla lungimiranza delle istituzioni, si riuscì a costruire un reparto cardiologico all'avanguardia, che accolse pazienti non solo dalla città ma da tutta la regione e anche da altre parti d'Italia.

Camerini ha sottolineato che la cardiologia moderna è uno dei settori medici più coinvolti nell'utilizzo di tecnologia e macchinari, e quindi è esposta al rischio di perdere di vista la persona del paziente. L'impegno del suo gruppo, sia a livello medico che infermieristico, è sempre stato quello di prestare invece molta attenzione al malato, seguendolo costantemente anche dopo la dimissione dall'ospedale.

I progressi in campo cardiologico dagli anni ’60 ad oggi sono stati impressionanti: la mortalità da infarto è scesa dal 30% al 4%.

Degli anni del suo impegno politico in Senato, Fulvio Camerini ha ricordato il suo impegno nella Commissione sanità ed il lavoro svolto nell'elaborazione di leggi di grande impatto, tra cui la regolamentazione della donazione di organi, la riforma del settore infermieristico, la procreazione assistita.

Per Camerini, la politica come la medicina sono forme di servizio alla società, da prestare ispirandosi a due riferimenti: il Vangelo, nella parabola del Buon Samaritano, e la Costituzione italiana. 

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Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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