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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Le streghe di Venezia al Burlo per Wunderkammer

Le streghe di Venezia al Burlo per Wunderkammer

Trieste – Non si ferma e non si limita ai percorsi classici l’attività di Wunderkammer che codue musicisti e un orso di peluche, riuniti insieme, sono approdati al Burlo per raccontare favole e hanno accompagnato i bambini ricoverati in ospedale in un viaggio nella Venezia antica: fate, streghe, re e regine, draghi, orchi e bambini “fior di pianta” sono stati i protagonisti della storia che ha incantato per più di un'ora i piccoli pazienti dell'ospedale materno infantile.

Lo spettacolo “Le streghe di Venezia” si inserisce nell'ampio calendario del Festival Internazionale di Musica Antica Wunderkammer, è culminato con la Giornata Europea della Musica Antica e Giornata Mondiale della Poesia.

Appassionati di musiche e luoghi d'altri tempi, i due musicisti e ideatori del progetto, Sara Mancuso e Matteo Zenatti, ispirandosi liberamente all'opera di Philip Glass, tratta dalla favola di Beni Montresor, colorandola con sonorità di strumenti antichi e creando uno spettacolo appositamente per i bambini del Burlo. Con i suggerimenti del loro amico orso, il peluche viaggiatore, scovano musiche e storie provenienti da tempi lontani e le raccontano, con i loro strumenti - arpe, organetti, claviciteri, tamburi - con il gusto lontano dei vecchi cantastorie. Uno spettacolo per recuperare le tradizioni sonore di epoche normalmente non considerate quando si ha a che fare con bambini, e per inserirle in narrazioni di storie legate al mondo della natura e del risveglio primaverile.

 

Info per il programma:n www.wunderkammer.trieste.it

 

 

Importante passo in avanti per la sanità del Pordenonese: inaugurate nuove apparecchiature all'Ospedale di San Vito al Tagliamento

Importante passo in avanti per la sanità del Pordenonese: inaugurate nuove apparecchiature all'Osped

San Vito al Tagliamento - Lunedì 2 marzo presso l’Ospedale di San Vito è stata inaugurata la nuova Tac e l’ecografo. Oltre al sindaco Antonio Di Bisceglie, erano presenti la presidente della Regione, Debora Serracchiani, l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, il direttore dell'Azienda sanitaria 5, Paolo Bordon e una nutrita rappresentanza dei primari e del personale sanitario della struttura sanvitese.

Prima dell’inaugurazione si è svolta una breve visita all’Hospice, contiguo all’Ospedale, che accoglie e sostiene le persone giunte a uno stadio di malattia terminale e i loro familiari, offrendo loro una degenza il più tranquilla possibile.

“Nelle strutture del Pordenonese - ha detto la presidente Serracchiani - vediamo già attuata la linea che ci proponiamo di realizzare con la riforma del sistema sanitario regionale, cioè l’integrazione tra le strutture di cura ed il territorio”.

Nel video una breve sintesi dell’evento:



Il sindaco Di Bisceglie, nel sottolineare l’impatto positivo dei lavori per migliorare l’assistenza sanitaria nel territorio, ha posto l’attenzione sulla necessità di trovare ulteriori fondi per completare tutti i lavori di sistemazione dell’Ospedale.

L’apparecchiatura è costata 528 mila euro, di cui 250 mila donati dalla Fondazione Crup. L'ecografo è costato 87 mila euro; le fondazioni Crup e Bcc Pordenonese hanno contribuito rispettivamente con 50 mila e 7 mila euro.

Si tratta del primo traguardo dei lavori per l'Ospedale di San Vito: in tutto più di 9 milioni di euro, per la nuova Tac - ora operativa - la risonanza magnetica e un parcheggio interno sopraelevato per i dipendenti.

Promessa mantenuta: "La Tac da 64 strati sarà installata a febbraio" aveva detto a dicembre 2014 il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Paolo Bordon. A quell'epoca infatti era stato superato lo scoglio del Tar (c'era stata l'impugnazione di una delle ditte in gara) con il semaforo verde all'acquisto dell'importante apparecchiatura.

Ora si attende anche la risonanza magnetica, per la quale c’è stato il via libera della Regione all’acquisto: previsioni, la seconda metà del 2015.

 

Gioco d'azzardo: a Trieste un incontro per approfondire i pericoli della dipendenza

Gioco d'azzardo: a Trieste un incontro per approfondire i pericoli della dipendenza

Trieste - Insieme per l'Europa è una rete di associazioni e comunità prevalentemente, ma non esclusivamente, di ispirazione cristiana, che opera in tutta Europa con l'intento di favorire la fraternità universale e quindi con una spinta ecumenica, interreligiosa e interculturale basata sui valori del rispetto e della pacifica convivenza nonchè del dialogo tra persone di nazioni, religioni e culture diverse.

Questo progetto opera a Trieste da 11 anni e affronta tematiche a forte valenza sociale come la condizione giovanile, le nuove e antiche povertà, l'immigrazione, la realtà delle famiglie, l'educazione dei bambini e dei ragazzi.

Quest'anno Insieme per l'Europa si occuperà della piaga sociale del gioco d'azzardo. Siamo infatti di fronte ad un fenomeno nuovo, in piena estensione, con vorticosi guadagni destinati a pochi e un danno collettivo diffuso a molte persone, specie dei ceti meno abbienti.

Si calcolano in 15 milioni i giocatori, di cui circa un milione sono già entrati nella fase patologia per cui molte famiglie si stanno rovinando in relazione al gioco patologico.

In pochi anni il mercato del gioco d’azzardo è cresciuto in maniera esponenziale: la raccolta in Italia ha sfondato i 100 miliardi di euro l’anno tra gioco legale e gioco illegale. Oggi l’Italia detiene il primato in Europa ed è terza nel mondo per il gioco d’azzardo.

Il Ministero della Salute descrive la dipendenza patologica da gioco "una condizione molto seria che può arrivare a distruggere la vita". Una patologia che interessa ormai da uno a due milioni di persone.

Proprio per questo venerdì 6 marzo Insieme per l'Europa ha invitato il giornalista romano Carlo Cefaloni, che è uno dei promotori del movimento nazionale No slot, a venire a parlare a Trieste nella sala del Caffè San Marco alle 18 sul tema delle Vite in gioco, ovvero sul suo libro così intitolato. L'appuntamento è una grande occasione per capire meglio questo problema e prenderne le misure.  


Silvano Magnelli

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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