Salute in Europa, Italia seconda per speranza di vita: merito delle buone abitudini alimentari
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Giovedì, 04 Dicembre 2014 10:15
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Bruxelles - Vytenis Andriukaitis, commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, e Angel Gurría, segretario generale dell'Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo, hanno presentato il 3 dicembre i dati comparativi sui sistemi sanitari e la salute nei 28 Stati membri dell'Ue contenuti nel rapporto "Health at a Glance: Europe 2014".
Il rapporto mette in evidenza le tendenze principali dello stato di salute, la spesa sanitaria, le disuguaglianze sanitarie, la qualità delle cure e di accesso alle cure.
Ci sono molti dati interessanti. Ad esempio, l'aspettativa di vita è in costante aumento in Europa, raggiungendo 79,2 anni in media nel 2012 (82,2 anni per le donne e 76,1 per gli uomini). L'aumento è stato di 5,1 anni a partire dal 1990.
Tuttavia, le disparità persistono, con un distacco di 8,4 anni tra il massimo e il minimo tra gli stati membri.
Il capitolo sulla spesa sanitaria è estremamente rilevante: la stretta sui bilanci della sanità continua in molti paesi europei. La spesa media sanitaria nell'Ue era 8,7% del Pil nel 2012. La spesa sanitaria pro capite è diminuita in media del 0,6% l'anno a partire dal 2009, al netto dell'inflazione.
I Paesi che hanno ridotto la spesa sanitaria fatti tagli principalmente ai compensi riconosciuti a fornitori di salute, la spesa farmaceutica e del personale sanitario e dei salari.
In Italia tra il 2003 e il 2013 la spesa sanitaria è cresciuta del 32,7%: un ritmo doppio rispetto all’aumento del Pil nel medesimo periodo, pari al 16,3%, ma già dal 2009 vi è stata un'inversione di tendenza.
Le Regioni che hanno aumentato maggiormente la loro spesa sanitaria nel decennio 2003-2013 sono state quelle del Nord. A guidare la classifica è stato il Friuli-Venezia Giulia.
Dal 2000, il numero di medici pro capite è aumentato in tutti i paesi dell'Ue ad eccezione della Francia, dove è rimasto stabile, e il numero di infermieri praticanti è aumentato in tutti gli Stati membri.
I Paesi Ue adottano tutti la copertura universale per i servizi sanitari essenziali, ad eccezione di Bulgaria, Grecia e Cipro dove una quota significativa della popolazione resta priva di assicurazione. Esiste quasi ovunque il nodo delle lunghe liste d'attesa.
Sono il sovrappeso e l'obesità le situazioni più preoccupanti per l'Ue, assieme all'alcolismo. L'Italia, nonostante sia il principale produttore di vino, con 6,1 litri di alcol pro capite, è ultima in classifica. Prima è la Lituania, che ha un consumo di alcolici doppio rispetto al nostro.
In Europa comunque, secondo il rapporto, c’è un elevato consumo di alcol, il più alto al mondo, pari a oltre 10 litri pro capite l’anno.
L’Italia è al primo posto per il consumo di frutta e la percentuale di obesi sopra i 15 anni è del 10,1%, rispetto al 16,7% della media Ue. Secondo il rapporto quindi l’Italia continua a mantenere buoni indicatori di salute. Non è un caso quindi che il nostro Paese è al secondo posto per longevità con un'aspettativa di vita di 82,4 anni, poco dietro la Spagna che è prima con 82,5 anni, mentre è ultima la Lituania con 74,1 anni.
Per l'Ue, sono necessarie politiche e strategie comunitarie per promuovere stili di vita sani, migliorare la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie nei Paesi che sono più indietro.