Politica
Il governatore lombardo Formigoni a Verona: lo statuto del Fvg modello per la macroregione del Nord
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- Pubblicato Lunedì, 10 Settembre 2012 15:58
- Scritto da Tiziana Melloni
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Verona - "Lo statuto del Friuli Venezia Giulia è uno statuto dal volto umano. La Regione ha poteri speciali che non sono caricati di privilegi. Ecco perché per la nostra macroregione penso al modello Friuli Venezia Giulia, progetto a cui partecipa la stessa Regione speciale". Lo ha dichiarato Roberto Formigoni, presidente della regione Lombardia, intervenendo alla riunione dei gruppi regionali del Pdl, il 10 settembre a Verona, sui temi della macroregione.
"Non ci rivolgiamo alle altre regioni e province a statuto speciale come il Trentino Alto Adige, ci rivolgiamo invece all'Emilia Romagna e la Liguria" - ha continuato Formigoni - confermando che, di questo progetto, parlerà presto con i presidenti dell'Emilia Romagna e della Liguria, Vasco Errani e Luigi Burlando.
"Il progetto è realizzabile immediatamente a costituzione invariata applicando l'articolo 116 della Costituzione" ha precisato Formigoni, che ha concluso il suo intervento affermando che: "Il federalismo e i costi standard sono stati completamente ignorati dall'attuale governo. Il federalismo è invece il motore per il futuro, non per l'arretratezza. Sabato prossimo sarò protagonista con Zaia e Cota alla festa della Lega Nord di Brescia e a fine mese ne parlerò in un incontro a porte chiuse con i presidenti delle regioni del Nord".
Il governatore Renzo Tondo a colloquio col ministro Passera su industria e sviluppo in Fvg
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- Pubblicato Giovedì, 30 Agosto 2012 10:15
- Scritto da Tiziana Melloni
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Roma - Ferriera di Trieste, punti di crisi industriale, rigassificatore, terza corsia della A4 Trieste-Venezia. Sono questi i temi che il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha affrontato con il ministro dello Sviluppo economico e Infrastrutture, Corrado Passera, in un incontro che si è svolto mercoledì 29 agosto a Roma.
Tondo ha voluto prima di tutto richiamare l'attenzione sulla Ferriera di Servola, che coinvolge anche l'indotto con particolare riferimento della Sertubi, sottolineandone l'importanza per l'economia triestina e per il sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia.
Nel corso del colloquio sono stati approfonditi tutti gli aspetti della questione, da quelli propriamente industriali a quelli dell'ambiente e dell'occupazione. Al ministro è stato consegnato un ampio dossier sulla Ferriera.
Il presidente della Regione ha voluto anche illustrare a Passera gli altri punti di crisi industriale aperti in Friuli Venezia Giulia che, complessivamente, mettono a rischio circa 1.500 posti di lavoro (i principali sono Safilo, Caffaro, Eaton, Ideal Standard, Diaco, Romanello, Electrolux).
Sul rigassificatore - come è emerso anche in occasione dell'incontro - è in corso un approfondimento all'interno del governo. Per quanto riguarda la A4 Tondo ha voluto infine invitare il ministro Passera all'inaugurazione del casello di Meolo, prevista per metà ottobre, e a una visita al cantiere della Terza corsia.
"Ho voluto ringraziare il ministro - ha detto al termine Tondo - per la disponibilità ad approfondire le criticità e le potenzialità del Friuli Venezia Giulia, proprio nel momento in cui il governo sta mettendo a punto importanti provvedimenti per la crescita e per il rilancio del Paese, all'interno dei quali la nostra regione si aspetta di trovare il giusto spazio".
All'impegno assunto lunedì dall'amministrazione regionale, in occasione della riunione del Tavolo sulla Ferriera di Servola, di coinvolgere direttamente il governo sulla questione del futuro dell'impianto siderurgico di Trieste sono seguiti i fatti "in tempo reale", ha poi sottolineato l'assessore regionale alla Programmazione e all'Ambiente, Sandra Savino: "Come concordato nel Tavolo sulla Ferriera di due giorni fa il tema del coinvolgimento del governo sulla questione procede in tempo reale".
"A Roma tra i temi discussi dal presidente Tondo con il ministro Passera c'è stato infatti anche quello della Ferriera nel suo complesso, compresi i temi industriali, infrastrutturali, ambientali e del lavoro che riguarda non solo i lavoratori della Lucchini ma di tutta la filiera siderurgica e dell'indotto. Sulla Ferriera di Servola e sul destino del comparto siderurgico e industriale triestino l'attenzione del governo regionale è massima".
Il parlamentare del Pd Fvg Ettore Rosato pubblica su Facebook una lunga riflessione elettorale
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- Pubblicato Lunedì, 27 Agosto 2012 21:22
- Scritto da Tiziana Melloni
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Roma - «Sarà lunga e carica di colpi bassi (se non addirittura proibiti), la campagna elettorale per il voto del 2013». Così esordisce il deputato triestino Ettore Rosato sulla sua pagina Facebook nella tarda serata di lunedì 27 agosto.
Il parlamentare prende spunto da alcuni articoli comparsi in giornata sui quotidiani nazionali, che contengono commenti al peperoncino sulle "presunte beghe" all'interno del PD. "Una grande rissa a sinistra" è il titolo del Corriere della Sera; "sinistra allo sfascio" titola il "Giornale"; "campagna elettorale fasciocomunista" è invece quello del "Tempo".
«Che le ultime due testate debbano fare il loro "mestiere" è cosa normale, visto che sono giornali sostenuti da Berlusconi». — scrive Rosato. «Ma che il "Corriere" inizi già adesso a spargere polpette avvelenate per dissuadere l'opinione pubblica sulla possibilità che ci sia una seria e valida alternativa di governo e che una nuova alleanza tra progressisti e moderati possa sorgere concretamente per governare l'Italia è davvero un cattivo segnale».
Secondo Rosato «i cosiddetti poteri forti del nostro Paese sono alquanto disorientati e privi, dopo la dissoluzione del berlusconismo, di nuove "garanzie" e punti di riferimento. Quasi impauriti che il Partito democratico possa legittimamente andare al governo, coinvolgendo, in un progetto di modernizzazione dell'Italia, forze sociali, politiche e imprenditoriali lontane dai loro interessi».
Per Rosato esiste un pregiudizio nei confronti del PD; non a caso oggi a Trieste il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha usato il termine "comunista" per designare l'area di appartenenza del presidente della Regione Emilia Romagna.
Prosegue Rosato: «Si sentono orfani e la loro unica preoccupazione è ormai solo quella di mettersi di traverso, di ostacolare qualunque processo di riforma e di vera modernizzazione dell'Italia che ha nel Pd il partito trainante e centrale».
Sull'ennesima discesa in campo di Berlusconi, Rosato sostiene che tali "poteri forti" «Non possono (e non potranno) più sostenerlo, così come non possono scommettere tutto su Monti e sulla riedizione di nuovi governi tecnici. Gli rimane, ed è quello a cui stiamo assistendo, la sponsorizzazione di una grande e indistinta coalizione, con tutti dentro: da Berlusconi a Monti, da Casini a Bersani».
La proposta, secondo Rosato, sarebbe buona «solo per preservare interessi e posti chiave nell'apparato dello Stato».
«Il Pd non ci sta - dice Rosato - e contrasterà in ogni modo questa anacronistica visione della gestione della cosa pubblica. Il Pd è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, con un programma di governo per 5 anni e gli uomini e le donne in grado di realizzarlo».
L'onorevole Rosato si esprime anche sul sistema elettorale: «è arrivato il tempo di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere, con un voto democratico, un nuovo esecutivo dopo la fallimentare esperienza di Berlusconi e la parentesi, necessaria, del prof. Monti e del suo governo».
«Con quale legge elettorale andremo a votare? - si chiede Rosato. - Con il porcellum o con una nuova legge? …vedo solo molta tattica da parte del Pdl, non una seria volontà di cambiare effettivamente il porcellum. Stando alle loro dichiarazioni, il Pdl vorrebbe introdurre le preferenze e dare un piccolo premio alla lista che ottiene più voti. Non ci siamo. Non sono queste le modifiche che consentono maggiore stabilità e possibilità per gli elettori di scegliere limpidamente i propri rappresentanti».
«Servono i collegi - sostiene Rosato - come nel vecchio Mattarellum, e il premio va dato alla coalizione e non alla lista, altrimenti le maggioranze si formeranno dopo il voto, e non prima, alla faccia della trasparenza. E in Parlamento ci troveremo con il doppio dei gruppi rispetto alle liste che si sono presentate».
«Che bel capolavoro! Se c'è una volontà di arrivare ad un accordo lo vedremo nei prossimi giorni, altrimenti si tornerà a votare con il porcellum».
Rosato conclude con una precisazione: «Che a nessuno venga però l'idea balzana di scaricare su di noi responsabilità che sono in capo ad altri. E solo di altri, anche perché vale sempre la pena ricordare che la maggioranza del Parlamento è ancora formata da chi il porcellum l'ha approvato, con il nostro voto contrario!».
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