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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Il parlamentare del Pd Fvg Ettore Rosato pubblica su Facebook una lunga riflessione elettorale

Il parlamentare del Pd Fvg Ettore Rosato pubblica su Facebook una lunga riflessione elettorale

Roma - «Sarà lunga e carica di colpi bassi (se non addirittura proibiti), la campagna elettorale per il voto del 2013». Così esordisce il deputato triestino Ettore Rosato sulla sua pagina Facebook nella tarda serata di lunedì 27 agosto.

Il parlamentare prende spunto da alcuni articoli comparsi in giornata sui quotidiani nazionali, che contengono commenti al peperoncino sulle "presunte beghe" all'interno del PD.  "Una grande rissa a sinistra" è il titolo del Corriere della Sera; "sinistra allo sfascio" titola il "Giornale"; "campagna elettorale fasciocomunista" è invece quello del "Tempo".

«Che le ultime due testate debbano fare il loro "mestiere" è cosa normale, visto che sono giornali sostenuti da Berlusconi». — scrive Rosato. «Ma che il "Corriere" inizi già adesso a spargere polpette avvelenate per dissuadere l'opinione pubblica sulla possibilità che ci sia una seria e valida alternativa di governo e che una nuova alleanza tra progressisti e moderati possa sorgere concretamente per governare l'Italia è davvero un cattivo segnale».

Secondo Rosato «i cosiddetti poteri forti del nostro Paese sono alquanto disorientati e privi, dopo la dissoluzione del berlusconismo, di nuove "garanzie" e punti di riferimento. Quasi impauriti che il Partito democratico possa legittimamente andare al governo, coinvolgendo, in un progetto di modernizzazione dell'Italia, forze sociali, politiche e imprenditoriali lontane dai loro interessi».

Per Rosato esiste un pregiudizio nei confronti del PD; non a caso oggi a Trieste il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha usato il termine "comunista" per designare l'area di appartenenza del presidente della Regione Emilia Romagna.

Prosegue Rosato: «Si sentono orfani e la loro unica preoccupazione è ormai solo quella di mettersi di traverso, di ostacolare qualunque processo di riforma e di vera modernizzazione dell'Italia che ha nel Pd il partito trainante e centrale».

Sull'ennesima discesa in campo di Berlusconi, Rosato sostiene che tali "poteri forti" «Non possono (e non potranno) più sostenerlo, così come non possono scommettere tutto su Monti e sulla riedizione di nuovi governi tecnici. Gli rimane, ed è quello a cui stiamo assistendo, la sponsorizzazione di una grande e indistinta coalizione, con tutti dentro: da Berlusconi a Monti, da Casini a Bersani».

La proposta, secondo Rosato, sarebbe buona «solo per preservare interessi e posti chiave nell'apparato dello Stato».

«Il Pd non ci sta - dice Rosato - e contrasterà in ogni modo questa anacronistica visione della gestione della cosa pubblica. Il Pd è pronto ad assumersi le proprie responsabilità, con un programma di governo per 5 anni e gli uomini e le donne in grado di realizzarlo».

L'onorevole Rosato si esprime anche sul sistema elettorale: «è arrivato il tempo di restituire ai cittadini la possibilità di scegliere, con un voto democratico, un nuovo esecutivo dopo la fallimentare esperienza di Berlusconi e la parentesi, necessaria, del prof. Monti e del suo governo».

«Con quale legge elettorale andremo a votare? - si chiede Rosato. - Con il porcellum o con una nuova legge? …vedo solo molta tattica da parte del Pdl, non una seria volontà di cambiare effettivamente il porcellum. Stando alle loro dichiarazioni, il Pdl vorrebbe introdurre le preferenze e dare un piccolo premio alla lista che ottiene più voti. Non ci siamo. Non sono queste le modifiche che consentono maggiore stabilità e possibilità per gli elettori di scegliere limpidamente i propri rappresentanti».

«Servono i collegi - sostiene Rosato - come nel vecchio Mattarellum, e il premio va dato alla coalizione e non alla lista, altrimenti le maggioranze si formeranno dopo il voto, e non prima, alla faccia della trasparenza. E in Parlamento ci troveremo con il doppio dei gruppi rispetto alle liste che si sono presentate».

«Che bel capolavoro! Se c'è una volontà di arrivare ad un accordo lo vedremo nei prossimi giorni, altrimenti si tornerà a votare con il porcellum».

Rosato conclude con una precisazione: «Che a nessuno venga però l'idea balzana di scaricare su di noi responsabilità che sono in capo ad altri. E solo di altri, anche perché vale sempre la pena ricordare che la maggioranza del Parlamento è ancora formata da chi il porcellum l'ha approvato, con il nostro voto contrario!».
 

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