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Friuli Venezia Giulia Regione virtuosa, dice Tondo. Ai Gruppi consiliari 2,7 milioni di euro nel 2011
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- Pubblicato Giovedì, 27 Settembre 2012 12:31
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Mentre imperversa la bufera sul Consiglio regionale del Lazio, le Regioni si affrettano a stendere i panni puliti: il 26 settembre la Conferenza delle Regioni, nell'ambito del piano sui tagli presentato al Governo, ha ribadito la necessità improrogabile di una riforma complessiva e coerente degli assetti istituzionali ed ha proposto al Governo "l'adozione di un provvedimento legislativo concordato urgente, da emanare entro la prossima settimana, che consenta il raggiungimento degli obiettivi citati in tutto il territorio nazionale".
In Friuli Venezia Giulia intanto si attende per la prossima settimana la discussione alla Camera sul disegno di legge costituzionale per la riduzione del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Il governatore è convinto che "la legge andrà a compimento entro questa legislatura". Tondo riferisce di aver già sollecitato in proposito il presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Il provvedimento, quando andrà in porto, ricorda il governatore, "consentirà di diminuire il numero dei consiglieri regionali in Friuli Venezia Giulia da 59 a 48, dando un contributo concreto e importante alla riduzione dei costi della politica, in attuazione di uno dei punti qualificanti dell'aggiornamento del programma di legislatura che avevo indicato al Consiglio nel settembre dello scorso anno".
Per quanto riguarda la trasparenza della spesa, però, siamo ancora molto lontani da una soluzione immediata: il governatore non ha intenzione di parlare dei soldi erogati ai gruppi in Consiglio regionale, circa 2,7 milioni di euro, di cui si è saputo dai bilanci 2011 resi finalmente noti dai partiti. Alla domanda se sia una somma congrua, Tondo ha risposto: "Al momento mi sto occupando di altro".
Intanto, sull'onda della legittima indignazione dei cittadini per le vicende del Lazio, i Gruppi consiliari del Fvg hanno reso noti i rendiconti relativi al 2011: il Pdl ha ricevuto 797.969,62 euro, che, divisi per il numero dei consiglieri del Gruppo, fanno circa 42.000 euro l'anno per consigliere; la Lega Nord 476.810,40 euro, pari a 68.115 l'anno per consigliere; il Pd 576.100,35, pari a 33.888 euro l'anno per consigliere; il Gruppo misto 293.316,80 euro, pari a 58.663 euro l'anno per consigliere; Udc, 265.604 euro, pari a 66.401 euro l'anno per consiglere; Cittadini per il Presidente, 159.546 euro, pari a 79.773 euro l'anno per consigliere; Idv, 106.089,50 euro, pari a 53.044 euro l'anno per consigliere; Sinistra Arcobaleno, 76.906,99, pari a 25.635 per consigliere l'anno.
Il rendiconto delle spese tuttavia è molto aggregato. Non si deduce il dettaglio: a fronte delle centinaia di migliaia di euro di contributi per ciascun gruppo, si parla genericamente di "spese di trasporto e rappresentanza" o "collaborazioni" e "consulenze", voci che vogliono dire tutto e niente.
"Da un punto di vista tecnico, il bilancio è redatto sulla base di uno schema che viene fornito dagli uffici consiliari, che è identico per tutti i Gruppi e non è modificabile" si legge nel comunicato stampa del gruppo regionale dell'Udc.
Uno schema appunto che non a caso si limita a mostrare una semplice facciata. La classica casa pulita con la polvere sotto i tappeti, insomma.
Molti giornali hanno sguinzagliato i reporter tra i vari Consigli regionali, Lombardia in primis, ottenendo risposte evasive o netti rifiuti a fornire dettagli sulle spese effettuate, giustificando il riserbo con l'esigenza di "rispetto della privacy dei consiglieri".
A questo proposito, la Conferenza delle Regioni ha proposto al governo di approvare un decreto urgente che introduca tre principi: una riduzione netta e significativa di tutti i costi della politica, a partire, per le Regioni che non si sono ancora adeguate, dalla piena applicazione delle norme per la riduzione del numero dei consiglieri regionali (già previste dal decreto legge 138 del 2011), promuovendo così una omogeneizzazione delle diverse situazioni regionali; un'azione volta ad assicurare piena trasparenza dei dati relativi ai costi di funzionamento delle istituzioni e dei gruppi consiliari; l'attivazione di procedure di controllo, attraverso la Corte dei Conti, anche per quelle spese connesse ai costi della politica, ancora oggi non sottoposte a questo controllo.
Taglio delle Province, si va avanti anche con decreto. Previsto un riordino delle autonomie locali
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- Pubblicato Mercoledì, 26 Settembre 2012 18:16
- Scritto da Tiziana Melloni
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Roma - Il ministro della Pubblica Amministrazione e della Semplificazione Filippo Patroni Griffi ha parlato nel pomeriggio di mercoledì 26 settembre in videoconferenza per parlare del futuro delle provincie e dell’attuazione delle disposizioni di legge, recentemente approvate, recanti misure di semplificazione amministrativa.
"Il riordino delle Province previsto dalla spending review approvata a luglio, porterà al taglio di 34 di questi Enti - ha detto il Ministro - più altre 10 nelle Regioni a Statuto speciale, alle quali vanno aggiunte le 10 che diverranno Città metropolitane. I nomi delle nuove Province possono cambiare e chiamarsi non necessariamente con il nome del capoluogo".
"Il Governo - ha aggiunto Patroni Griffi - è orientato a presentare un disegno di legge costituzionale che intervenga sulle competenze e sui controlli delle Regioni. Se non dovesse essere approvato entro la legislatura, sarebbe il punto di partenza nella prossima".
"Il Governo - ha proseguito - sta riflettendo se un ddl costituzionale potrebbe essere approvato in tempo utile per la fine della legislatura. Ma è orientato a presentarlo comunque, perché partendo da esso nella prossima legislatura si possa riflettere sull'autonomia Regionale".
Il riordino delle Province - ha concluso Patroni Griffi - fa parte di un ridisegno più ampio. Le funzioni amministrative "trovano la naturale allocazione nei comuni", ma viste le piccole dimensioni - "la metà è sotto i 5000 abitanti - è difficile allocare l'amministrazione".
D'altra parte "indipendentemente dal dimensionamento delle Regioni" ha spiegato il ministro, "è difficile che la funzione amministrativa coincida con le Regioni". Insomma, ha detto ancora Patroni Griffi, "occorre guardare avanti e ripensare all'amministrazione periferica dello Stato, anche oltre la legislatura".
Il Movimento 5 Stelle correrà da solo alle regionali Fvg 2013
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- Pubblicato Sabato, 15 Settembre 2012 14:44
- Scritto da Maurizio Pertegato
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TRIESTE - Il Movimento 5 Stelle concorrerà alle elezioni regionali del Friuli Venezia Giulia programmate per la primavera del 2013. ''La richiesta di certificazione, presentata dal Meetup FVG allo staff di Beppe Grillo, è stata accolta''. Ad annunciarlo - in una nota - la stessa struttura regionale del movimento sottolineando che, per quanto concerne il programma, ''da qualche mese sono attivi dei gruppi di lavoro tematici aperti ai cittadini che hanno già elaborato, presentato e approvato nei giorni scorsi una bozza zero''.
''La bozza - si legge nella nota - verrà pubblicata in rete nei prossimi giorni e resterà disponibile a chiunque volesse integrarla e commentarla, fino alla sua versione definitiva, che sarà votata dall'assemblea regionale''.
Il Movimento 5 Stelle FVG ci tiene a ricordare che i suoi candidati sono caratterizzati dal non avere procedimenti o condanne penali, non essere iscritti ad alcun partito, non aver svolto più di una mandato elettorale ed essere residenti in Friuli Venezia Giulia.
La lista definitiva dei candidati consiglieri e del candidato governatore verranno prossimamente votate dalle assemblee delle singole province.
Gli unici canali ufficiali di comunicazione del Movimento 5 Stelle saranno il Meetup "FVG 5 Stelle" (http://www.meetup.com/fvg5stelle/) e lo spazio sul portale www.movimento5stelle.it (in fase di allestimento).
In attesa di definire il portavoce della lista e successivamente il candidato alla presidenza del consiglio della Regione, il portavoce temporaneo sarà Marco Zullo (meetup di Pordenone) unico autorizzato a parlare a nome del M5S Friuli Venzia Giulia.
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