Politica
Spese dell'aeroporto di Ronchi: continua la polemica sulle "livree" degli aeromobili
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- Pubblicato Martedì, 30 Settembre 2014 19:28
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Tornano d'attualità le polemiche sulle spese della Regione per coprire i costi dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari, dopo il forum organizzato dal quotidiano locale "Il Piccolo" e svoltosi il 27 settembre sul tema dello scalo isontino. In quell'occasione la presidente Serracchiani aveva screditato l'attuale gestione, denunciando poca chiarezza nei conti.
È ancora una volta il Movimento 5 Stelle, con una nota diffusa il 30 settembre, a denunciare una situazione ritenuta inaccettabile: "Non è una livrea volante, è una voragine senza fondo. - Ha affermato La consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo, che attacca la decisione della giunta di inserire nel prossimo bilancio una posta apposita per pagare nuovamente la livrea. - Come rivelato pochi giorni fa dalla stessa Serracchiani alla stampa, i milioni di euro stanziati dalla Regione per la fusoliera di un aereo contraddistinta da uno stormo di colibrì non sono andati ad Alitalia ma a Ryanair. Tanto che adesso Alitalia sta battendo cassa. La cosa incredibile è che la presidente ha già detto che è già pronto un nuovo versamento da parte della Regione".
"Invece di parlare con la stampa la presidente Serracchiani dovrebbe spiegare in Consiglio le ragioni dell’ennesimo spreco di denaro pubblico. Perché le risorse sono finite a Ryanair? Perché la Regione deve saldare un debito già saldato? Perché non paga Aeroporto Fvg? Quali sono gli estremi di questo accordo?" scrive la portavoce M5S nel suo comunicato.
"Sono passati molti mesi da quando abbiamo chiesto, attraverso una richiesta di accesso agli atti, che questo accordo venisse rivelato in tutte le sua parti ma tutto è finito in un cassetto. Tace la giunta Serracchiani e tacciono i vertici di Aeroporto Fvg. Se questo sarà il modus operandi della prossima legge finanziaria, sappiamo già quale sarà la nostra posizione in merito".
"Purtroppo – conclude Dal Zovo – troppi politici non hanno capito che i cittadini oggi pretendono la massima trasparenza su come vengono spesi i loro soldi, perché le risorse pubbliche non sono né della presidente Serracchiani, né del presidente Dressi ma di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia".
Reintegrato in Giunta l'assessore regionale Torrenti, indagato per i finanziamenti all'associazione "Spaesati"
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- Pubblicato Giovedì, 25 Settembre 2014 16:32
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia ha firmato il 25 settembre un decreto che riassegna all'assessore regionale Gianni Torrenti la maggior parte delle deleghe detenute in precedenza, e cioè i servizi Beni culturali, Corregionali all'estero, Lingue minoritarie, Attività ricreative e sportive, Volontariato, Solidarietà e Immigrazione.
La delega alle Attività culturali continuerà invece ad essere detenuta dalla Presidenza della Regione.
Torrenti è indagato dalla Procura di Trieste per alcuni finanziamenti percepiti dall’associazione “Spaesati”, di cui era presidente nel 2011. L'assessore Torrenti il 7 agosto aveva riconsegnato le deleghe alla presidente della Regione.
La decisione del ripristino delle deleghe è maturata dopo che nelle ultime settimane sono stati acquisiti documenti, ricostruiti eventi e dopo che, anche alla luce di incontri con l'avvocato difensore, si è consolidata la fiducia che Torrenti potrà dimostrare la propria estraneità rispetto ai fatti che sono oggetto d'inchiesta.
È stato deciso quindi che il solo servizio Attività culturali della direzione centrale Cultura, Sport e Solidarietà sarà trattato dalla Presidenza della Regione, proprio a seguito degli approfondimenti svolti, e in quanto nell'oggetto dell'invito a comparire sono comprese associazioni che proseguono la loro attività e che potrebbero rivolgersi al suddetto servizio.
Per tale motivo, è stato ritenuto opportuno che questo servizio resti al di fuori dalle competenze di Torrenti.
Assieme all'auspicio che l'autorità giudiziaria possa esperire il suo iter nel minor tempo possibile, e ribadendo la fiducia nella sua azione, è stato reso noto che lo status dell'assessore Torrenti rimarrà tale in assenza di nuovi eventi, quali l'archiviazione o il rinvio a giudizio.
Il decreto dà mandato agli uffici di corrispondere, dalla data del 25 settembre, le indennità e i rimborsi all'assessore regionale.
Aumento preoccupante della delinquenza in Friuli Venezia Giulia. La Regione finanzia la sicurezza
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- Pubblicato Mercoledì, 24 Settembre 2014 10:38
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Delinquenza aumentata quasi del 10% in Friuli Venezia Giulia nell'ultimo anno. È quanto emerge dalla relazione presentata in quinta commissione del Consiglio regionale, dove martedì 23 settembre la votazione ha dato parere favorevole alla delibera della Giunta che contiene il programma di finanziamento in materia di politiche di sicurezza per l'anno 2014.
A favore si sono espressi Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e Cittadini, contrari Movimento 5 Stelle e Forza Italia.
Dalla relazione della Giunta emerge che i delitti in regione nel 2013 sono stati 46.179; l'anno prima erano stati 42.163. L'aumento si conferma anche a livello provinciale, anche se i dati per il raffronto sono disponibili solo per Udine e Trieste.
L'aumento più forte è riferito ai furti, che su base regionale rappresentano il 49.8% del totale: e se in provincia di Trieste sono il 43.5% del totale, in quella di Udine tale rapporto si attesta al 57.5%.
Nella tipologia "furti" si è passati da 21.848 del 2012 a 23.030 del 2013. In particolare, i furti con destrezza erano 2.224 nel 2012 e sono diventati 2.649 del 2013; quelli in abitazione - 4.246 nel 2012; 4.786 nel 2013 - con un aumento del 16.1% e dell'11.3%; i furti in esercizi commerciali sono saliti da 2.109 a 2.187 e quelli su auto in sosta da 1.934 a 2.152, sempre nel raffronto 2012-2013.
In aumento anche le rapine (252 nel 2013 contro le 211 del 2012) e i delitti in materia di stupefacenti (513 nel 2013, 392 l'anno prima), sono in leggero calo le violenze sessuali (90 contro 94) e i danneggiamenti (4.389 contro i 4.893 dell'anno prima).
Infine, le frodi e le truffe informatiche hanno avuto un'impennata in provincia di Trieste, da 577 del 2012 a 1.012 del 2013, aumento più contenuto a Udine, da 834 a 873.
La relazione tocca immigrazione clandestina, reati riconducibili a cittadini stranieri, senza trascurare i gruppi organizzati su base etnica e le organizzazioni transnazionali.
La situazione della sicurezza in FVG, pur non evidenziando situazioni di gravità paragonabili ad altre realtà nazionali, impone la necessità di sviluppare politiche di sicurezza mirate e idonee a prevenire, contrastare, ma anche a reprimere le fattispecie delittuose più ricorrenti, quali truffe, furti e reati di natura predatoria commessi a danno di anziani.
La Regione, secondo l'assessore di riferimento Paolo Panontin "per garantire maggiori condizioni di sicurezza e promuovere la cultura della legalità, continuerà ad attuare progettualità mirate che favoriscano sinergie operative e collaborazione tra Forze dell'ordine e polizia locale, il controllo di aree territoriali con particolari criticità, l'impiego di strumenti e tecnologie avanzate per il controllo del territorio, lo sviluppo di azioni per rassicurare la comunità civica rivolte specialmente alle fasce più deboli".
I progetti che risponderanno a queste esigenze verranno attuati mediante convenzioni tra Regione, Prefetture territoriali ed enti locali grazie a uno stanziamento della Regione FVG di un milione di euro, con l'intenzione di destinare almeno i due terzi agli enti locali.
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