Economia
Investire in Cile per le aziende FVG: adesso è il momento
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Mercoledì, 07 Novembre 2012 08:53
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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Con un PIL che negli ultimi 3 anni ha registrato una crescita media del 5%, il Cile è lo Stato dell’America Latina con l’economia più fiorente, servizi avanzati e una rete infrastrutturale moderna.
Il 14 novembre si discute delle opportunità di business per le aziende italiane in questo Paese grazie a Profila Export, il network di professionisti specializzato nello sviluppo d’impresa con sede a Tavagnacco (UD) diretto da Patricia Araya, imprenditrice di origini cilene. Un team di specialisti in tutte le attività di consulenza e di supporto in loco per chi intende investire e lavorare in Cile con la propria impresa.
Saranno presenti l’Ambasciatore del Cile in Italia Oscar Godoy Arcaya e il direttore dell’ufficio commerciale del Consolato Regina Rodriguez Covarrubias che presenterà la situazione economica cilena e quelle che sono le migliori opportunità di investimento per le aziende straniere.
Il sistema giuridico cileno lo rende uno dei paesi dell’America Latina più vicini all’Europa con regole chiare ma soprattutto con una burocrazia estremamente snella ed incentivante per gli investitori stranieri: il Cile costituisce infatti una piattaforma per il libero scambio di merci con oltre 50 Paesi tra i quali USA, Canada, Brasile, Regno Unito, Russia, India, Giappone.
L’incontro è reso possibile dalla stretta sinergia tra Profila Export e ProChile, l’ente di sviluppo che promuove e sostiene la crescita economica del Cile favorendo l’avvio di joint-venture e new company da parte di imprese estere interessate a insediarsi in questo paese.
Presente all’incontro anche lo studio legale Rozzi Marin & Partners che, con sede in Italia e a Santiago in Cile, è specializzato nell’assistenza legale alle imprese con interessi all’estero in diritto civile, commerciale e internazionale (negoziazioni e accordi commerciali, investimenti all’estero, società commerciali, joint-ventures).
La partecipazione al convegno è gratuita. Per informazioni e iscrizioni 0432 295152, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Confcommercio: Marchiori, la scoperta del commercio!
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 06 Novembre 2012 16:04
- Scritto da Maurizio Pertegato
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PORDENONE - "Da un po’ di tempo a questa parte si scoprono grandi esperti in campo commerciale e/o immobiliare che dispensano ricette e soluzioni per tutti ed in particolar modo per l’Amministrazione Comunale di Pordenone che pare essere l’unica a governare una città degradata e in recessione".
Comincia così, la riflessione di Alberto Marchiori, presidente di Ascom Confcommercio Pordenone, secondo cui "molti politici, inoltre, si accorgono con qualche decennio in ritardo che la grande distribuzione ha assunto dimensioni sproporzionate rispetto al territorio e alla popolazione, che molte attività sono in crisi, che altre hanno un turnover elevato, eccetera. Verrebbe da dire meglio tardi che mai, se non fosse che ci stiamo avvicinando alle elezioni regionali e nazionali e pertanto questi interventi, che denotano ignoranza e superficialità, destano particolare sospetto. E’ vero il commercio, il turismo, i servizi, le professioni, l’artigianato, il manifatturiero e l’agricoltura, sono tutti in crisi; ma è vero anche che tutti gli italiani sono in crisi!".
"Ciò però - aggiunge Marchiori - non spiega alcune situazioni di particolare difficoltà che vivono i nostri Comuni per esempio di Pordenone, Sacile e S. Vito al Tagliamento; situazioni che si aggravano ulteriormente nei piccoli Comuni di periferia e soprattutto nelle zone montane. E’ altrettanto vero che il centro storico di Pordenone, e la periferia, presentano situazioni di degrado che vanno risolte, turnover sempre più evidenti, arredo urbano e dehor dei pubblici esercizi che vanno migliorati e uniformati, traffico e mobilità richiedono soluzioni più efficienti. Inoltre vanno trovate soluzioni che mantengano viva la città conciliando le esigenze dei giovani con quelle dei residenti e l’adeguamento del canone locativo in ribasso di alcuni proprietari di immobili".
"Tutto questo è vero. Ciononostante è altrettanto vero che la città di Pordenone, nonché la provincia hanno reagito a questa situazione con progetti mirati alla riqualificazione dei centri urbani, dell’offerta merceologica e alla realizzazione di strumenti che migliorino l’attrattività. Sviluppo e Territorio è nata con queste finalità e ha già dimostrato da un punto di vista pratico/operativo che la strada imboccata è quella “GIUSTA”; i progetti realizzati e quelli in atto (frutto di bandi e finanziamenti Regionali e privati) stanno procedendo ed in particolar modo si attende l’esito del “PISUS” (fondi Europei) che darebbe una vera e propria “ boccata d’ossigeno” a qualche Amministrazione. La struttura di S&T, unica nel suo genere a livello mondiale per la sua eterogeneità di partner istituzionali e privati, potrà approdare con maggior facilità rispetto ad altri soggetti ai futuri Fondi Strutturali Europei per il settennio 2014 – 2020, purché venga mantenuto un elevato livello di progettualità e coinvolgimento di imprenditori e cittadini (questa la scommessa più difficile a causa dello scetticismo che caratterizza gli italiani)".
"Invito pertanto i nuovi “GURU“ del commercio - è il parere di Marchiori - a estraniarsi dalla competizione elettorale e a valutare, pur con le premesse e carenze evidenziate, non solo questi problemi estremamente importanti e costanti nel tempo, ma soprattutto quelli legati alla recessione, alle ruberie di politici ignoranti e corrotti, alla pesante ed insostenibile pressione fiscale e burocratica che gravano nelle tasche dei cittadini e degli imprenditori. Ormai non basta essere di centro, di destra o sinistra per accreditarsi di fronte agli elettori solo nei periodi elettorali, servono fatti concreti e soprattutto gente onesta che si dedichi alla cosa pubblica per tutelare gli interessi della collettività anziché quelli (come per molti, per fortuna non tutti) personali o dei propri parenti e/o accoliti. E’ giunta l’ora di lavorare tutti nell’interesse comune per mantenere viva la speranza di poter uscire da una situazione (in questo caso sì) di vero degrado etico, morale e sociale e di crisi generale per dare un futuro ai nostri Figli che ad oggi sembra precluso!".
Ascom: imprese del terziario, peggiora il clima di fiducia
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 30 Ottobre 2012 18:53
- Scritto da Maurizio Pertegato
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Pordenone - Peggiora il clima di fiducia delle imprese del terziario della provincia di Pordenone con riferimento all’andamento dell’economia italiana nel terzo trimestre del 2012. Il saldo congiunturale è pari a -50,7 contro il precedente -45,4. In leggero miglioramento, per quanto continui ad essere caratterizzata dal segno negativo, la fiducia delle imprese con riferimento all’andamento della propria impresa.
Questo quanto emerge dall’indagine congiunturale sulle imprese del Terziario della provincia di Pordenone (3° trimestre), promossa dalla Confcommercio di Pordenone, dal Centro Studi Ricerche e Formazione (FORMAT) e il sostegno della Camera di Commercio di Pordenone. Sono intervenuti alla presentazione, nella sede Ascom di Pordenone, il responsabile Pierluigi Ascani (Format), il Presidente mandamentale dell’Ascom Aldo Biscontin unitamente al Direttore Massimo Giordano. Secondo il Centro studi sono ancora negativi ma in miglioramento l’andamento dei ricavi e l’andamento dell’occupazione nel terzo trimestre.
Peggiora invece significativamente l’andamento del fenomeno dei ritardi nei pagamenti da parte dei clienti delle imprese del terziario. Peggiora la capacità delle imprese del terziario di Pordenone di fare fronte ai propri impegni finanziari. Il saldo è pari a -15,4 contro il precedente -13,6. Aumenta leggermente la percentuale delle imprese del terziario che si sono recate in banca per chiedere il credito del quale avevano bisogno (dal 22,8% al 23,8%). Nell’ambito di tale percentuale il 60,2% ha ottenuto il credito con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, l’11,8% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore, il 5,9% ha visto rifiutarsi la propria domanda di credito. Migliora leggermente, pur continuando ad essere caratterizzata dal segno negativo, la situazione relativa al costo del credito (tassi di interesse) e alle cosiddette “altre condizioni” (es. messa a disposizione fondi) ma peggiora la situazione relativa alla “durata del credito” (affidamenti) e la situazione relativa alle garanzie richieste dalle banche agli imprenditori a copertura dei finanziamenti concessi.
Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall’Osservatorio sul credito Confcommercio Pordenone per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel terzo trimestre del 2012 realizzato da Confcommercio Pordenone in collaborazione con Format Research. Clima di fiducia Peggiora il clima di fiducia delle imprese del terziario della provincia di Pordenone con riferimento all’andamento dell’economia italiana nel terzo trimestre del 2012. Il saldo congiunturale è pari a -50,7 contro il precedente -45,4. La previsione degli imprenditori per i prossimi tre mesi è segnata da un ulteriore peggioramento, con un saldo prospettico pari a -60,2. In leggero miglioramento nel terzo trimestre, per quanto continui ad essere preceduto dal segno negativo, l’indicatore relativo alla fiducia delle imprese di Pordenone circa l’andamento della “propria impresa”.
Il saldo è pari a -35,2 contro il precedente -38,0. In miglioramento la previsione dell’andamento della propria impresa per i mesi di ottobre, novembre e dicembre (-24,7), ovvero per il periodo delle festività natalizie. Il clima di fiducia peggiora in prevalenza presso le imprese di dimensioni minori della provincia di Pordenone, ossia presso le microimprese (1-9 addetti) con riferimento sia all’andamento dell’economia italiana nel trimestre, sia con riferimento all’andamento della propria impresa. Il peggioramento dell’andamento della propria impresa nel terzo trimestre 2012, rispetto al periodo precedente, oltre che dalle microimprese, è stato segnalato anche dalle imprese del commercio al dettaglio e da quelle localizzate nei comuni della provincia/pianura (es. Sacile). Andamento congiunturale Pur continuando ad essere preceduto dal segno negativo, migliora l’indicatore dell’andamento dei ricavi delle imprese del terziario di Pordenone nei mesi di luglio, agosto e settembre (-25,9 contro il precedente -39,6).
Le imprese prevedono che la situazione dei ricavi continui a migliorare anche nel quarto trimestre dell’anno (previsione: -23,5). Il miglioramento dei ricavi è risultato più accentuato presso le imprese di dimensioni maggiori (oltre 50 addetti). E’ stato meno o per nulla avvertito dalle microimprese e dalle piccole imprese, con particolare riguardo a quelle operative nei settori dei servizi e del commercio all’ingrosso. Al di sotto della media provinciale il dato dei ricavi fatto registrare nei mesi di luglio, agosto e settembre dalle imprese del terziario localizzate nei comuni della pianura. Migliora l’andamento dell’occupazione. Il saldo passa dal precedente -8,5 a -7,0. L’indicatore, che resta comunque negativo, è destinato a peggiorare ulteriormente in vista del quarto trimestre 2012: il saldo prospettico infatti è pari a -10,9. In questo contesto sono state in prevalenza le imprese di dimensioni maggiori quelle che hanno fatto registrare nel trimestre un peggioramento del fenomeno. Per quanto preceduto dal segno “meno”, migliora leggermente l’indicatore dell’andamento dei prezzi praticati dai fornitori alle imprese del terziario di Pordenone. Il saldo è pari a -26,6 contro il precedente -34,1.
Tale miglioramento è stato avvertito in prevalenza dalle imprese di dimensioni maggiori di Pordenone. L’andamento prospettico per la fine dell’anno è pari a -28,9. Peggiora significativamente nel terzo trimestre l’andamento del fenomeno dei ritardi nei pagamenti da parte dei clienti delle imprese del terziario. Il saldo è stato pari a -51,7 contro il precedente -40,1. Si mette in evidenza che il saldo registrato presso le imprese del terziario di Pordenone è peggiore rispetto al dato medio registrato presso la totalità delle imprese del terziario a livello nazionale, con un saldo pari a -43,5 nel terzo trimestre e pari a -41,1 nel quarto trimestre. Il peggioramento del ritardo nei pagamenti è stato avvertito soprattutto dalle microimprese (1-9 addetti) e dalle piccole imprese (10-49 addetti), dalle imprese dei servizi e del commercio all’ingrosso, e dalle imprese localizzate nei comuni della pianura. Fabbisogno finanziario Peggiora nei mesi di luglio, agosto e settembre la capacità delle imprese del terziario di Pordenone di fare fronte ai propri impegni finanziari.
Il saldo è pari a -15,4 contro il precedente -13,6. La previsione per il quarto trimestre dell’anno evidenzia ulteriori difficoltà per gli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi di Pordenone con un saldo pari a -18,0. Più nel dettaglio il 42,3% delle imprese del terziario di Pordenone hanno affermato di essere riuscite a fare fronte senza problemi nel terzo trimestre 2012 al proprio fabbisogno finanziario, il 48,3% di esservi riuscito ma con qualche difficoltà, ed il 9,4% di non esservi riuscito affatto. Il peggioramento della capacità delle imprese del terziario nel riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario nel trimestre è stato avvertito in prevalenza dalle microimprese e dalle piccole imprese, dalle imprese del turismo, dalle imprese localizzate nel comune di Pordenone e da quelle localizzate nei comuni della pianura.
Si mette in evidenza la situazione della liquidità, particolarmente grave, rilevata presso gli operatori del turismo (bar, ristoranti e strutture di ricezione alberghiera) della provincia di Pordenone, con un saldo nel trimestre pari a -52,9. Domanda e offerta di credito Nella provincia di Pordenone aumenta leggermente nel terzo trimestre 2012 la percentuale delle imprese del terziario che si sono recate in banca per chiedere il credito del quale avevano bisogno (dal 22,8% al 23,8%). Nell’ambito delle imprese che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito il 60,2% lo ha ottenuto con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, l’11,8% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, il 5,9% ha visto rifiutarsi la propria domanda di credito, il 5,9% è in attesa di conoscere l’esito della propria domanda di credito ed il 16,2% ha dichiarato di essere intenzionata a fare domanda di credito alle banche nel prossimo trimestre.
La cosiddetta “area di stabilità” (formata dalle imprese che ottengono il credito da parte delle banche) presso le imprese del terziario di Pordenone nel terzo trimestre 2012 risulta aumentata rispetto ai tre mesi precedenti (60,2% contro il precedente 54,2%). Diminuisce la cosiddetta “area di irrigidimento” (imprese che si sono viste accordare un credito inferiore + imprese che non se lo sono viste accordare affatto), con una percentuale pari al 17,6% contro il precedente 29,3%. Sono diminuite quindi le imprese che non ricevono credito da parte delle banche, ma sono aumentate però le imprese che posticipano, rinunciandovi per il momento, la richiesta di credito. Tale percentuale è stata pari nel terzo trimestre al 16,2% contro il precedente 4,4%.
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