Economia
Pianto e stridor di denti per le imprese in Regione. La crisi colpisce forte il FVG
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- Pubblicato Venerdì, 23 Novembre 2012 22:42
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Pordenone - "Il Friuli non è più un’isola felice". Questo è stato il commento del presidente Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo di fronte ai risultati dell’indagine congiunturale che le quattro Camere di Commercio, per la prima volta, hanno realizzato su base regionale.
Lo studio è stato presentato venerdì 23 novembre a Pordenone, dove i rappresentanti delle 4 province sono stati ospiti del presidente camerale Giovanni Pavan, che ha aperto i lavori, mentre l’analisi è stata presentata da Nicola Ianuale, presidente del Consiglio di Amministrazione di Questlab, società incaricata di realizzare l'indagine, basata sulle risposte di un campione di 1500 imprese dei settori manifatturiero, commercio al dettaglio, servizi di ospitalità, costruzioni e vitivinicolo.
"Unioncamere – ha sottolineato Da Pozzo –, ha intrapreso un percorso di razionalizzazione anche a livello regionale: siamo partiti con l’internazionalizzazione e oggi andiamo a presentare la prima rappresentazione unitaria dei dati economici dell’intero territorio. L’analisi ovviamente entra anche nel dettaglio dei singoli territori, perché ognuno ha le sue peculiarità produttive, ma mettiamo qui in luce un dato comune per l’intera regione".
Purtroppo i risultati non sono confortanti. "L’export – ha detto Da Pozzo – ci vede fanalino di coda, quando invece negli ultimi anni eravamo sempre nelle prime posizioni". Anche se il dato complessivo, espresso dalle variazioni rilevate dalle aziende in tutti i settori, è negativo, "non è però vero – ha aggiunto il presidente – che tutte le aziende vanno male. Ci sono imprese, purtroppo minoritarie in numero, che si sono innovate, che hanno forte capacità di penetrazione sui mercati esteri, che hanno riorganizzato la loro produzione e si stanno terziarizzando. Queste continuano a crescere, e anche con buoni risultati".
Fatte queste premesse "un problema resta, ed è quello del credito – ha concluso il presidente –. Abbiamo dati certificati che registrano come di fronte a un aumento di richiesta di credito da parte delle Pmi del 9%, soprattutto sul breve termine per necessità di cassa o piccoli investimenti, l’erogazione sia invece diminuita del 3%. Qui è necessario un intervento dello Stato e delle Regioni, di tutte le istituzioni, perché il credito è fondamentale per la sopravvivenza delle imprese, soprattutto le più piccole, che sono la stragrande maggioranza".
A Ianuale poi il compito di entrare nel dettaglio dei dati elaborati dalle risposte degli imprenditori, che oltre ai risultati di produzione si sono espressi anche sul focus di questa indagine, ossia la logistica.
A tal proposito è emerso come la maggioranza delle aziende utilizzi in prevalenza la rete stradale ordinaria e quella che è stata definitia “Rete ordinaria importante”, oltre all’autostrada (al terzo posto): praticamente la totalità delle intervistate si è detto poco soddisfatto della rete “importante”.
E come ha precisato Ianuale, le aziende hanno espresso pareri negativi pressoché unanimi sulle due "direttrici" principali della Regione, le strade statali 13 "Pontebbana" e 14 "della Venezia Giulia". Il 66% si è invece detto soddisfatto della rete ordinaria e il 68% di quella autostradale.
Pareri negativi, con solo il 12% di soddisfatti, per la ferrovia, che però non è tra le reti utilizzate maggiormente dalle imprese (al penultimo posto). Il 60% delle intervistate intende investire nella logistica tra quest’anno e il 2014, e soprattutto per la formazione del personale dedicato (35% delle risposte).
Ecco la sintesi dei dati congiunturali: consuntivo 3° trimestre e previsioni 4° trimestre.
Manifatturiero
Calo della Produzione: -1% tendenziale (terzo trimestre 2012 su terzo 2011)
Calo del Fatturato: -8% quelle che non esportano, -2,8% quelle che esportano
Calo degli addetti: -1,3% tendenziale
Previsioni per il trimestre in corso: il 35/40% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Commercio al dettaglio
Calo delle Vendite: -4,9% tendenziale
Calo degli addetti: -1,3% tendenziale
Previsioni: il 52% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Servizi Turistici
Calo delle Vendite: -1,5% tendenziale
Calo degli addetti: -4,0% tendenziale
Previsioni: il 56% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Costruzioni
Calo della Produzione: -5,6% tendenziale
Calo del Fatturato: -9,1% tendenziale
Calo degli addetti: -8,3% tendenziale
Previsioni: il 41% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Vitivinicolo
Calo della Produzione: -0,4% tendenziale
Calo del Fatturato: -0,31 quelle che non esportano, +10,7% quelle che esportano
Stabili gli addetti
Previsioni: il 31% delle imprese prevede una riduzione del fatturato
Crisi in Fvg: Metecno e Sertubi nell'occhio del ciclone. Non si prevede una ripresa in tempi brevi
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- Pubblicato Martedì, 20 Novembre 2012 10:14
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Pordenone - Aziende in crisi in Regione: anche la Metecno di Travesio rischia di vedere dimezzati i propri dipendenti. La proprietà indiana ha annunciato 83 esuberi nei 2 stabilimenti di Travesio (Pn) e Carpaneto Piacentino (Piacenza). Si tratta dei due terzi della forza lavoro poiché i due siti occupano 138 addetti (94 in Friuli e 44 in Emilia Romagna).
Il piano industriale è stato immediatamente bocciato dai sindacati che hanno chiesto e ottenuto un rinvio della discussione nel merito al prossimo 15 gennaio. "La proposta è inaccettabile - ha commentato Massimo Albanesi della Fim Cisl - la proprietà indiana non ha minimamente pensato a come gestire gli esuberi, venendo da una terra dove non esistono ammortizzatori sociali e queste situazioni si risolvono unicamente con i licenziamenti. Il piano presentato - ha concluso - non sta in piedi, perché con soli 55 addetti (a regime, nel 2015, saranno 40 a Travesio e 15 a Carpaneto, in partenza rispettivamente soltanto 30 e 10) non si coprirebbero nemmeno i costi fissi dei due stabilimenti e l'azienda sarebbe soltanto destinata al fallimento".
La crisi della Metecno va ad aggiungersi alle altre situazioni di difficoltà per il settore industriale della Regione. A Trieste gli operai della Sertubi-Jindal sono da mesi in mobilitazione contro la decisione dell'azienda di tagliare 148 lavoratori su 208. La scorsa settimana sindacati, Rsu, regione, comune e provincia di Trieste avevano fatto fronte comune presentando all'azienda un progetto per proseguire la produzione slegandola dalla dipendenza dell'altoforno della Ferriera di Servola, di cui si prevede la chiusura nel 2015. Il progetto era però stato respinto dalla Jindal e la trattativa per evitare gli esuberi era fallita.
Il mercato italiano dei tubi in ghisa, che valeva a fine anni Novanta 120mila tonnellate annue, non supererà nel 2012 i 40mila, riflettendo le difficoltà di comuni e consorzi senza risorse che non investono in acquedotti e fognature. Per questo la Sertubi era stata data in affitto al gruppo indiano Jindal, il terzo al mondo in questo settore.
Di fronte a un passo indietro della Jindal, si va verso la chiusura definitiva della Sertubi, che non può sopravvivere senza le forniture della Ferriera.
Anche in provincia di Udine i sindacati denunciano la grave situazione occupazione del comparto della sedia.
I dati Istat usciti lunedì 19 novembre non sono confortanti: a settembre il fatturato totale dell'industria italiana è diminuito in termini tendenziali del 5,4%, con cali del 7,7% sul mercato interno e dello 0,1% su quello estero. I cali più consistenti sono nei settori dell'energia (-9,6%), dei beni strumentali (-4,7%), dei beni intermedi (-4,5%) e beni di consumo (-1,5%). La diminuzione più marcata riguarda la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-15,5%).
Per quanto riguarda il Fvg la Banca d'Italia, nell'aggiornamento congiunturale reso noto il 20 novembre dalla sede di Trieste, comunica che il quadro economico si è ''ulteriormente deteriorato'', con una caduta proseguita nel primo semestre dell'anno ed accentuatasi negli ultimi mesi.
Nel primo semestre le vendite dell'industria sono calate (-4,3%), come l'export (-7,1% per - 6,1 mld euro); la disoccupazione sale al 6,7%; gli occupati scendono del 2,5%.
Anche gli ordini nell'industria hanno avuto un crollo. A settembre l'Istat registra una riduzione su agosto del 4%. Nel confronto con il mese di settembre 2011, il calo è del 12,8%. La diminuzione più consistente si registra nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-18,4%).
Il paese è scivolato in una fase di recessione alla fine del 2011 e il governo non prevede una ripresa della crescita prima del 2013. Le tendenze negative, anzi, proseguiranno anche nel corso dell'ultima parte del 2012.
Assegnato a Giancarlo Cattaruzza il premio Elvio Fasan e l'onorificenza “Aquila di Diamante” dei Maestri del Commercio
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- Pubblicato Giovedì, 15 Novembre 2012 11:11
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Pordenone - È un punto di riferimento per la città, soprattutto per la vendita di giornali quotidiani. La sua edicola e generi di monopolio garantisce questo servizio fin dalla prime luci del mattino, quando apre la serranda per i primi clienti.
Lui, Giancarlo Cattaruzza (prima edicolante a Milano e poi dal 1974, assieme al figlio Luca, nella gestione della rivendita di viale Libertà a Pordenone), è anche presidente provinciale Snag - Sindacato nazionale autonomo giornalai -, la categoria con oltre duecento rivendite sul territorio.
Giancarlo Cattaruzza è stato doppiamente premiato, nel corso della cerimonia “Maestri del Commercio” svoltasi nei giorni scorsi a Palazzo Montereale Mantica, dall’Ascom-Confcommercio e 50&PIÙ con l’onorificenza Aquila di diamante per 50 anni di attività ininterrotta e il 11° Premio Elvio Fasan (in memoria del presidente del gruppo provinciale ortofrutticoli) per essersi distinto nell’attività sindacale e – come si legge nella motivazione, “per la passione e l’impiego profusi per l’Associazione e la difesa della categoria degli edicolanti”.
"So benissimo - ha detto il presidente Renzo Tondo intervenendo alla cerimonia - cosa significa tener aperta un'attività commerciale o di servizio in tempi di crisi e per questo a voi va il compiacimento della Regione. Ma voi, che forse più di tutti risentite del momento difficile, rappresentate anche un elemento di fiducia grazie al vostro lavoro, alla vostra esperienza, ai vostri sacrifici e, spero, alla continuità che ci sarà nelle vostre aziende".
Nella foto Giancarlo Cattaruzza premiato dal Presidente della Camera di Commercio Giovanni Pavan.
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