Economia
Crisi in Fvg: Metecno e Sertubi nell'occhio del ciclone. Non si prevede una ripresa in tempi brevi
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Martedì, 20 Novembre 2012 10:14
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Pordenone - Aziende in crisi in Regione: anche la Metecno di Travesio rischia di vedere dimezzati i propri dipendenti. La proprietà indiana ha annunciato 83 esuberi nei 2 stabilimenti di Travesio (Pn) e Carpaneto Piacentino (Piacenza). Si tratta dei due terzi della forza lavoro poiché i due siti occupano 138 addetti (94 in Friuli e 44 in Emilia Romagna).
Il piano industriale è stato immediatamente bocciato dai sindacati che hanno chiesto e ottenuto un rinvio della discussione nel merito al prossimo 15 gennaio. "La proposta è inaccettabile - ha commentato Massimo Albanesi della Fim Cisl - la proprietà indiana non ha minimamente pensato a come gestire gli esuberi, venendo da una terra dove non esistono ammortizzatori sociali e queste situazioni si risolvono unicamente con i licenziamenti. Il piano presentato - ha concluso - non sta in piedi, perché con soli 55 addetti (a regime, nel 2015, saranno 40 a Travesio e 15 a Carpaneto, in partenza rispettivamente soltanto 30 e 10) non si coprirebbero nemmeno i costi fissi dei due stabilimenti e l'azienda sarebbe soltanto destinata al fallimento".
La crisi della Metecno va ad aggiungersi alle altre situazioni di difficoltà per il settore industriale della Regione. A Trieste gli operai della Sertubi-Jindal sono da mesi in mobilitazione contro la decisione dell'azienda di tagliare 148 lavoratori su 208. La scorsa settimana sindacati, Rsu, regione, comune e provincia di Trieste avevano fatto fronte comune presentando all'azienda un progetto per proseguire la produzione slegandola dalla dipendenza dell'altoforno della Ferriera di Servola, di cui si prevede la chiusura nel 2015. Il progetto era però stato respinto dalla Jindal e la trattativa per evitare gli esuberi era fallita.
Il mercato italiano dei tubi in ghisa, che valeva a fine anni Novanta 120mila tonnellate annue, non supererà nel 2012 i 40mila, riflettendo le difficoltà di comuni e consorzi senza risorse che non investono in acquedotti e fognature. Per questo la Sertubi era stata data in affitto al gruppo indiano Jindal, il terzo al mondo in questo settore.
Di fronte a un passo indietro della Jindal, si va verso la chiusura definitiva della Sertubi, che non può sopravvivere senza le forniture della Ferriera.
Anche in provincia di Udine i sindacati denunciano la grave situazione occupazione del comparto della sedia.
I dati Istat usciti lunedì 19 novembre non sono confortanti: a settembre il fatturato totale dell'industria italiana è diminuito in termini tendenziali del 5,4%, con cali del 7,7% sul mercato interno e dello 0,1% su quello estero. I cali più consistenti sono nei settori dell'energia (-9,6%), dei beni strumentali (-4,7%), dei beni intermedi (-4,5%) e beni di consumo (-1,5%). La diminuzione più marcata riguarda la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-15,5%).
Per quanto riguarda il Fvg la Banca d'Italia, nell'aggiornamento congiunturale reso noto il 20 novembre dalla sede di Trieste, comunica che il quadro economico si è ''ulteriormente deteriorato'', con una caduta proseguita nel primo semestre dell'anno ed accentuatasi negli ultimi mesi.
Nel primo semestre le vendite dell'industria sono calate (-4,3%), come l'export (-7,1% per - 6,1 mld euro); la disoccupazione sale al 6,7%; gli occupati scendono del 2,5%.
Anche gli ordini nell'industria hanno avuto un crollo. A settembre l'Istat registra una riduzione su agosto del 4%. Nel confronto con il mese di settembre 2011, il calo è del 12,8%. La diminuzione più consistente si registra nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-18,4%).
Il paese è scivolato in una fase di recessione alla fine del 2011 e il governo non prevede una ripresa della crescita prima del 2013. Le tendenze negative, anzi, proseguiranno anche nel corso dell'ultima parte del 2012.