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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Il gruppo Generali cede l'israeliana Migdal e si concentra sulla solvibilità

Il gruppo Generali cede l'israeliana Migdal e si concentra sulla solvibilità

Milano - Generali S.p.A. manda in porto nei termini previsti la cessione per 705 milioni di euro a Eliahu della sua partecipazione (69,13%) nell'israeliana Migdal. L'intesa già firmata prevedeva, infatti, un perfezionamento dell'operazione entro fine ottobre, o il compratore avrebbe dovuto versare a Trieste una penale di 125 milioni di euro.

La chiusura dell'operazione, sotto la gestione del nuovo amministratore delegato, Mario Greco, trova il favore del mercato con il titolo che ha chiuso in rialzo dello 0,83% a 12 euro e in controtendenza rispetto al listino in calo.

Il Leone alato beneficia, peraltro, anche del suggerimento d'acquisto di Deutsche Bank che fissa il prezzo obiettivo a 14,5 euro. La cessione di Migdal rientra nel processo di rifocalizzazione del gruppo triestino e permette di rafforzare la liquidità complessiva con un positivo impatto sulla struttura patrimoniale.

L'amministratore delegato di Generali Mario Greco vede ora il gruppo concentrato sul mondo assicurativo piuttosto che su quello bancario e Mediobanca condivide pienamente questa impostazione, come ha affermato l'amministratore delegato Alberto Nagel nel corso dell'assemblea di bilancio di piazzetta Cuccia, tenutasi il 27 ottobre.

"Abbiamo un totale allineamento su quel che sta facendo Greco, è un gruppo che lui vede concentrato sul mondo assicurativo piuttosto che bancario e alcune scelte su dove esser presenti vanno fatte", ha detto Nagel.

In tal senso la compagnia assicurativa aveva stimato quasi due mesi fa di attendersi un miglioramento dell'indice di solvibilità di 2,2 punti percentuali.

Il colosso di Trieste aveva già raggiunto un primo accordo sulla cessione di Migdal all'imprenditore Shlomo Eliahu, patron dell'omonimo gruppo finanziario, già a marzo, con un prezzo concordato a 835 milioni. Le autorizzazioni alle quali era condizionata la vendita non erano però arrivate per tempo e dopo il calo estivo dei mercati e il diverso quadro regolamentare nel paese, a inizio settembre era stata definita una nuova operazione che prevedeva un prezzo di vendita più basso, a 705 milioni, ma una penale di 125 milioni se la vendita non fosse stata perfezionata entro fine ottobre.

Generali aveva preso il controllo nel 1997 di Migdal, compagnia che aveva anche contribuito a fondare nel lontano 1934 unendosi ad alcune famiglie imprenditrici locali. L'addio al mercato israeliano era stato motivato con la scelta strategica del Leone di favorire invece aree geografiche ad alto potenziale di crescita e con bassa penetrazione assicurativa come l'Europa dell'Est, l'Asia e il Brasile.

Ora con il cambio al vertice e l'arrivo di Mario Greco il Leone sembra aver ancor più attenzione sulla selezione dei mercati di presenza nell'intento di puntare su quelli a maggior redditività.

 

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